

La mia valutazione economica era però fatta alla luce di paragoni con fragranze commerciali in quella stessa fascia di prezzo che nel 95% dei casi sono, per me, equiparabili (se non peggiori) per qualità a certi rari esempi più abbordabili, come Encre Noir. Ma sono appunto rari esempi: nella maggior parte dei casi si finisce per spendere 10 volte di più senza avere in cambio nemmeno un decimo.
L’abissale e spesso ingiustificata differenza di prezzi tra la maggior parte della profumeria “di nicchia” e quella più comune è uno degli aspetti peggiori di questo campo. Proprio per questo mi hanno colpito le fragranze di Francesca Bianchi. Pochi fronzoli come si può vedere dalle confezioni, onestà nel parlare degli ingredienti usati e una certa originalità nelle creazioni. EN piace anche a me eh, ma se si cerca qualcosa in più senza pagare per tanto fumo e poco arrosto, i profumi della nostra connazionale sono da valutare imho.
Per quanto riguarda invece le quantità, personalmente non saprei proprio che farmene di ben 100ml di un profumo, sono davvero un’infinità! Ma forse è perché a me piace variare molto e non ho mai avuto un unico profumo del cuore troppo a lungo.
Preferisco i formati ridotti anche perché la profumeria orientale mi sta insegnando che a questo corrisponde, di solito, una certa qualità del contenuto
