arcgabriel ha scritto:
Ho un rasoio col quale non riesco a ottenere un bevel omogeneo su un lato dello stesso, temo che il problema sia proprio la scorretta geometria. Si notano profondi segni d'usura sulle coste laterali, forse errati movimenti durante l'affilatura.
Di solito una profonda usura sulle coste e magari irregolare indica che il rasoio ha quasi sicuramente dei problemi di geometria (rapporto altezza lama con spessore dorso) essendo stato "massacrato" sulle mole dal solito arrotino di turno o da un utente inesperto ma dotato di pietre sintetiche veloci
(L'angolo del tagliente, visuabilizzabile come l'angolo di un triangolo isoscele la cui base è lo spessore del dorso e l'altezza quella della lama dovrebbe formare uno spigolo tra i 17 e i 21° per essere accettabile nell'uso, per cui una costa usurata genera un angolo troppo stretto, una lama troppo ribassata un angolo troppo ampio)
Nel caso di bevel non uniforme sui due lati il problema è lo stesso ma peggiorato.....
Un altro problema visibile a occhio nudo è (solo nei rasoi degli ultimi ottant'anni) il non parallellismo dorso-filo che indica rasoi più consumati in punta o al tallone, ancora affilabili ma con tecniche specifiche.
Ultimo difetto a occhio nudo il filo non diritto ma inarcato al centro ("smile"-convesso e "sorriso triste"-concavo)
In questi casi il bevel assume diverse ampiezze che andrebbero compensate dove possibile con strati di nastro localizzati e/o l'uso di pietre strette su cui si affila "a zone".
Ma salvo rari casi di rasoi particolarmente importanti, è meglio lasciar perdere lame che presentano questi difetti in maniera sensibile, a meno di non farle rettificare con costi e tempo molto superiori al loro effettivo valore..............
Le lame di epoca recente, inoltre, avendo molature molto spinte, rendono difficile il loro recupero quando la ruggine e il pitting siano profondi, dato il ridotto spessore dell'acciaio