Forse sbaglio, ma mi sembra che discutiamo di questioni di lana caprina.
Non siamo in regime socialista per cui i privati possono fare quello che vogliono: anche perdere clienti acquisiti ed acquisibili.
Personalmente, io evito di comprare da chi si comporta così, anche se dovessero offrire i prodotti a sconto 90%. (Per dirla tutta, evito anche di acquistare prodotti reclamizzati da pubblicità stupide ed offensive dell'intelligenza di chi le subisce...)
Mi sembra che ci si sia abituati a riempirsi la bocca e le orecchie di "Made in Italy" quando questo, spesso, è vero solo per via di escamotage legali che permettono di considerare tali anche cose prodotte all'estero e su cui si limitano ad apporre un'etichetta o ad infilarle in una scatola.
Per contro sento sempre commenti negativi su quanto prodotto in Cina.
Io sono un assiduo frequentatore di
cinesoni sui cui scaffali trovo una preponderante presenza di marchi "italiani".
O meglio... non trovo più prodotti Made in PRC di quanti non ne trovi in negozi italiani.
I cinesi offrono una mano d'opera a basso costo: la produzione delle "loro" cose è basata sulla loro economia, quindi guadagnando meno cercano prodotti a prezzi contenuti e, non avendo ancora assaggiato il consumismo, si accontentano.
Quando questi prodotti arrivano qui, spesso sono porcherie. E spesso no.
Il design cinese-per-cinesi a noi non piace, ma la maggior parte delle cose vendute qui sono copiate da quanto commissionato da aziende italiane che, facendo produrre là, possono applicare un markup molto più elevato.
Ed è qui che non capisco il campanilismo sfegatato: che cosa fanno le aziende italiane per meritare il nostro supporto?
Proprio la nostra bananite ci porta ogni giorno a vedere quanto dilettantistica ed improvvisata sia la gestione delle aziende italiane: non basta fare un buon prodotto. Bisogna anche saperlo
gestire.
Come non basta fare un buon motore: deve essere buono anche tutto il resto della macchina.
FIAT per anni ha buttato sul mercato versioni su versioni, circa ogni sei mesi, dello stesso modello, facendo perdere denaro a chi li aveva acquistati. Ma... bisogna comprare italiano dice Lapo.
Non credo sia giusto perdonare comportamenti scorretti che incentivano il perpetuarsi di questa mentalità. Se uno commette un crimine, non è che il non commetterlo più costituisca una scusante. Bravo se ha smesso, ma la punizione per averlo commesso ci deve essere. (Io non comprerei una FIAT nuova)
E... non dimentichiamo che se i cinesi sono qui è perchè
1. lo permettiamo
2. ne abbiamo bisogno
La dirigente di uno delle più grandi aree produttive in Cina, dove producono di tutto (su commissione o su design europei) diceva che la nostra crisi non ci permette di mantenere il tenore di vita cui siamo abituati e che la loro produzione ai loro costi è quello che ci permette di vivere come siamo abituati.
Mi scuso formalmente per l'OT, ma sono a livello di tracimazione per l'orgoglio nazionale comunemente propalato da chi non ha alcun merito/colpa per quanto l'Italia conseguì in vari campi ed la cui unica qualifica reale è di essere nati per caso qui.
Forse l'Italia vanta più scienziati, artisti e poeti del Portogallo. Però sono certo che i portoghesi sono molto orgogliosi di essere portoghesi! (Per cosa?!)
Io sono nato qui e sono contento di non essere nato in Etiopia, ma non ho scelto io, quindi... che merito ne ho? E trovo comico essere orgoglioso di qualcosa a cui non solo non ho contribuito appartenendo ad una nazione che ho scientemente scelto.
Non si è orgogliosi di avere vinto alla lotteria. Si è contenti: è diverso!
E adesso, invece di perdere tempo a leggere quello che scrivo, andate a cercare chi fabbrica il Dandy!
