Luglio 1936. Barcellona era una polveriera in fiamme.
Il 18 luglio, gli ufficiali militari compromessi nella sollevazione ricevono un telegramma, che indica il giorno e l'ora per la rivolta: "Domani riceveranno cinque risme di carta", il che significa che il 19, alle 5 di mattina, dovevano far uscire le truppe nelle strade.
Due giorni prima, gli anarco-sindacalisti avevano vuotato le armerie delle navi ancorate nel porto di Barcellona: Manuel Arnauz, Uruguay, Argentina e Marqués de Comillas, sequestrando grandi quantità di armi. I leader sindacali si rivolgono a Lluís Companys i Jover e gli chiedono che i lavoratori vengano armati per difendere la Repubblica, cosa a cui lui si oppone. Ma questo rifiuto del presidente della Generalidad risulta inutile, già che migliaia di uomini sono riusciti a appropriarsi di un'arma, arma che in molti casi non sanno come usare.
Alle cinque del mattino inizia la rivolta delle diverse unità militari: Il Reggimento di fanteria "Badajoz" avanzata su Plaza de Cataluña e il "Reggimento di Cavalleria di Montesa" occupa Plaza de España, il Paralelo e la Plaza de la Universidad. Il 1° Reggimento Artiglieria di Montagna cerca di occupare la Consejería de la Gobernación (Palazzo del Governo).
Ma a tutte queste unità si opporranno in modo imprevisto le truppe della Guardia Civil e le Guardias de Asalto, che decidono di rimanere fedeli al governo repubblicano, e innumerevoli militanti dei sindacati anarchici CNT e FAI, che erano appena stati armati. Molti cittadini alzano barricate per impedire l'avanzata delle truppe ribelli. La battaglia si espande ad altre zone di Barcellona tra le forze militari ribelli e le forze dell'Orden Público, affiancate queste dai lavoratori anarcosindacalisti.
...
Frente a vosotros he visto la sangre
de España levantarse
para ahogaros en una sola ola
de orgullo y de cuchillos!
Generales
traidores:
mirad mi casa muerta,
mirad España rota:
pero de cada casa muerta sale metal ardiendo
en vez de flores,
pero de cada hueco de España
sale España,
pero de cada niño muerto sale un fusil con ojos,
pero de cada crimen nacen balas
que os hallarán un día el sitio
del corazón.
....
...
Davanti a voi ho visto
Sollevarsi il sangue della Spagna
Per annegarvi in una sola onda
Di orgoglio e di coltelli!
Generali
Traditori:
Guardate la mia casa morta,
Guardata la Spagna spezzata:
Però da ogni casa morta esce metallo ardente
Invece di fiori,
Da ogni foro della Spagna
La Spagna viene fuori,
Da ogni bambino morto vien fuori un fucile con occhi,
Da ogni crimine nascono proiettili
Che un giorno troveranno il bersaglio
Del vostro cuore.
.....
(P. Neruda)
Incredibilmente durante la Guerra Civile furono prodotti dei rasoi punzonati con le sigle delle organizzazioni anarco-sindacaliste C.N.T. e F.A.I.
La Confederación Nacional del Trabajo (CNT) è un sindacato anarco-sindacalista nato nel 1910. Al suo interno si svilupparono diverse correnti, alcune più moderate (treintistas o posibilistas) e altre più rivoluzionarie. Per evitare il prevalere dei moderati, gli anarchici più radicali fondarono nel 1927 la Federación Anarquista Ibérica (FAI), costruendo la corrente faista che si oppose radicalmente ai treintistas.
Lentamente faistas acquisirono una netta maggioranza all'interno della CNT, determinando la fuoriuscita di alcuni membri moderati, come Ángel Pestaña che fondò il Partito Sindicalista nel 1931.
I faistas erano anche militanti della CNT ma agivano clandestinamente all'interno della Federación Anarquista Ibérica, che era una sorta di organizzazione segreta che talvolta portava avanti azioni in difesa della sicurezza degli anarchici, i quali frequentemente subivano violenze dai pistoleros del Sindicato Libre.
La FAI agì come una sorta di cinghia di trasmissione della CNT, di cui fu anche il braccio armato ed illegalista (oltre alle azioni di autodifesa, frequenti furono le rapine di autofinanziamento). Per lungo tempo, sino alla rivoluzione spagnola, le due organizzazioni si comportarono seguendo i principi bakunisti del dualismo organizzativo: la CNT rappresentava l'organizzazione di massa (sindacato) e la FAI quella di specifico (organizzazione politica).
I rasoi (secondo i punzoni) vennero forgiati a Caldas de Estrach, a nord di Barcellona
Caldas de Estrach (Caldes d'Estrach in catalano, Caldetas in spagnolo) località marittima a nord di Barcellona, vicino a Areyns de Mar, luogo di vacanze di buona parte della borghesia barcellonese, che allo scoppio della Guerra Civile era stata dichiarata "città aperta", cioè non bombardabile.
Durante il conflitto, molte case di questa località vennero abbandonate dai loro proprietari e occupate da varie organizzazioni della Repubblica in ritirata. Quando Barcellona iniziò a essere bombardata dai fascisti, le delegazioni diplomatiche, decisero di stabilirsi a Caldes (in precedenza dichiarata "città aperta") facile da rifornire via mare dalle rispettive marine militari.
La delegazione più grande era la francese a Llavaneres ma con uffici e consolati sparsi a Caldes (Can Blanc Can Figueres, Titus y Can Valls), che accolsero anche rifugiati. L'ambasciata britannica era a Can Soler e il consolato a Can Mercè y Garriga. L'ambasciata bulgara era a Can Puig Marcet, mentre quella del Costa Rica era a Can Boada, quella dell'Argentina a Can Geiss e la olandese a Casa de Fusta (che era stato il padiglione svizzero all'Expo 1929 di Barcellona). Risulta anche la presenza di ambasciate americane e danesi in Passeig dels Anglesos..
Allo stesso tempo, un gruppo di guardie d'assalto occupavano Can Carol, un gruppo di aviatori russi Can Sala, mentre l'Hotel Colon fu occupato prima dal Comitato della Repubblica e poi convertito in ateneo popolare.
Ecco gli umili testimoni di quel momento tragico della storia europea, recentemente ritrovati da dei collezionisti spagnoli.
rasoio C.N.T. 14, Caldas de Estrach (Caldes d'Estrach)
rasoio F.A.I., Caldas de Estrach (Caldes d'Estrach)