Aggiorno questo mio post dopo aver eseguito la pulizia e affilatura. Mi è utile per conservare un resoconto del mio apprendimento e in più potrebbe interessare a chi come me sta facendo pratica in questa attività.
Per la pulizia sono riuscito a trovare in colorificio carte abrasive da 1000 e 2000 che mi hanno aiutato a ripulire meglio l’Ambossman e il Puma, quelli con la lame più ossidate, dopo averli trattati con Svitol/WD40 per eliminare le fioriture di ruggine. Ho poi proseguito con paste da carrozziere fine e extrafine e sidol. Ho preferito lasciare le macchie più scure perché, guardando con lente 60x, ho visto che sono delle porosità della superficie e quindi dovrei abradere ulteriormente per eliminarle. Non mi sembra opportuno togliere materiale per rendere lucide le superfici. Preferisco lasciare che su questi rasoi rimanga un po’ dell'aspetto antiquato, penso che gli doni.
Per gli altri due invece, essendo già lucidi, è stato sufficiente impiegare le paste da carrozziere e sidol.
Nell'ottica di esercitarmi nell'affilatura fortunatamente ognuno dei rasoi presentava un particolare consumo del filo e delle coste che ha richiesto uno specifico intevento. Grazie a quanto ho letto sul forum sono riuscito ad eseguire su tutti una prima affilatura usando una Zwilling sintetica 3000/8000 e poi una belga.
In particolare:
Ambossmann:

come consigliatomi da Altus, con il sidol sono riuscito a pulire lo stemma sul manico. In origine lo sfondo era nero; mi piacerebbe ricolorarlo in modo permanente ma non so come fare. Qualche idea?
Il filo presenta un leggero smile nel tratto verso la spalla e le coste sono lievemente consumate (dai segni riportati, penso da mola). Però, affilando con un solo nastro sul dorso, non ho avuto particolari problemi.
Puma:

per il filo leggermente smile ho dovuto adottare un movimento "basculante" sulle pietre. Capito il gesto, sono riuscito ad ottenere un’affilatura, secondo me, più che accettabile.
Kabrand:

all’inizio mi sembrava un profilo smile, ma durante l'affilatura ho notato che i biselli si formavano in modo più sottile a ca. 1/3 e 2/3 della lama. Come se il filo fosse una M "stirata" che presenta due lievi sorrisi tristi dalla mezzeria alle estremità.
Sono quindi intervenuto nelle parte centrale ribassando leggermente lo smile con la tecnica breadknifing. Questo mi ha poi consentito di raggiungere una discreta affilatura.
Eskilstuna:

è il mio primo rasoio near wedge e grazie alle indicazioni lette in questo argomento
viewtopic.php?f=12&t=3494&hilit=near+wedge" onclick="window.open(this.href);return false; (in particolare di Altus), ho provveduto a mettere 4 nastri sulla costa per non rovinare i fianchi e ottenere un bisello non troppo alto.
Sicuramente devo migliorare. Per il momento ho affinato i movimenti e la pressione su pietra riducendo le passate per ogni grit (10-20 secondo necessità). Inoltre la belga, con le sue dimensioni ridotte (35mm di larghezza), pare mi abbia facilitato nel rifinire il filo nei diversi profili. I risultati ottenuti mi fanno ben sperare anche perché sono riuscito a radermi con soddisfazione con tutti e 4 i rasoi. Se riuscirò ad andare al prossimo aperitivo milanese, conto di portarli per farli vedere ai più esperti così da avere un loro autorevole giudizio e consigli per perfezionarmi.
Adesso posso cercare con calma un manico per Heskilstuna. Come anticipato nel post di apertura, mi piacerebbe in corno di renna, cervo o alce. Se poi, nella mia ricerca, trovassi per il rasoio Kabrand un manico dello stesso marchio, sarei ancora più contento.