Falkon, rasoio “self protected”.
Italia, anni 70.
Il nome suggestivo probabilmente rimanda ai coevi “bizjet” Falcon.
Anche la descrizione della tecnologia avanzata usata per la costruzione delle lamette bombardate da particelle al titanio, evoca “aerei supersonici”, “missili spaziali”, “tremendi attriti”, “capsule nell'atmosfera”, e lo “spaventoso calore del sole nello spazio”.
È un modello dalla spiccata personalità non impossibile da reperire in Italia.
Coprilama in metallo cromato (16 grammi sui 26 totali del rasoio), non stampato e ben rifinito; base e manico in materiale plastico con madrevite metallica.
L'aspetto da finto buono viene tradito dal pesante coprilama particolarmente conformato: ai quattro angoli, ha dei denti che piegano in basso solo le estremità della lametta dando al filo una strana ed originale arcuatura; ha due facce inclinate per impostare l'esatto angolo di rasatura, abbandonando il quale ci si accorge rapidamente del notevole spazio tra filo e barra di sicurezza.
Rasoio della categoria “predatori”, ottimo per le rasature radicali ma da usare con cautela, a dispetto della apparentemente innocua esposizione del filo.




