Lavorabilita' Acciai Inox
Inviato: 04/08/2010, 16:06
vorazione degli acciai inossidabili
CESOIATURA
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Nella cesoiatura, gli acciai inossidabili della serie 300 non si rompono, nè si spezzano, come molti altri materiali metallici. Per questa ragione si raccomanda che le lame della cesoia non abbiano molto gioco nella loro sede e presentino un filo di taglio il più affilato possibile. Nelle operazioni di tranciatura e punzonatura si consiglia un gioco pari ad 1/10 dello spessore dell'acciaio inossidabile, ciò per eliminare l'attrito superficiale ed evitare la formazione di bordi sbavati. E' buona norma ridurre la velocità della macchina ed aumentarne la potenza.
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Le operazioni di tranciatura e di cesoiatura sugli acciai inossidabili della serie 400 si effettuano generalmente con gli stessi procedimenti usati per gli acciai al carbonio. Anche in questo caso, tuttavia, le lame della cesoia devono presentare giochi ristretti e possedere un filo di taglio il più affilato possibile. Come norma generale si lavori con un gioco pari ad 1/10 dello spessore del materiale.
STAMPAGGIO
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Nello stampaggio degli acciai inossidabili della serie 300 si deve tener presente che, a parità di deformazione, essi richiedono una potenza praticamente doppia di quella impiegata per gli acciai ordinari. Una velocità operativa pari all'incirca alla metà di quella usata nello stampaggio normale dà risultati soddisfacenti. Il gioco fra punzone e matrice dev'essere circa due volte quello ammesso fra gli acciai comuni; si deve anche applicare delle superfici soggette ad attrito, uno strato uniforme di un buon lubrificante. Le proprietà di incrudimento degli acciai inossidabili austenitici possono richiedere delle solubilizzazioni intermedie durante lo stampaggio di parti da sottoporre a rilevanti deformazioni totali.
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Lo stampaggio dei tipi 410 e 430 è simile a quello degli acciai in carbonio. Il gioco fra punzone e matrice si può mantenere all'incirca uguale a quello usato per gli acciai ordinari. La riduzione iniziale varia generalmente dal 25 al 35%.
IMBUTITURA AL TORNIO E FORMATURA
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Tutti gli acciai inossidabili della serie 300 si possono imbutire al tornio. Tuttavia il tipo 305 è un materiale creato appositamente per tale operazione e viene preferito soprattutto perchè ha una minore tendenza all'incrudimento e, quindi, comporta minori costi di solubilizzazione e decapaggio. L'elevata resistenza di tutti gli acciai inossidabili al cromo- nichel richiede sforzi superiori e macchine più potenti e robuste; la velocità di rotazione del mandrino dev'essere ridotta all'incirca a metà di quella adottata per l'imbutitura degli acciai ordinari. Si consiglia l'impiego di utensili a rulli. Si consigliano infine gli stessi lubrificanti adottati nell'imbutitura degli acciai ordinari.
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Per l'imbutitura al tornio degli acciai inossidabili della serie 400 si devono impiegare macchine più robuste e potenze superiori a quelle occorrenti per gli acciai al carbonio. Si raccomandano velocità minori ed utensili a rulli.
LAVORAZIONE CON RULLI DI PARTI SAGOMATE
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Gli acciai inossidabili si possono sagomare con rulli come gli altri metalli, purché si adottino determinate precauzioni. Nella progettazione dei rulli si evitino gli spigoli vivi e si dia un raggio di curvatura molto grande, uguale almeno -quanto sia possibile- allo spessore del materiale. La superficie dei rulli dev'essere lucida e pulita; si preferiscano guide rotanti a quelle di tipo fisso. E' molto importante un'abbondante e buona lubrificazione.
FORMATURA ALLA PRESSA OD AL FRENO
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Per gli acciai inossidabili si possono usare gli stessi stampi impiegati nella formatura degli acciai al carbonio, con l'avvertenza di mantenerli accuratamente puliti. Per eliminare l'attrito o l'adesione del metallo su di essi, si può usare un lubrificante simile a quello impiegato nello stampaggio e nella formatura con rulli. Per evitare la comparsa di graffiature o di ammaccature nelle operazioni di formatura di materiali altamente politi, si consiglia di rivestire gli stampi con carta adesiva, oppure di proteggere con carta o materiale plastica il materiale in lavorazione.
LAVORAZIONE DI MACCHINA
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tutti i tipi della serie 300 si possono lavorare alle macchine utensili; si tenga presente, tuttavia, che la loro lavorabilità è pari solo al 45% di quella dell'acciaio Bessemer per viti. Il tipo 303 è destinato particolarmente alla lavorazione di macchina, per la quale presenta caratteristiche di gran lunga superiori a quelle degli altri materiali della serie 300 (circa il 70% della lavorabilità dell'acciaio Bessemer per viti). Ecco alcune norme fondamentali per conseguire un buon rendimento nella lavorazione degli acciai inossidabili alle macchine utensili: 1- Si usino utensili di acciaio rapido od al carburo; 2- Si impieghi una potenza sufficiente a mantenere costante la velocità e l'avanzamento; 3- Si assicuri una grande rigidità degli utensili e dei porta- utensili; 4- Si usi un buon refrigerante, o lubrificante, sistemato in modo da raggiungere in abbondanza il tagliente; 5- Si adottino adeguate velocità e giusti avanzamenti.
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Tra gli acciai inossidabili della serie 400 i tipi 416 e 430 sono stati ideati, appunto, per ottenere buoni requisiti di lavorabilità, sì da permettere una velocità di lavorazione di macchina pari all'incirca il 90% di quella dell'acciaio Bessemer per viterie. Si possono lavorare anche altri tipi di questa serie adottando un corretto profilo dell'utensile ed opportune precauzioni operative.
FORATURA
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La velocità della punta elicoidale deve essere diminuita proporzionalmente all'aumentare del diametro del foro da effettuare; gli avanzamenti devono essere aumentati nella stessa proporzione. Queste regole d'indole generale valgono anche per gli inossidabili. Inoltre per la foratura dei tipi al cromo- nichel si impieghino velocità più basse di quelle usate per gli acciai al carbonio. Le punte elicoidali devono essere costantemente affilate e mantenute sotto pressione sul pezzo, onde evitare che girino a vuoto su di esso, senza penetrarvi. Ciò provocherebbe un incrudimento del metallo, rendendo difficile l'operazione di foratura stessa. Alcuni fabbricanti di utensili costruiscono punte ad elica appositamente per gli acciai inossidabili.
TAGLIO ALLA SEGA
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Nel taglio degli acciai inossidabili della serie 300 mediante seghetti alternativi oppure seghe a nastro od ad attrito si devono osservare certe precauzioni, come il mantenimento di pressioni costanti e di taglienti affilati, onde evitare slittamenti sul materiale ed il conseguente incrudimento di quest'ultimo. Specialmente nei tipi martensitici si usino adeguati mezzi refrigeranti, per prevenire surriscaldi localizzati o bruciature. Tuttavia è buona norma, per il taglio di acciai inossidabili, attenersi alle istruzioni impartite dai fabbricanti di seghe.
TRATTAMENTO TERMICO E FUCINATURA
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Nessun acciaio della serie 300 è normalmente induribile mediante trattamento termico; tutti quanti, però, vanno soggetti ad indurimento per riduzione o lavorazione a freddo, sì che in certe applicazioni devono essere solubilizzati per ripristinarne la duttilità. Gli acciai inossidabili al cromo- nichel austenitici possiedono eccellenti caratteristiche di fucinabilità.
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I tipi della serie 400 al solo cromo sono più rigidi degli acciai al carbonio; richiedono, quindi, una maggiore lavorazione e, di grande importanza particolarmente per quelli del gruppo martensitico, di accurati controlli delle temperature di preriscaldo, di fucinatura e di raffreddamento. Il trattamento termico è generalmente inteso come un processo che comporta un indurimento finale degli acciai, viceversa, l'espressione vale anche per processi di addolcimento, quale la ricottura. La ricottura completa degli acciai inossidabili si effettua ad un'adeguata temperatura, per un certo tempo ed è sovente seguita da un lento raffreddamento per conferire al materiale il massimo grado di addolcimento possibile. Si può eseguire, tuttavia, anche il trattamento di ricottura industriale, molto più economico perchè richiede una temperatura inferiore ed un tempo totale di operazione più breve, allo scopo di ottenere una struttura adatta per diverse operazioni sia di fabbricazione che di lavorazione.
Gruppo martensitico o temprabile
Gli acciai martensitici sono gli unici fra tutti gli inossidabili in grado di ricevere un notevole grado di durezza con il trattamento termico, mediante raffreddamento in aria od in olio da adeguate temperature di tempra. In generale i tipi aventi un tenore di carbonio più elevato si devono preriscaldare lentamente e mantenere ad una temperatura intermedia prima di essere portati e mantenuti a quella prescritta per la tempra. Il trattamento in olio assicura un'uniforme velocità di raffreddamento e, quindi, una buona riproducibilità delle caratteristiche meccaniche. Tra questi materiali il tipo 440 consegue la massima durezza. Normalmente alla tempra si fa seguire un rinvenimento od un trattamento di distensione per ottenere le caratteristiche meccaniche volute e prevenire la possibilità di una criccatura. Il rinvenimento aumenta i valori di tenacità e di duttilità. Quando si vogliono conseguire la migliore resistenza alla corrosione e le più elevate proprietà di resistenza alla flessione per urto, si eviti il rinvenimento nel campo di temperatura compreso fra 425 e 595°C. Il trattamento di distensione si esegue normalmente a temperature più basse e per tempi più brevi di quelli usati per il rinvenimento ed ha lo scopo preciso di eliminare le tensioni residue generate nell'acciaio dal trattamento termico, dalla lavorazione a freddo o dalla saldatura. La ricottura industriale si effettua per conferire un addolcimento pressochè completo e la massima duttilità ai tipi di acciai temperabili, sì da potervi compiere più agevolmente la lavorazione a freddo; in molti casi serve anche a conservare la qualità dopo una lavorazione a caldo, come la fucinatura. I tipi martensitici, usati allo stato ricotto, sono essenzialmente ferritici, con carburi distribuiti. I tipi 414 e 431, contenenti nichel, non possono conseguire il medesimo grado di addolcimento degli altri acciai martensitici.
Gruppo ferritico non temprabile
Gli acciai del gruppo ferritico si impiegano generalmente allo stato ricotto. La ricottura si effettua onde conferire il massimo grado di duttilità per le operazioni di formatura, la più elevata resistenza alla corrosione oppure entrambe queste proprietà. I tipi ferritici tendono ad ingrossare il grano se portati a temperature superiori a 900°C, con perdita della duttilità, particolarmente per effetto della saldatura. Con un trattamento di ricottura si può ripristinare una buona duttilità nella zona saldata, ma nessun trattamento termico è in grado di eliminare l'ingrossamento del grano. L'aggiunta di alluminio al tipo 405 o di titanio al tipo 430 (tipo 430 Ti) rende questi due acciai più adatti per la saldatura.
CESOIATURA
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Nella cesoiatura, gli acciai inossidabili della serie 300 non si rompono, nè si spezzano, come molti altri materiali metallici. Per questa ragione si raccomanda che le lame della cesoia non abbiano molto gioco nella loro sede e presentino un filo di taglio il più affilato possibile. Nelle operazioni di tranciatura e punzonatura si consiglia un gioco pari ad 1/10 dello spessore dell'acciaio inossidabile, ciò per eliminare l'attrito superficiale ed evitare la formazione di bordi sbavati. E' buona norma ridurre la velocità della macchina ed aumentarne la potenza.
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Le operazioni di tranciatura e di cesoiatura sugli acciai inossidabili della serie 400 si effettuano generalmente con gli stessi procedimenti usati per gli acciai al carbonio. Anche in questo caso, tuttavia, le lame della cesoia devono presentare giochi ristretti e possedere un filo di taglio il più affilato possibile. Come norma generale si lavori con un gioco pari ad 1/10 dello spessore del materiale.
STAMPAGGIO
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Nello stampaggio degli acciai inossidabili della serie 300 si deve tener presente che, a parità di deformazione, essi richiedono una potenza praticamente doppia di quella impiegata per gli acciai ordinari. Una velocità operativa pari all'incirca alla metà di quella usata nello stampaggio normale dà risultati soddisfacenti. Il gioco fra punzone e matrice dev'essere circa due volte quello ammesso fra gli acciai comuni; si deve anche applicare delle superfici soggette ad attrito, uno strato uniforme di un buon lubrificante. Le proprietà di incrudimento degli acciai inossidabili austenitici possono richiedere delle solubilizzazioni intermedie durante lo stampaggio di parti da sottoporre a rilevanti deformazioni totali.
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Lo stampaggio dei tipi 410 e 430 è simile a quello degli acciai in carbonio. Il gioco fra punzone e matrice si può mantenere all'incirca uguale a quello usato per gli acciai ordinari. La riduzione iniziale varia generalmente dal 25 al 35%.
IMBUTITURA AL TORNIO E FORMATURA
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Tutti gli acciai inossidabili della serie 300 si possono imbutire al tornio. Tuttavia il tipo 305 è un materiale creato appositamente per tale operazione e viene preferito soprattutto perchè ha una minore tendenza all'incrudimento e, quindi, comporta minori costi di solubilizzazione e decapaggio. L'elevata resistenza di tutti gli acciai inossidabili al cromo- nichel richiede sforzi superiori e macchine più potenti e robuste; la velocità di rotazione del mandrino dev'essere ridotta all'incirca a metà di quella adottata per l'imbutitura degli acciai ordinari. Si consiglia l'impiego di utensili a rulli. Si consigliano infine gli stessi lubrificanti adottati nell'imbutitura degli acciai ordinari.
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Per l'imbutitura al tornio degli acciai inossidabili della serie 400 si devono impiegare macchine più robuste e potenze superiori a quelle occorrenti per gli acciai al carbonio. Si raccomandano velocità minori ed utensili a rulli.
LAVORAZIONE CON RULLI DI PARTI SAGOMATE
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Gli acciai inossidabili si possono sagomare con rulli come gli altri metalli, purché si adottino determinate precauzioni. Nella progettazione dei rulli si evitino gli spigoli vivi e si dia un raggio di curvatura molto grande, uguale almeno -quanto sia possibile- allo spessore del materiale. La superficie dei rulli dev'essere lucida e pulita; si preferiscano guide rotanti a quelle di tipo fisso. E' molto importante un'abbondante e buona lubrificazione.
FORMATURA ALLA PRESSA OD AL FRENO
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Per gli acciai inossidabili si possono usare gli stessi stampi impiegati nella formatura degli acciai al carbonio, con l'avvertenza di mantenerli accuratamente puliti. Per eliminare l'attrito o l'adesione del metallo su di essi, si può usare un lubrificante simile a quello impiegato nello stampaggio e nella formatura con rulli. Per evitare la comparsa di graffiature o di ammaccature nelle operazioni di formatura di materiali altamente politi, si consiglia di rivestire gli stampi con carta adesiva, oppure di proteggere con carta o materiale plastica il materiale in lavorazione.
LAVORAZIONE DI MACCHINA
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tutti i tipi della serie 300 si possono lavorare alle macchine utensili; si tenga presente, tuttavia, che la loro lavorabilità è pari solo al 45% di quella dell'acciaio Bessemer per viti. Il tipo 303 è destinato particolarmente alla lavorazione di macchina, per la quale presenta caratteristiche di gran lunga superiori a quelle degli altri materiali della serie 300 (circa il 70% della lavorabilità dell'acciaio Bessemer per viti). Ecco alcune norme fondamentali per conseguire un buon rendimento nella lavorazione degli acciai inossidabili alle macchine utensili: 1- Si usino utensili di acciaio rapido od al carburo; 2- Si impieghi una potenza sufficiente a mantenere costante la velocità e l'avanzamento; 3- Si assicuri una grande rigidità degli utensili e dei porta- utensili; 4- Si usi un buon refrigerante, o lubrificante, sistemato in modo da raggiungere in abbondanza il tagliente; 5- Si adottino adeguate velocità e giusti avanzamenti.
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Tra gli acciai inossidabili della serie 400 i tipi 416 e 430 sono stati ideati, appunto, per ottenere buoni requisiti di lavorabilità, sì da permettere una velocità di lavorazione di macchina pari all'incirca il 90% di quella dell'acciaio Bessemer per viterie. Si possono lavorare anche altri tipi di questa serie adottando un corretto profilo dell'utensile ed opportune precauzioni operative.
FORATURA
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La velocità della punta elicoidale deve essere diminuita proporzionalmente all'aumentare del diametro del foro da effettuare; gli avanzamenti devono essere aumentati nella stessa proporzione. Queste regole d'indole generale valgono anche per gli inossidabili. Inoltre per la foratura dei tipi al cromo- nichel si impieghino velocità più basse di quelle usate per gli acciai al carbonio. Le punte elicoidali devono essere costantemente affilate e mantenute sotto pressione sul pezzo, onde evitare che girino a vuoto su di esso, senza penetrarvi. Ciò provocherebbe un incrudimento del metallo, rendendo difficile l'operazione di foratura stessa. Alcuni fabbricanti di utensili costruiscono punte ad elica appositamente per gli acciai inossidabili.
TAGLIO ALLA SEGA
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Nel taglio degli acciai inossidabili della serie 300 mediante seghetti alternativi oppure seghe a nastro od ad attrito si devono osservare certe precauzioni, come il mantenimento di pressioni costanti e di taglienti affilati, onde evitare slittamenti sul materiale ed il conseguente incrudimento di quest'ultimo. Specialmente nei tipi martensitici si usino adeguati mezzi refrigeranti, per prevenire surriscaldi localizzati o bruciature. Tuttavia è buona norma, per il taglio di acciai inossidabili, attenersi alle istruzioni impartite dai fabbricanti di seghe.
TRATTAMENTO TERMICO E FUCINATURA
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Nessun acciaio della serie 300 è normalmente induribile mediante trattamento termico; tutti quanti, però, vanno soggetti ad indurimento per riduzione o lavorazione a freddo, sì che in certe applicazioni devono essere solubilizzati per ripristinarne la duttilità. Gli acciai inossidabili al cromo- nichel austenitici possiedono eccellenti caratteristiche di fucinabilità.
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I tipi della serie 400 al solo cromo sono più rigidi degli acciai al carbonio; richiedono, quindi, una maggiore lavorazione e, di grande importanza particolarmente per quelli del gruppo martensitico, di accurati controlli delle temperature di preriscaldo, di fucinatura e di raffreddamento. Il trattamento termico è generalmente inteso come un processo che comporta un indurimento finale degli acciai, viceversa, l'espressione vale anche per processi di addolcimento, quale la ricottura. La ricottura completa degli acciai inossidabili si effettua ad un'adeguata temperatura, per un certo tempo ed è sovente seguita da un lento raffreddamento per conferire al materiale il massimo grado di addolcimento possibile. Si può eseguire, tuttavia, anche il trattamento di ricottura industriale, molto più economico perchè richiede una temperatura inferiore ed un tempo totale di operazione più breve, allo scopo di ottenere una struttura adatta per diverse operazioni sia di fabbricazione che di lavorazione.
Gruppo martensitico o temprabile
Gli acciai martensitici sono gli unici fra tutti gli inossidabili in grado di ricevere un notevole grado di durezza con il trattamento termico, mediante raffreddamento in aria od in olio da adeguate temperature di tempra. In generale i tipi aventi un tenore di carbonio più elevato si devono preriscaldare lentamente e mantenere ad una temperatura intermedia prima di essere portati e mantenuti a quella prescritta per la tempra. Il trattamento in olio assicura un'uniforme velocità di raffreddamento e, quindi, una buona riproducibilità delle caratteristiche meccaniche. Tra questi materiali il tipo 440 consegue la massima durezza. Normalmente alla tempra si fa seguire un rinvenimento od un trattamento di distensione per ottenere le caratteristiche meccaniche volute e prevenire la possibilità di una criccatura. Il rinvenimento aumenta i valori di tenacità e di duttilità. Quando si vogliono conseguire la migliore resistenza alla corrosione e le più elevate proprietà di resistenza alla flessione per urto, si eviti il rinvenimento nel campo di temperatura compreso fra 425 e 595°C. Il trattamento di distensione si esegue normalmente a temperature più basse e per tempi più brevi di quelli usati per il rinvenimento ed ha lo scopo preciso di eliminare le tensioni residue generate nell'acciaio dal trattamento termico, dalla lavorazione a freddo o dalla saldatura. La ricottura industriale si effettua per conferire un addolcimento pressochè completo e la massima duttilità ai tipi di acciai temperabili, sì da potervi compiere più agevolmente la lavorazione a freddo; in molti casi serve anche a conservare la qualità dopo una lavorazione a caldo, come la fucinatura. I tipi martensitici, usati allo stato ricotto, sono essenzialmente ferritici, con carburi distribuiti. I tipi 414 e 431, contenenti nichel, non possono conseguire il medesimo grado di addolcimento degli altri acciai martensitici.
Gruppo ferritico non temprabile
Gli acciai del gruppo ferritico si impiegano generalmente allo stato ricotto. La ricottura si effettua onde conferire il massimo grado di duttilità per le operazioni di formatura, la più elevata resistenza alla corrosione oppure entrambe queste proprietà. I tipi ferritici tendono ad ingrossare il grano se portati a temperature superiori a 900°C, con perdita della duttilità, particolarmente per effetto della saldatura. Con un trattamento di ricottura si può ripristinare una buona duttilità nella zona saldata, ma nessun trattamento termico è in grado di eliminare l'ingrossamento del grano. L'aggiunta di alluminio al tipo 405 o di titanio al tipo 430 (tipo 430 Ti) rende questi due acciai più adatti per la saldatura.