Dipartimento di Prevenzione A.S.U.R. Zona Territoriale 7 Ancona ha scritto:Sterilizzazione dello strumentario
Fermo restando l’invito ad utilizzare aghi ed altri taglienti del tipo non riutilizzabile, gli strumenti non monouso che vengono a contatto con le superfici cutanee devono essere sterilizzati dopo l’uso.
Per gli strumenti cosiddetti “critici”, termolabili (in plastica, legno e simili), non sterilizzabili con il calore, si dovrà ricorrere ad una disinfezione cosiddetta di “alto livello”.
A. fase della pulizia – disinfezione dello strumentario (fase obbligatoria prima della sterilizzazione):
• sciacquare con acqua corrente;
• immergere gli strumenti in un detergente/disinfettante (es. lisoformio, clorexidina, ecc.) per almeno 30 minuti;
• spazzolare con apposito spazzolino;
• sciacquare sotto acqua corrente (potabile);
• asciugare con carta assorbente;
• imbustare gli strumenti e sigillare;
• riporre in un contenitore per il “pulito” chiuso.
B. fase della sterilizzazione:
Metodi Fisici
tra i mezzi fisici per il trattamento dello strumentario non viene considerata l’utilizzazione dei raggi UV (ultravioletti) poiché non sono in grado di garantire una sicurezza di sterilizzazione degli strumenti, essendo poco penetranti e data la necessità di cambiare periodicamente le lampade.
Il calore rappresenta soprattutto un mezzo di sterilizzazione e può venire impiegato sotto forma di calore secco o di calore umido. Il calore secco (stufa a secco) è condizionato dalla bassa conducibilità termica dell’aria secca che obbliga a raggiungere temperature elevate per tempi prolungati quando si voglia assicurare una effettiva sterilizzazione.
Le migliori combinazioni temperatura/tempo sono rappresentate da 170°C per 120 minuti o da 180°C per 60 minuti. A tali temperature il materiale da trattare deve essere termostabile e possibilmente a superficie liscia.
Il calore umido trova il suo corretto impiego come vapore d’acqua che, provvisto di buona conducibilità termica e di buon potere di penetrazione, viene impiegato sotto pressione in autoclave. Tale apparecchio è costituito da una robusta cassa metallica, a chiusura ermetica, dal quale, dopo aver introdotto il materiale da sterilizzare, viene scacciata l’aria che viene sostituita con vapore sotto pressione. La migliore condizione di pressione/tempo è rappresentata da 1 atmosfera a 121°C per 20 minuti.
Anche in questo caso, il materiale da trattare deve essere termostabile.
Tempi per la sterilizzazione secondo Apparecchiatura e Modalità:
Stufa a secco: 170°C per 120 minuti / 180°C per 60 minuti
Autoclave: 1 atmosfera a 121°C per 20 minuti
Metodi Chimici (disinfezione ad alto livello):
per gli strumenti cosiddetti “critici”, termolabili, trova impiego della glutaraldeide al 2% (o similare), in commercio disponibile in flaconi pronti per l’uso.
Uso:
• controllare l’etichetta per la scadenza del prodotto;
• versare la soluzione in un contenitore non metallico con coperchio;
• immergere gli strumenti precedentemente detersi nella soluzione per 20 minuti;
• prelevare lo strumento con pinze apposite da conservarsi in alcool;
• sciacquare lo strumento sotto acqua corrente per rimuovere il disinfettante;
• asciugare;
• imbustare gli strumenti e sigillare;
• riporre in un contenitore per il “pulito” chiuso.
Precauzioni:
• usare sempre i guanti nella preparazione della soluzione e nella immersione degli strumenti;
• utilizzare una mascherina facciale;
• aerare bene la stanza;
• in caso di contatto con gli occhi, lavare abbondantemente con acqua.
Se lasciata agire per 6-10 ore la soluzione di glutaraldeide assicura un effetto sterilizzante.