CarmellaBing ha scritto:Mi spiegeresti questa affermazione?
Nel caso qualcuno dovesse adottare questa soluzione e prelevare con il dito, o come fa Ares col pennello, non vedo dove sia il problema.
Non credo che un esposizione all'aria di pochi secondi, anche se reiterata, possa danneggiarne il contenuto.

Rispondo qui, visto l'evidente OT nella discussione di Proraso Single Blade.
Il tubo in alluminio, ovvero vescica plastica, è uno strumento costoso.
Molto più costoso dei contenitori in plastica. Sia nel costo diretto, ma soprattutto in quello indiretto di gestione nell'impianto industriale.
Quindi s'usa quando è necessario, strettamente di norma, per un prodotto o per un ambito più delicato.
La stessa Martelli offre la storica linea Verde sia in barattoli plastici che in tubo d'alluminio o vescica plastica professionale.
Il contenuto è lo stesso, il prodotto no. È diverso per resa, economia, confezionamento e marketing.
Le componenti volatili (acqua, fragranza, tensioattivi, schiumogeni, ...) sono maggiormente protette in un contenitore in tubo:
• il tappo a vite è di tipo ad alta tenuta, differente dai barattoli plastici normalmente utilizzati per la loro economicità
• la mancanza d'aria tra il tappo ed il contenuto rende minima l'ossidazione, la disidratazione, la contaminazione batterica
• il foro d'uscita espone una minima parte del prodotto, preservandone il restante
• i materiali dei contenitori sono più performanti nell'isolare da tutte le fonti di degradazione (aria, luce, calore, umidità, salinità, polveri, ...)
• le creme molto morbide hanno beneficio dal contenitore nell'ottica di controllo della dose, diminuendo lo spreco
Queste sono tutte motivazioni tecniche che sconsigliano questo tipo di riconfezionamento.
Ciò ovviamente non toglie che sia fattibile in caso di necessità, come ad esempio una campionatura.
Ben sapendo però che quel campione avrà, nella sua interezza materiale, una vita più corta del prodotto originatore. Quindi un danno.
Basterà consumarlo prima che si denaturi ... ovvero accettare tale fatto come parte del gioco.
In fondo (all'armadietto), quanti di noi hanno ottime creme e saponi che non sono più fragranti, idratati, colorati e morbidi come in origine?!?!
PS:
Ci sono due momenti distinti nel wetshaving. La rasatura e la gestione degli strumenti.
La cura e manutenzione degli strumenti, sia hardware che software, passa per la comprensione di quelli che sono gli agenti che li aggrediscono.
Poiché prevenire è meglio che curare, io scelgo di limitare l'esposizione ad acqua ed aria. Per i più delicati anche la luce.
Questo rallenta il lento degradamento naturalmente costante, e mi permette di godere per un tempo più lungo dei miei giocattoli ... e con meno lavoro.
Come sempre, la mia stella guida è il rapporto beneficio / costo affinché gli aspetti positivi siano largamente predominanti sui negativi.