La settimana scorsa, visita all'Antica Barberia Peppino, a Roma, in via della Vite.
Il negozio si presenta un po' fanè e, sostanzialmente è rimasto come quando lo hanno aperto, 57 anni fa.
Dentro, l'arredamento è rimasto, direi, invariato: al legno, probabilmente scuro, hanno dato una mano di smalto bianco lucido.
Ci sono ancora le luci diffuse originali, ma non vengono usate.
Dopo un'attesa abbastanza inutile il 'Gran Vecchio' si è infilato il camice ed ha iniziato.
Mi ha esplicitamente chiesto come mai io avessi deciso per una rasatura così e, quando ha saputo che sono stato contagiato dal Mal del Filo (del rasoio) si è dichiarato dispiaciuto di non averlo saputo prima perchè avrebbe preparato un ML apposta.
In effetti dichiaravo che avrei preferito un rasoio ad una shavette. 'Vediamo se va bene questo' ha concluso 'se no userò la shavette'.
Ma, procedendo con ordine, ha esposto la mia delicata epidermide ad un vaporizzatore all'ozono per qualche minuto e mi ha quindi massaggiato con una crema aiutando la mano con quei vibratori che una volta si usavano per i massaggi al cuoio capelluto. Almeno... io li ho sempre conosciuti per quella finalità.
Poi asciugamano caldo e la schiuma: piuttosto liquida, direi.
Ha preso il rasoio: era un ML con lama corta e tozza (credo sia stato un omaggio alla mia figura apollinea) di Mastro Livi di cui tiene -e vende- anche i pennelli.
Ha scoramellato la lama ed è partito all'attacco: all'inizio la sensazione epidermica non era un gran chè perchè non era totalmente indolore, ma proseguendo ha aggiustato il tiro.
Dopo la prima passata, panno caldo e riposo, risaponata e rirasatura.
Ripanno caldo ed applicazione di un prodotto che ha inventato suo figlio Alessandro (che pare si dedichi a gare internazionali etc.).
Il prodotto è in vendita: un gel fresco -anche se non eccessivamente ma dal risultato decisamente gradevole- applicato, ça va sans dire, con la macchinetta di prima.
Due passi (suoi) e l'annuncio che avrebbe proceduto all'ultima passata.
Il finissaggio è stato fatto senza schiuma, ma sfruttando le caratteristiche lubrificanti del gel.
Ripanno caldo
e quindi cubetto di ghiaccio infilato in un asciugamano.
Risultato eccellente.
A questo punto è iniziata la pulizia del viso fatta con una sorta di fanghiglia scura spennellata sul viso.
Nel frattempo erano arrivate le mie guide che hanno scattato anche le foto allegate. Quelle con la faccia infangata ve le risparmio: molti di voi sono padri di famiglia. Ma questa ve la offro ragionevolmente sicuro che non causerà danni neurologici neppure transitori.
Io, qui, mi sembro
Alf
Non ha terminato con AS improbabili, ma mi ha chiesto, con aria davvero sincera, se avessi gradito.
Non ha cercato di vendermi alcun prodotto anche se ne aveva di interessanti, tanto a me noti quanto ignoti.
Il tutto concluso con un Lapsang Suchou e scones con la marmellata di fragole da Babington: giornata tollerabile, ma solo per la mia forte fibra!