controvelaccio ha scritto:
In ogni caso il Fatip è costruito con uno schema semplice, dunque è semplice anche il porre rimedio a piccoli peccati veniali...
Effettivamente, ora che ci penso, un pò di nostalgia per i miei vecchi Fatip, che ho perso in giro per il mondo, si fa sentire. Sob...
Controvelaccio, per me, qui tocchi il punto.
Una enorme e preponderante clientela di utilizzatori di Fatip lo usava e lo usa ancora come uno strumento e basta, e della eventuale scalibratura del coprilama nel vecchio modello, neanche se ne accorge e ci si rade efficacemente e con soddisfazione.
A questo punto Fatip è al corrente di avere dei “difetti” a cui porre rimedio ? Probabilmente no, o almeno questi aspetti non emergono come difetti.
Faccio un esempio che dovrebbe essere “calzante”, ma non lo sarà del tutto: Il jeans si stinge con l'uso e non cade perfettamente ed ha quindi dei difetti rispetto ad un capo di sartoria ? Certo, è fatto con della tela da vele! Ed a me marinaio o bovaro non interessa per nulla, mi interessa che il tessuto sia economico, resistente e duraturo ( che sia duro e che duri insomma

) , il risvoltino me lo faccio io ed il bottone lo riattacco.
Insomma Il calabrone non potrebbe volare, ma non lo sa e vola lo stesso. (Il fatto del calabrone non sarà vero, ma il detto ha molto senso)
Adesso l'utilizzatore è sempre più del tipo amatoriale e solo a questo punto certi aspetti diventano effettivamente “difetti”, veniali se vogliamo, alcuni difetti sono addirittura piacevoli, ma il jeans deve diventare di “sartoria”; deve essere ben formato, avere un aspetto raffinato e magari la fodera fatta con la seta dei vecchi kimono.
Ecco che Fatip con gli ultimi modelli è migliorata, e adesso al massimo si stinge
