Barber's Manual.
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- Aldebaran
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Barber's Manual.
Questo:
http://www.archive.org/stream/barbersma ... 7/mode/2up
E' il link al libro scritto da A.B.Moler nel 1911:
"The Barber's Manual"
Sono riuscito a scaricarlo in PDF,per leggerlo,basta cliccare sulle pagine per girarle virtualmente.
Comunque ora lo postero' qui di seguito in lingua originale,poi lo tradurro' e posteremo i commenti nelle varie sezioni del forum.
http://www.archive.org/stream/barbersma ... 7/mode/2up
E' il link al libro scritto da A.B.Moler nel 1911:
"The Barber's Manual"
Sono riuscito a scaricarlo in PDF,per leggerlo,basta cliccare sulle pagine per girarle virtualmente.
Comunque ora lo postero' qui di seguito in lingua originale,poi lo tradurro' e posteremo i commenti nelle varie sezioni del forum.
- Aldebaran
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Re: Habemus Papam (Barber's Manual).
Ho tradotto le parti piu' salienti del libro,ovvero quelle che riguardano piu' da vicino la nostra comune passione..I rasoi.
Riguardo al rasoio
L'autore afferma:
vi sono due tipi di molatura del rasoio,wedge,ovvero a cuneo,tipo obsoleto;hollow, ovvero concavo a vari "gradi".
Il tipo wedge e' una lama piu' difficile da affilare,ma meno costosa da lavorare a freddo,prima dell'affilatura vera e propia su pietra.
Il tipo hollow,e' piu' difficile da lavorare a freddo su mola.Il procedimento infatti e' tanto piu' lungo quanto piu' si desidera una forma della lama sempre piu' concava.
Per esperienza personale,posso garantirvi,infatti,che un rasoio full-hollow ha bisogno di sei mole per la lavorazione,escluse le levigatrici per la pulizia finale.
Tutti i rasoi presentano una esigua percentuale di nichel,nella chimica dell'acciaio con cui sono forgiati,per renderli "luminosi".
Un acciaio costoso e'il crokus,che dovrebbe essere,da quanto ho capito,un antenato dell'attuale inox.
Un metodo meno costoso per ottenere una finitura luminosa sul rasoio e renderlo meno attaccabile dalla ruggine e' la tintura blu.
E' preferibile per un barbiere,che la punta di un rasoio sia quadrata o tonda.
inoltre,si preferiscono rasoi con un altezza della lama di 7/8,8/8,che,seppur difficili da gestire,durano di piu'.
infatti l'uso costante del rasoio da parte del barbiere, porta inevitabilmente a continue affilature,che consumano velocemente la lama di un rasoio.
Il manico e' da scegliere in base alle capacita' che si ha nel radere altre persone,per bilanciare correttamente la lama.
La pietra
Vengono menzionate nel libro,da parte dell'autore,tre pietre:
1.la belga, e di questa se ne trovano tre tipologie:
1.a)La Blu
1.b)La verde
1.c)La gialla
La cosa che mi stupisce e' questa:
la belga blu,come scrivono su SRP, fu scoperta nel 1996,invece a quanto pare e' nota sin dai tempi antichi.
La belga verde,penso sia quella gialla,con puntini verdi,ovvero con intrusioni di ottrelite e quarziti vari.
La gialla,e' quella che noi tutti conosciamo.
2)La seconda pietra menzionata e' la Swaty.
3)L'ultima e' la pietra al Carborundum.
La coramella
La coramella in tela, la cui variante più pregiata è quella in lino, è considerata un accessorio insostituibile al quale ricorrere con costanza e abbondanza. Il cuoio russo è citato come il miglior materiale disponibile per la realizzazione di coramelle e grande attenzione è posta sul procedimento per preparare all'uso una coramella nuova. Il più fine dei materiali, l'horsehide, è menzionato per la sua incomparabile delicatezza e al contempo per la sua scarsa efficacia nel campo dell'affilatura di un mano libera. In sostanza secondo questa fonte, la morbidezza non costituisce l'optimum. Allo stesso tempo, ricordo che il migliore degli strop è il palmo della mano.
Riguardo al rasoio
L'autore afferma:
vi sono due tipi di molatura del rasoio,wedge,ovvero a cuneo,tipo obsoleto;hollow, ovvero concavo a vari "gradi".
Il tipo wedge e' una lama piu' difficile da affilare,ma meno costosa da lavorare a freddo,prima dell'affilatura vera e propia su pietra.
Il tipo hollow,e' piu' difficile da lavorare a freddo su mola.Il procedimento infatti e' tanto piu' lungo quanto piu' si desidera una forma della lama sempre piu' concava.
Per esperienza personale,posso garantirvi,infatti,che un rasoio full-hollow ha bisogno di sei mole per la lavorazione,escluse le levigatrici per la pulizia finale.
Tutti i rasoi presentano una esigua percentuale di nichel,nella chimica dell'acciaio con cui sono forgiati,per renderli "luminosi".
Un acciaio costoso e'il crokus,che dovrebbe essere,da quanto ho capito,un antenato dell'attuale inox.
Un metodo meno costoso per ottenere una finitura luminosa sul rasoio e renderlo meno attaccabile dalla ruggine e' la tintura blu.
E' preferibile per un barbiere,che la punta di un rasoio sia quadrata o tonda.
inoltre,si preferiscono rasoi con un altezza della lama di 7/8,8/8,che,seppur difficili da gestire,durano di piu'.
infatti l'uso costante del rasoio da parte del barbiere, porta inevitabilmente a continue affilature,che consumano velocemente la lama di un rasoio.
Il manico e' da scegliere in base alle capacita' che si ha nel radere altre persone,per bilanciare correttamente la lama.
La pietra
Vengono menzionate nel libro,da parte dell'autore,tre pietre:
1.la belga, e di questa se ne trovano tre tipologie:
1.a)La Blu
1.b)La verde
1.c)La gialla
La cosa che mi stupisce e' questa:
la belga blu,come scrivono su SRP, fu scoperta nel 1996,invece a quanto pare e' nota sin dai tempi antichi.
La belga verde,penso sia quella gialla,con puntini verdi,ovvero con intrusioni di ottrelite e quarziti vari.
La gialla,e' quella che noi tutti conosciamo.
2)La seconda pietra menzionata e' la Swaty.
3)L'ultima e' la pietra al Carborundum.
La coramella
La coramella in tela, la cui variante più pregiata è quella in lino, è considerata un accessorio insostituibile al quale ricorrere con costanza e abbondanza. Il cuoio russo è citato come il miglior materiale disponibile per la realizzazione di coramelle e grande attenzione è posta sul procedimento per preparare all'uso una coramella nuova. Il più fine dei materiali, l'horsehide, è menzionato per la sua incomparabile delicatezza e al contempo per la sua scarsa efficacia nel campo dell'affilatura di un mano libera. In sostanza secondo questa fonte, la morbidezza non costituisce l'optimum. Allo stesso tempo, ricordo che il migliore degli strop è il palmo della mano.
- Aldebaran
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Re: nuntio vobis gaudium magnum habemus Barber's Manual.
Lo smalto blu,corrisponde all'attuale RAL 5010,e' un prodotto per prevenire la ruggine,si pone sul pezzo in acciaio alla fine della lavorazione.
- Francesco II
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Re: Habemus Papam (Barber's Manual).
Oggi sono stato dal famoso arrotino che vende ancora qualche rasoio come si deve, vera e propria miniera di sapere artigiano.Aldebaran ha scritto: Un metodo meno costoso per ottenere una finitura luminosa sul rasoio e renderlo meno attaccabile dalla ruggine e' la tintura blu.
Ho trovato (grazie alla buona sorte che mi ha assistito) l'ultimo rasoio numerato della sua bottega (in acciaio Bohler Stahl, lo stesso dell'Ambossmann e del Fontana).
Quello che ho notato è proprio la "tintura blu" del dorso fino al codolo (mentre tutta la lama è in acciaio cromato). La stessa cosa l'avevo notata nel primo rasoio che acquistai dall'arrotino (l'Ambossmann), solo che allora pensavo che fosse un principio di ossidazione (sebbene mi "insospettiva" l'omogeneità del colore e il fatto che fosse interessata solo la parte del codolo fino all'inizio del dorso con nettezza, senza sbavature).
E' davvero affascinante scoprire tanti piccoli particolari, che agli occhi di un profano sembrano dei propri misteri!
Come si dice in altro eppur pregiato loco: Lode al rasoio!!!
- Aldebaran
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Re: nuntio vobis gaudium magnum habemus Barber's Manual.
Per quanto concerne la tintura blu,per il passato ci si limitava o a bruniture superficiali o a colorazioni con una gamma limitata di tinte che traevano origine da trattamenti termici o da immersioni in bagni di sali fusi.
La smaltatura o tintura (blu)prevedeva :
1.Una preparazione della superficie di applicazione con tele o altri mezzi abrasivi del genere (feltri di grana 180-320 meshes);la superficie lucida non si presta infatti alla presa a smalto.
2.Uno sgrassaggio con l'applicazione dello smalto a secco o preferibilmente in sospensione acquosa (100 parti di smalto in polvere con 40 parti di acqua)avendo cura che lo strato sia di spessore uniforme.
3.Il riscaldamento in forno (atmosfera neutra e ossidante)per circa 3 minuti a temperatura 800-820 Gradi Centigradi.
Ora si usano :
La Brunitura:
cioe' l'annerimento superficiale ,che puo' essere effettuato con due diversi metodi:
a)Immersione in una soluzione di
180 parti di acido solforico ,
50 parti di bicromato di potassio,
200 parti di acqua.
mantenuta ad una temperatura di 90-100 Gradi Centigradi e con una durata di immersione di circa 20-30 minuti;seguono infine un lavaggio accurato e un risciacquo.
b)Immersione dei pezzi,accuratamente sgrassati e puliti in un bagno costituito da bicromato sodico fuso a temperatura di 400 Gradi Centigradi per circa 30 minuti;al termine del bagno gli oggetti vengono raffreddati e lavati accuratamente con successiva asciugatura.
Altro tipo di colorazione.
Consiste nel riscaldare uniformemente il manufatto ad una temperatura cui corrisponde un desiderato colore di rinvenimento e nel lasciarlo successivamente raffreddare.Il colore corrispondente alla temperatura raggiunta rimane indelebilmente sulla superficie.
Ovviamente la possibilita' di scegliere una gamma di colori e' limitata a quella degli ossidi superficiali che si possono formare*.
*In genere bronzo,blu,oro,rosso,porpora e verde.
La smaltatura o tintura (blu)prevedeva :
1.Una preparazione della superficie di applicazione con tele o altri mezzi abrasivi del genere (feltri di grana 180-320 meshes);la superficie lucida non si presta infatti alla presa a smalto.
2.Uno sgrassaggio con l'applicazione dello smalto a secco o preferibilmente in sospensione acquosa (100 parti di smalto in polvere con 40 parti di acqua)avendo cura che lo strato sia di spessore uniforme.
3.Il riscaldamento in forno (atmosfera neutra e ossidante)per circa 3 minuti a temperatura 800-820 Gradi Centigradi.
Ora si usano :
La Brunitura:
cioe' l'annerimento superficiale ,che puo' essere effettuato con due diversi metodi:
a)Immersione in una soluzione di
180 parti di acido solforico ,
50 parti di bicromato di potassio,
200 parti di acqua.
mantenuta ad una temperatura di 90-100 Gradi Centigradi e con una durata di immersione di circa 20-30 minuti;seguono infine un lavaggio accurato e un risciacquo.
b)Immersione dei pezzi,accuratamente sgrassati e puliti in un bagno costituito da bicromato sodico fuso a temperatura di 400 Gradi Centigradi per circa 30 minuti;al termine del bagno gli oggetti vengono raffreddati e lavati accuratamente con successiva asciugatura.
Altro tipo di colorazione.
Consiste nel riscaldare uniformemente il manufatto ad una temperatura cui corrisponde un desiderato colore di rinvenimento e nel lasciarlo successivamente raffreddare.Il colore corrispondente alla temperatura raggiunta rimane indelebilmente sulla superficie.
Ovviamente la possibilita' di scegliere una gamma di colori e' limitata a quella degli ossidi superficiali che si possono formare*.
*In genere bronzo,blu,oro,rosso,porpora e verde.
- Francesco II
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Re: nuntio vobis gaudium magnum habemus Barber's Manual.
Condivido in toto.
Se ci fosse il premio nobel anche per i rasoi lo proporrei per una candidatura
!!!
Se ci fosse il premio nobel anche per i rasoi lo proporrei per una candidatura

- Aldebaran
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Re: nuntio vobis gaudium magnum habemus Barber's Manual.
Vi ringrazio per i complimenti!
Mi accontentero' di Surclassare SRP...Un giorno..Spero non troppo lontano. ...
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- bellerofonte
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Re: nuntio vobis gaudium magnum habemus Barber's Manual.
Parti in volume o in peso? Spero in peso!
Ho venti difetti, ma la presunzione non è fra questi venti - Klemens Von Metternich
L'esperienza è il tipo di insegnante più difficile. Prima ti fa l'esame e poi ti spiega la lezione. - Anonimo
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- Aldebaran
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Altri Manuali per Barbieri
Altri manuali per barbieri disponibili in internet
http://rapidshare.com/files/44097198...er_Manuals.zip
The art of honing a razor. The art of shaving : [Lonergan, Charles H.] [from old catalog] : Free Download & Streaming : Internet Archive
The barbers' manual : Jones, L. Howard. [from old catalog] : Free Download & Streaming : Internet Archive
The barbers' manual : Moler, A. B. (Arthur Bass), 1866- : Free Download & Streaming : Internet Archive
Essay on barbers' razors, razor hones, razor strops and razor honing .. : Le Blanc, Napoleon. [from old catalog] : Free Download & Streaming : Internet Archive
Exercises for barber apprentices : Mole, Arthur Bass, 1866- [from old catalog] : Free Download & Streaming : Internet Archive
The barbers' manual (Open Library)
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Re: Barber's Manual.
Avendo accesso ora a questi antichi trattati sui rasoi,uno di questi ha l'undicesima edizione datata 1830 di un'opera data per la prima volta alle stampe a Londra nel 1797, ho appreso e raccolto alcune informazioni economiche su rasoi e accessori d'uso comune.
L'ultima pagina del trattato contiene alcune inserzioni con cui l'autore pubblicizza i prodotti che egli stesso commercializza a Londra nell'anno 1830: rasoi, coramelle (tipo paddle strops), paste abrasive, pietre e saponi da barba all'olio d'oliva. Un buon calcolatore reperibile online mi ha permesso di rapportare i costi dell'epoca ai valori attuali. Per la conversione diversi indici sono disponibili e restituiscono valori anche radicalmente diversi; ho optato per impiegare l'indice basato sul guadagno medio del lavoratore, che così ha tradotto gli antichi prezzi in valori attuali (£ inglese nel 2009):
1 rasoio, manico in corno: £312
1 rasoio, manico in avorio: £374
1 rasoio, manico in tartaruga: £436
1 coramella: da £104 a £1165
1 rotolo di pasta abrasiva: £62, £104
una latta di sapone da barba all'olio d'oliva: £83, £166, £416
Alcune osservazioni. Le condizioni economiche dei lavoratori all'epoca della rivoluzione industriale (il 1830 è considerato il termine della "prima rivoluzione") erano notoriamente disastrose. Immagino che i prezzi sopra riportati, seppur da prendere con diffidenza, possano essere un indicatore abbastanza attendibile delle disparità sociali. A loro volta quei valori sembrano dare una ragione a diversi fatti:
_ l'esistenza di un trattato che dedica intere pagine alla scelta di un buon rasoio per evitare strumenti con difetti di fabbricazione [se il rasoio costasse due soldi, non funzionando lo si sostituirebbe a cuor leggero];
_ l'esistenza dei barbieri [indirizzati non tanto a chi non si "abbassava" al radersi da sé, quanto a chi non aveva i mezzi per comprarsi il necessario per radersi da sé?];
_ la frequenza con cui si incontrano materiali pregiati e finiture di lusso tra rasoi e manici di rasoio [basti confrontarle alle finiture del vestiario "comune" descritto da letteratura e arte coeve];
_ la rarità dei set di lame e l'estrema sontuosità che in genere li contraddistingue;
_ l'usura raggiunta dalle antiche lame [impiegate finchè una rasatura era comunque possibile].
L'ultima pagina del trattato contiene alcune inserzioni con cui l'autore pubblicizza i prodotti che egli stesso commercializza a Londra nell'anno 1830: rasoi, coramelle (tipo paddle strops), paste abrasive, pietre e saponi da barba all'olio d'oliva. Un buon calcolatore reperibile online mi ha permesso di rapportare i costi dell'epoca ai valori attuali. Per la conversione diversi indici sono disponibili e restituiscono valori anche radicalmente diversi; ho optato per impiegare l'indice basato sul guadagno medio del lavoratore, che così ha tradotto gli antichi prezzi in valori attuali (£ inglese nel 2009):
1 rasoio, manico in corno: £312
1 rasoio, manico in avorio: £374
1 rasoio, manico in tartaruga: £436
1 coramella: da £104 a £1165
1 rotolo di pasta abrasiva: £62, £104
una latta di sapone da barba all'olio d'oliva: £83, £166, £416
Alcune osservazioni. Le condizioni economiche dei lavoratori all'epoca della rivoluzione industriale (il 1830 è considerato il termine della "prima rivoluzione") erano notoriamente disastrose. Immagino che i prezzi sopra riportati, seppur da prendere con diffidenza, possano essere un indicatore abbastanza attendibile delle disparità sociali. A loro volta quei valori sembrano dare una ragione a diversi fatti:
_ l'esistenza di un trattato che dedica intere pagine alla scelta di un buon rasoio per evitare strumenti con difetti di fabbricazione [se il rasoio costasse due soldi, non funzionando lo si sostituirebbe a cuor leggero];
_ l'esistenza dei barbieri [indirizzati non tanto a chi non si "abbassava" al radersi da sé, quanto a chi non aveva i mezzi per comprarsi il necessario per radersi da sé?];
_ la frequenza con cui si incontrano materiali pregiati e finiture di lusso tra rasoi e manici di rasoio [basti confrontarle alle finiture del vestiario "comune" descritto da letteratura e arte coeve];
_ la rarità dei set di lame e l'estrema sontuosità che in genere li contraddistingue;
_ l'usura raggiunta dalle antiche lame [impiegate finchè una rasatura era comunque possibile].