Vabba ha scritto: 17/05/2021, 22:18
preferisco le naturali, mi serve una da finitura finale,ho in prestito una belga, per carità taglio ottimo e dolce, ma preferisco un taglio più chirurgico, ho comprato un filarmonica 14 DT rifinito come ultima pietra su jappo, nkn quale delle tante, poi successivamente dopo che il rasoio mordecai parecchio lho messo sulla belga, dei due preferisco il taglio chirurgico, poi io dico jappo, ma anche un'altra qualsiasi delle tante che siano quel risultato.
A mio modesto parere, quello delle pietre giapponesi è un macrocosmo variegato e complesso, che va studiato e capito prima di affrontarlo. Anch'io sono stato attratto da queste pietre e sto procedendo per gradi.
Ho iniziato con una durissima Ozuku (comprata in un mercatino on line) che consiglierei solo come base per le fanghiglie prodotte da tomo/bout/nagura ai vari livelli di finezza, ma esclusivamente a chi ama questa tecnica di affilatura, discussa e non semplice.
Poi mi sono procurato una Nakayama kiita (comprata su un sito giapponese) di livello 4 (durezza) e 5 (finezza/abrasività) quindi pietra non tanto dura ma molto fine, che consiglio rispetto ad una pietra più dura perché meno complicata da usare, che uso senza fanghiglia.
In effetti con quest'ultima mi trovo bene in rifinitura, almeno rispetto alle ardesie classiche (posseggo Princesa e Guangxi) che trovo molto più lente ma non molto meno performanti, se usate con pazienza e metodo. Non so quale potrebbe essere l'esito di un raffronto con pietre europee molto performanti, come le"vecchie" Turingia o le rare Escher.
Con la Belga (di nuova estrazione) tuttavia, non mi trovo così tanto peggio, anzi... con alcuni rasoi la preferisco in ragione della sua capacità di addolcire fili, che in altri modo, tenderebbero all'aggressivo.
In definitiva, ad un principiante (come lo sono io) consiglierei sempre di iniziare (ma anche di finire) con una "comune" Belga, da usare ad arte, per ravvivare un filo stanco, seguita al massimo da una ardesia da usare solo ad acqua.
Anche qui, lascio, però, le considerazioni attendibili ai più esperti.