Restauro: giornale di cantiere....
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Re: Restauro: giornale di cantiere....
Quello che più colpisce sono le armonie delle forme! Spettacolo puro. Complimenti per i pin sul rasoio e sull'astuccio. Particolari moooolto ricercati
Mandi Frus, da Massimo
Old Spice l'originale. Se tuo nonno non lo avesse usato, tu non esisteresti.
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- altus
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Re: Restauro: giornale di cantiere....
Arrivati da poco e prontamente rimessi in servizio dopo il solito trattamento completo (smanicatura, lucidatura, affilatura delle lame - rigenerazione del cuoio - lucidatura dei manici):
Alex Clark m.f.g co - Welbeck, Sheffield c. 1898-1912


(nelle foto sono ancora presenti i pin provvisori di lavorazione)



Ma la vera sorpresa - non visibile nelle foto e nel testo dell'annuncio originale - è stata scoprire sulla costa la scritta "The Prince of Wales Razor" ancora leggibile sia pure a fatica e che i due rasoi sono marchiati "1" e "2" in un ovale sul dorso.
Da tempo stavo proprio cercando un paio di rasoi così marchiati e fortuna o destino me li hanno serviti a sorpresa
.
Dettagli sulla ditta Alexander Clark qui
Alex Clark m.f.g co - Welbeck, Sheffield c. 1898-1912
(nelle foto sono ancora presenti i pin provvisori di lavorazione)
Ma la vera sorpresa - non visibile nelle foto e nel testo dell'annuncio originale - è stata scoprire sulla costa la scritta "The Prince of Wales Razor" ancora leggibile sia pure a fatica e che i due rasoi sono marchiati "1" e "2" in un ovale sul dorso.
Da tempo stavo proprio cercando un paio di rasoi così marchiati e fortuna o destino me li hanno serviti a sorpresa

Dettagli sulla ditta Alexander Clark qui
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- altus
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Re: Restauro: giornale di cantiere....
La pausa forzata per lavoro e la preparazione degli starter kit ha creato un po' di accumulo nei restauri da iniziare e da finire

William Webster (coppia) e Holborn

Mitchell e Tornhill

due sans crochet francesi: Blanc Degrey à Paris e anonimo 13/16"

anonimo in corno fiammato e Rodgers in corno nero

dulcis in fundo
1. G. Hawksley - W 4 Strand hardware manufacturer in London, 1820. 11/16"- wedge - codolo particolare - spanish point
2. Morrell - Burlington Arcade (London) 6/8"- wedge - barber notch c.1834
3. L. & Co. 6 - Cornhill (London) 11/16" faux frameback - near wedge
4. ? stub tail 5/8" c.1820
5. L.? S. S. & Sons - Strand (London) 11/16" - contropunta al tallone - wedge - dorso sfaccettato

Un necessaire fine '800, cinghiale marrone - interni in camoscio


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2. Morrell - Burlington Arcade (London) 6/8"- wedge - barber notch c.1834
3. L. & Co. 6 - Cornhill (London) 11/16" faux frameback - near wedge
4. ? stub tail 5/8" c.1820
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- altus
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Re: Restauro: giornale di cantiere....
Oggi giornata dedicata ai manici: due riparazioni su fratture al pivot con una nuova tecnica suggeritami dall'amico Poulpe del forum francese. Al posto della rondella incassata, due rinforzi a barretta longitudinale in acciaio, annegati nella plastica.
Poi, già che c'ero ho preparato le due guancette in tartaruga per il francese 13/16" Empire arrivato pochi giorni fa.
Come per il manico del settimanale, le due guancette sono state ricavate da un unico pezzo sezionato a mano lungo lo spessore ottenendo i due pezzi di 1-1,5mm di spessore con una trasparenza superba
Domani mi dedicherò allo spaziatore sempre in tartaruga e alla rifinitura.... e se il tempo migliora alle foto.
Poi, già che c'ero ho preparato le due guancette in tartaruga per il francese 13/16" Empire arrivato pochi giorni fa.
Come per il manico del settimanale, le due guancette sono state ricavate da un unico pezzo sezionato a mano lungo lo spessore ottenendo i due pezzi di 1-1,5mm di spessore con una trasparenza superba

Domani mi dedicherò allo spaziatore sempre in tartaruga e alla rifinitura.... e se il tempo migliora alle foto.

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Re: Restauro: giornale di cantiere....
Quale sistema ritieni migliore tra rondella e barretta, e perché?
Hai una foto della barretta annegata?
Hai una foto della barretta annegata?
- altus
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Re: Restauro: giornale di cantiere....
in teoria questa riparazione dovrebbe essere più robusta di quella a rondella ma in realtà tutto dipende da quanto riesce ad aggrappare la colla sulla plastica (variabile da manico a manico a seconda della plastica utilizzata). Certamente è più semplice da realizzare, mentre continuo a preferire quella a rondella (meno visibile) sui manici antichi in materiali naturali come il corno.
ecco le lastrine di tartaruga appena sbozzate per un classico manico Empire
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- altus
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Re: Restauro: giornale di cantiere....
Terminato il manico in tartaruga stile "Premiere Empire" per una lama di "anonimo" francese (punzone semicancellato), databile verso il 1810-1820.
Nonostante lo spessore della tartaruga non superi 1,5mm nei punti più spessi è abbastanza rigido. Lo spaziatore è sempre in tartaruga e le rosette questa volta sono in metallo argentato per richiamare il colore dell'acciaio.
Come già scritto, le due guancette sono state ricavate da un unico pezzo sezionato (affettato
) lungo lo spessore con un seghetto da orefice e una buona dose dell'immancabile pazienza



Domani affilatura e così ho il mio rasoio per la mattina di Natale

dimenticavo
la foto pre-intervento:

(quello sopra è un altro attualmente in restauro)
Nonostante lo spessore della tartaruga non superi 1,5mm nei punti più spessi è abbastanza rigido. Lo spaziatore è sempre in tartaruga e le rosette questa volta sono in metallo argentato per richiamare il colore dell'acciaio.
Come già scritto, le due guancette sono state ricavate da un unico pezzo sezionato (affettato


Domani affilatura e così ho il mio rasoio per la mattina di Natale


dimenticavo

(quello sopra è un altro attualmente in restauro)
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- ura
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Re: Restauro: giornale di cantiere....
Come sempre uno spettacolo per gli occhi.
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Re: Restauro: giornale di cantiere....
con quelle mani avresti dovuto fare il chirurgo!




«Con un gentiluomo sono sempre più di un gentiluomo; con un mascalzone, cerco di essere più di un mascalzone.» Paciccio & Otto von Bismarck
«Per capire le pietre ci vuole pazienza e perseveranza» Ura «non sono le pietre che affilano e fanno magie, bensì chi le usa con scrupolo ed esperienza» Lemmy
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- altus
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Re: Restauro: giornale di cantiere....
Un po' di restauri per occupare gli ultimi giorni dell'anno:
Blanc Degrey à Paris
databile al primo decennio dell'800, manico in corno bruno e rosette in rame
restaurato e affilato, dolce come tutti i francesi antichi

L.S.S &Sons - Strand (London)
11/16", interessante per la contropunta al tallone, databile verso il 1840-50

Morrell - Burlington Arcade (London)
6/8", probabile datazione intorno al 1860-70

"George Morrell, 61 Burlington Arcade, commerciante in articoli nazionali e stranieri, profumeria, articoli di cancelleria, oggetti torniti e cofanetti in ebanisteria" (Sun Fire Insurance company - february 1834)
"Burlington Arcade 60-61 Morrell, dressing case maker" (John Tallis's London Street Views - London Shops and Businesses 1838-1840)
quindi Morrel era un rivenditore di articoli di lusso che faceva marchiare gli oggetti con il suo nome. Burlington Arcade aprì nel 1819 - era (e probabilmente ancora è - o almeno lo era negli anni ottanta) un'area di negozi d'alta classe a Londra.
Blanc Degrey à Paris
databile al primo decennio dell'800, manico in corno bruno e rosette in rame
restaurato e affilato, dolce come tutti i francesi antichi

L.S.S &Sons - Strand (London)
11/16", interessante per la contropunta al tallone, databile verso il 1840-50
Morrell - Burlington Arcade (London)
6/8", probabile datazione intorno al 1860-70
"George Morrell, 61 Burlington Arcade, commerciante in articoli nazionali e stranieri, profumeria, articoli di cancelleria, oggetti torniti e cofanetti in ebanisteria" (Sun Fire Insurance company - february 1834)
"Burlington Arcade 60-61 Morrell, dressing case maker" (John Tallis's London Street Views - London Shops and Businesses 1838-1840)
quindi Morrel era un rivenditore di articoli di lusso che faceva marchiare gli oggetti con il suo nome. Burlington Arcade aprì nel 1819 - era (e probabilmente ancora è - o almeno lo era negli anni ottanta) un'area di negozi d'alta classe a Londra.
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- Luca142857
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Re: Restauro: giornale di cantiere....
Come al solito devo lustrarmi gli occhi
Interessante il L.S.S &Sons con la contropunta al tallone, la simmetria creata dà un senso di equilibrio esteticamente notevole; ma dal punto di vista pratico, questa contropunta rende più efficace la rasatura con quella parte di filo?

Interessante il L.S.S &Sons con la contropunta al tallone, la simmetria creata dà un senso di equilibrio esteticamente notevole; ma dal punto di vista pratico, questa contropunta rende più efficace la rasatura con quella parte di filo?
“La rasatura è una severa maestra.” Heinlein142857.
- altus
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Re: Restauro: giornale di cantiere....
E' solo un fatto estetico, penso nato come evoluzione dello sperone "salvapollice" dei primitivi rasoi che non avevano una demarcazione tra impugnatura e lama
es: Dumas Ainé 32

la forma ha avuto un breve periodo di fulgore attorno al 1840 in Inghilterra come in questo George Rodgers coevo

es: Dumas Ainé 32
la forma ha avuto un breve periodo di fulgore attorno al 1840 in Inghilterra come in questo George Rodgers coevo
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Re: Restauro: giornale di cantiere....
Ho capito, in effetti nel Dumas Ainé finire accidentalmente sul filo è un attimo.
Strano che la contropunta non abbia avuto successo: è bellissima.

Strano che la contropunta non abbia avuto successo: è bellissima.
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- altus
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Re: Restauro: giornale di cantiere....
Anteprime degli ultimi restauri del 2014
:
William Webster - Sycamore Works "The Devonshire Razor" (coppia) 1850-1870


William Webster - Sycamore Works "The Devonshire Razor" (coppia) 1850-1870
▬۞▬
Hawksley - W 4 Strand (London) c.1830-40▬۞▬
L. & Co. - 6, Cornhill (London) c.1850 molatura "rattler" o faux frameback▬۞▬
punzone illeggibile c.1820-30 stub-tail"Le voyage est court. Essayons de le faire en premiére classe." (Noiret)
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Re: Restauro: giornale di cantiere....
Un simpatico 4/8" tedesco: Engelswerk (C.W. Engels, 1892 - 1943) Solingen-Foche


un dettaglio dell'inlay in alpacca e madreperla sul manico in plastica rosso-bruna

e alcune immagini inizio 900 della fabbrica




un dettaglio dell'inlay in alpacca e madreperla sul manico in plastica rosso-bruna
e alcune immagini inizio 900 della fabbrica
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Re: Restauro: giornale di cantiere....
Finalmente ho trovato il tempo per dedicarmi alla ricostruzione delle parti mancanti di due manici in avorio, un francese e un inglese. La sostituzione completa presentava difficoltà nel reperire due manici simili a quelli originali, il francese particolarmente slanciato e l'inglese nella tipica forma a fagiolino di metà '800. Inoltre avevo dei pezzi di guancette con un ingiallimento molto simile (il vero problema di questi interventi: la differenza di colore) e quindi la scelta dell'intervento alla fine era obbligata.
Come per il corno del W&B di qualche tempo fa, ho realizzato le parti mancanti con una linguetta sporgente che va a incastrarsi con un corrispondente scasso nell'interno della guancetta (incastro a mezzo legno, come dicono i falegnami).
In questo caso l'esiguo spessore delle guancette complica un po' il lavoro, ma l'avorio è un materiale particolarmente robusto anche in spessori inferiori al mm (lo spessore delle guancette di solito non supera i 1,5-2mm, quindi nella zona della sovrapposizione le due parti sono inferiori al mm)
La riparazione realizzata con il sandwich avorio/cianoacrilato/avorio ha un'ottima resistenza e visto che in questi due casi le parti mancanti erano nella zona dello spaziatore, lo spaziatore stesso forma un ulteriore base d'appoggio e rinforzo.
Il cianoacrilato in gel per questi lavori ha presa sufficientemente rapida, è leggermente riempitivo, con ottima presa su materiali microporosi come l'avorio. (certo, il collante ideale sarebbe stata la resina che indurisce con i raggi UV usata dai dentisti, ma fino a quando non trovo il tempo di procurarmela...
)
la preparazione del pezzo mancante sul manico francese



le parti ricostruite, incollate e sgrossate sui due manici (in alto il francese, sotto l'inglese)

a questo punto un po' di lavoro con le micromesh per pulire e lucidare i due manici e poi potrò rimontare le lame
Se siete curiosi... questi erano i due rasoi
l'inglese "Hawksley"

e il francese "Fontenille 134" col suo gemello integro

Come per il corno del W&B di qualche tempo fa, ho realizzato le parti mancanti con una linguetta sporgente che va a incastrarsi con un corrispondente scasso nell'interno della guancetta (incastro a mezzo legno, come dicono i falegnami).
In questo caso l'esiguo spessore delle guancette complica un po' il lavoro, ma l'avorio è un materiale particolarmente robusto anche in spessori inferiori al mm (lo spessore delle guancette di solito non supera i 1,5-2mm, quindi nella zona della sovrapposizione le due parti sono inferiori al mm)
La riparazione realizzata con il sandwich avorio/cianoacrilato/avorio ha un'ottima resistenza e visto che in questi due casi le parti mancanti erano nella zona dello spaziatore, lo spaziatore stesso forma un ulteriore base d'appoggio e rinforzo.
Il cianoacrilato in gel per questi lavori ha presa sufficientemente rapida, è leggermente riempitivo, con ottima presa su materiali microporosi come l'avorio. (certo, il collante ideale sarebbe stata la resina che indurisce con i raggi UV usata dai dentisti, ma fino a quando non trovo il tempo di procurarmela...

la preparazione del pezzo mancante sul manico francese
le parti ricostruite, incollate e sgrossate sui due manici (in alto il francese, sotto l'inglese)
a questo punto un po' di lavoro con le micromesh per pulire e lucidare i due manici e poi potrò rimontare le lame
Se siete curiosi... questi erano i due rasoi
l'inglese "Hawksley"
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Re: Restauro: giornale di cantiere....
Altus,
le tue tecniche di intervento sono sempre molto interessanti e ben spiegate.
le tue tecniche di intervento sono sempre molto interessanti e ben spiegate.
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- altus
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Re: Restauro: giornale di cantiere....
Continuando con le integrazioni e ricostruzioni:
manico in avorio scolpito per settimanale a lame intercambiabili, inglese. c. 1830


oltre a una vecchia integrazione fissata con pin in argento (che ho deciso di lasciare essendo stabile e per evitare il rischio molto probabile di frammentare tutta la parte interessata nel cercare di smontarla), il manico presentava anche il petalo finale mancante all'altezza del pivot, sull'altra guancetta.
Dopo l'abituale smontaggio, iniziavo la ricostruzione del pezzo mancante e il rinforzo della riparazione antica con una lamina di avorio da 0,3 di spessore fissata all'interno.
La parte mancante invece veniva ricostruita "a sandwich", dato lo spessore superiore al materiale disponibile per la ricostruzione, ricavando prima la base, incollata da sotto a rinforzare anche la zona del perno e poi riportandoci da sopra uno spessore da modellare come il petalo.


il risultato semi-finale (manca ancora la lucidatura dei dettagli e una leggera riduzione dello spessore nell'interno della guancetta)




Smontato completamente per ripulire anche le guancette dalle macchie interne di ruggine, ne ho approfittato per rinforzare la zona dei pin con un rivestimento interno a base di cianacrilato: si cosparge il cianoacrilato e lo si copre con un pezzetto di domopak alluminio dalla parte lucida. A seccaggio avvenuto il domopak si stacca come fosse la carta sul retro di un adesivo, lasciando uno strato di colla di 1 decimo di mm. Usando il cianacrilato gel e non quello liquido classico, la placcatura conserva un minimo di elasticità che corrisponde a quella dell'avorio.
La lama per ora ha solo avuto un trattamento di pulitura dalla ruggine rossa attiva, rimane ancora da rimuovere parte dell'ossido nero del pitting.

manico in avorio scolpito per settimanale a lame intercambiabili, inglese. c. 1830
oltre a una vecchia integrazione fissata con pin in argento (che ho deciso di lasciare essendo stabile e per evitare il rischio molto probabile di frammentare tutta la parte interessata nel cercare di smontarla), il manico presentava anche il petalo finale mancante all'altezza del pivot, sull'altra guancetta.
Dopo l'abituale smontaggio, iniziavo la ricostruzione del pezzo mancante e il rinforzo della riparazione antica con una lamina di avorio da 0,3 di spessore fissata all'interno.
La parte mancante invece veniva ricostruita "a sandwich", dato lo spessore superiore al materiale disponibile per la ricostruzione, ricavando prima la base, incollata da sotto a rinforzare anche la zona del perno e poi riportandoci da sopra uno spessore da modellare come il petalo.
il risultato semi-finale (manca ancora la lucidatura dei dettagli e una leggera riduzione dello spessore nell'interno della guancetta)
―≈ ☼ ≈―
Prosegue anche il restauro del John Barber in avorio e piquet work, arrivato ben coperto di ruggine attiva e con una riparazione [sic] a base di fil di ferro sul manico, ma fortunatamente con il manico integro e nessun pin della decorazione mancante.Smontato completamente per ripulire anche le guancette dalle macchie interne di ruggine, ne ho approfittato per rinforzare la zona dei pin con un rivestimento interno a base di cianacrilato: si cosparge il cianoacrilato e lo si copre con un pezzetto di domopak alluminio dalla parte lucida. A seccaggio avvenuto il domopak si stacca come fosse la carta sul retro di un adesivo, lasciando uno strato di colla di 1 decimo di mm. Usando il cianacrilato gel e non quello liquido classico, la placcatura conserva un minimo di elasticità che corrisponde a quella dell'avorio.
La lama per ora ha solo avuto un trattamento di pulitura dalla ruggine rossa attiva, rimane ancora da rimuovere parte dell'ossido nero del pitting.
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Re: Restauro: giornale di cantiere....
Un restauro che da tempo languiva in attesa di completamento:
rasoio "papillon" o "butterfly" c. 1810-20, lame da 6/8" e 11/16", spaziatore in cuoio, manico in osso.
in originale completamente coperto di ruggine attiva

dopo un primo intervento solo manuale e successivo smontaggio rimanevano comunque i crateri ossidati del pitting


per cui decidevo un intervento più "invasivo": le lame sono state inviate a Emidio per un passaggio sulla cartatrice con nastri Scotch Brite che ha eliminato parzialmente il pitting lasciando inalterati i dorsi per non comprometterne la geometria.
Ed eccolo rimontato con delle rosette a cupola nello stile dell'epoca

rasoio "papillon" o "butterfly" c. 1810-20, lame da 6/8" e 11/16", spaziatore in cuoio, manico in osso.
in originale completamente coperto di ruggine attiva
dopo un primo intervento solo manuale e successivo smontaggio rimanevano comunque i crateri ossidati del pitting
per cui decidevo un intervento più "invasivo": le lame sono state inviate a Emidio per un passaggio sulla cartatrice con nastri Scotch Brite che ha eliminato parzialmente il pitting lasciando inalterati i dorsi per non comprometterne la geometria.
Ed eccolo rimontato con delle rosette a cupola nello stile dell'epoca
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Re: Restauro: giornale di cantiere....
Un piccolo "lifting"
:
lama Mappin & Webb 5/8" di assoluta dolcezza rimanicata in tartaruga per la mia rotazione personale

in origine:


lama Mappin & Webb 5/8" di assoluta dolcezza rimanicata in tartaruga per la mia rotazione personale
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Re: Restauro: giornale di cantiere....
Scovato in Finlandia questo 11/16" anonimo (ma di sicura origine inglese) a cui nel tempo uno dei suoi proprietari aveva adattato un rustico manico in legno con rondelle di lamiera.

Si tratta quasi sicuramente di un rasoio databile intorno al 1830, di poco posteriore alle ricerche di Stodart e Faraday che portarono alla scoperta del silversteel (lega con rapporto argento/acciaio 1:500). Dopo la pubblicazione nel 1822 sul "Philosophical Transactions of the Royal Society of London" dei risultati delle loro ricerche e sperimentazioni, ci fu un'esplosione di oggetti marchiati "Silversteel" prodotti a Sheffield.
Come la maggior parte dei rasoi della sua epoca il codolo è corto, quasi dritto e fortemente assottigliato rispetto all'impugnatura. Curiosamente il filework sul dorso e sull'impugnatura è presente su un solo lato del rasoio....
Il primo intervento ovviamente è stato eliminare il "ligneo hot dog"
e ripulire la lama dalla patina.

Poi, un manico in osso, più o meno coevo, recuperato in un precedente restauro, per completarlo,


in attesa delle rondelle "a occhio di bue" in viaggio dagli USA.
Si tratta quasi sicuramente di un rasoio databile intorno al 1830, di poco posteriore alle ricerche di Stodart e Faraday che portarono alla scoperta del silversteel (lega con rapporto argento/acciaio 1:500). Dopo la pubblicazione nel 1822 sul "Philosophical Transactions of the Royal Society of London" dei risultati delle loro ricerche e sperimentazioni, ci fu un'esplosione di oggetti marchiati "Silversteel" prodotti a Sheffield.
Come la maggior parte dei rasoi della sua epoca il codolo è corto, quasi dritto e fortemente assottigliato rispetto all'impugnatura. Curiosamente il filework sul dorso e sull'impugnatura è presente su un solo lato del rasoio....
Il primo intervento ovviamente è stato eliminare il "ligneo hot dog"

Poi, un manico in osso, più o meno coevo, recuperato in un precedente restauro, per completarlo,
in attesa delle rondelle "a occhio di bue" in viaggio dagli USA.
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Re: Restauro: giornale di cantiere....
Sulla baia avevo trovato due rasoi 5/8" la cui particolarità era di essere identici a identici a due rasoi 6/8" che avevo già in collezione:
Un James Johnson "Dulce" in silversteel con manico in corno tartarugato e puntale in peltro e un Joseph Rodgers "Real Old English razor" in avorio.
L'idea di formare due coppie era troppo seducente per lasciarli al primo venuto
ed ecco il risultato
:
James Johnson "Dulce" c.1840


Joseph Rodgers "Real Old English Razor" c.1850-60


nelle foto le new entry sono quelli sopra, i tipici astucci ("coffin box") dell'epoca subiranno prima o poi anche loro un leggero trattamento estetico-conservativo
il Rodgers prima del restauro

Un James Johnson "Dulce" in silversteel con manico in corno tartarugato e puntale in peltro e un Joseph Rodgers "Real Old English razor" in avorio.
L'idea di formare due coppie era troppo seducente per lasciarli al primo venuto


James Johnson "Dulce" c.1840
Joseph Rodgers "Real Old English Razor" c.1850-60
nelle foto le new entry sono quelli sopra, i tipici astucci ("coffin box") dell'epoca subiranno prima o poi anche loro un leggero trattamento estetico-conservativo
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"Le voyage est court. Essayons de le faire en premiére classe." (Noiret)
la collezione - il cantiere di restauro - gli astucci
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- altus
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Re: Restauro: giornale di cantiere....
Altra ricostruzione finalmente terminata
Questa volta su un manico in madreperla della metà dell'800, materiale un po' più difficile e delicato da lavorare dell'avorio
la parte da ricostruire

in corso d'opera

risultato finale

la riparazione antica sull'altro lato

ora non resta che rimontarci la lama, l'operazione più delicata in assoluto con i manici in madreperla....

Questa volta su un manico in madreperla della metà dell'800, materiale un po' più difficile e delicato da lavorare dell'avorio
la parte da ricostruire
in corso d'opera
risultato finale
la riparazione antica sull'altro lato
ora non resta che rimontarci la lama, l'operazione più delicata in assoluto con i manici in madreperla....
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Re: Restauro: giornale di cantiere....
Mai visto quell'attrezzo! 
Sono frese manuali??

Sono frese manuali??
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Re: Restauro: giornale di cantiere....
Sono frese per trapano da dentista montate su un manico russo per cacciaviti intercambiabili
Le uso sia sul dremel per sgrossare che a mano per le rifiniture sulla scolpitura.
Fanno parte del materiale arrivato con la cassettiera vintage da dentista qualche mese fa, il migliore acquisto che io potessi mai fare su ebay.

Le uso sia sul dremel per sgrossare che a mano per le rifiniture sulla scolpitura.
Fanno parte del materiale arrivato con la cassettiera vintage da dentista qualche mese fa, il migliore acquisto che io potessi mai fare su ebay.
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