Il Gobbo Abruzzese by Emidio
Inviato: 13/03/2012, 18:24
Bravo…eheheheh…bravo è una parola grossa, almeno per come la vedo io.
Personalmente il mio pallino in coltelleria è il gobbo abruzzese, non mi impelago in altre cose perché mi rendo perfettamente conto, alla luce di quanto ci ho messo io a capire come era fatto il gobbo, che mettermi a fare un pattada è solo una perdita di tempo, visto che c’è già gente che ne fa di abbaglianti.
Il disegno è complicatissimo, deve essere fatto per avere quell’armonia che ho visto immutata in certi pezzi antichi (anche dopo che la lama era finita a forza di sfregarla contro la pietra della falce, e dopo essere stati a marcire 20 anni persi nella vigna), ma soprattutto per acquisire una consapevolezza estetica in merito alle proporsioni che poi deve passare per le mani.
Il coltello può essere un pezzo di ferro, un pezzo di artigianato, o un pezzo d’arte (nel senso di Bill Moran, non di Pomodoro:), la prima condizione è quella del comune taglierino da hobby, la seconda quando funziona bene ma è copiato o brutto, la terza quando crei una cosa nuova che è bella e funzionale per gli stessi motivi: per come hai scelto il materiale e per come lo hai trattato interiormente (tipo piegatura del corno, o micarta fatta in casa, senza dire dei trattamenti termici) ed esteriormente (forma e finitura).
Cerco di farli così i miei gobbi, è dura, ma non mi viene da fare altrimenti.
Poi c’è il discorso dell’emancipazione, affrontato con Aldebaran per telefono: dove forgio, a carbone, non c’è corrente per la ventola e ieri mi son deciso a farmi un mantice giapponese, per dire: voglio fare da solo, diventare abile, magari facendo un sacco di errori perché provi a mettere in un coltello troppe cose nuove contemporaneamente, ma mi va così, voglio essere indipendente dalle ditte che producono levigatrici, acciai assurdi, anche se mi fanno un sangue pazzesco, forni psico-controllati etc, e già il fatto di non poter fare da solo alcuni dei miei abrasivi mi dà noia…
Ho costruito una mola ad acqua, ne sto finendo un’altra insieme alla levigatrice con una ruota in compensato fenolico da 400mm di diametro, ho fatto forgia, collettore, mantice, comincio a damascheggiare,…… faccio da solo, male ,ma da solo insomma, così posso dire a bocca piena “l’ho fatto io, tranne per le corna…”
Per quanto sono bravo, mah, diciamo che me la cavo, ma più di tanto non posso dire, ho visto di peggio, e di meglio sotto tutti i punti di vista (forma, gusto generale, capacità di taglio, impugnabilità) preferisco lasciare al vostro tempo libero l’onere di un giudizio su quanto posterò.
Scusate lo sproloquio, ma non sono stato capace di più sintesi di così,
un saluto a tutti!
Da mille anni sto cercando di finire questo ed altri che posterò:)
come coltellinaio quialcosa valgo, ma come fotografo sono da appendere all'albero maestro....
prometto che ci metterò una pezza appena li finisco, lama e molla 5160 estratto da u nautobus, manico corno di bufalo africano in un pezzo solo, rondelle incassate in mokume comprato da.....scherz0, ci mancava che il sermonazzo sul "faccio solo"....
Personalmente il mio pallino in coltelleria è il gobbo abruzzese, non mi impelago in altre cose perché mi rendo perfettamente conto, alla luce di quanto ci ho messo io a capire come era fatto il gobbo, che mettermi a fare un pattada è solo una perdita di tempo, visto che c’è già gente che ne fa di abbaglianti.
Il disegno è complicatissimo, deve essere fatto per avere quell’armonia che ho visto immutata in certi pezzi antichi (anche dopo che la lama era finita a forza di sfregarla contro la pietra della falce, e dopo essere stati a marcire 20 anni persi nella vigna), ma soprattutto per acquisire una consapevolezza estetica in merito alle proporsioni che poi deve passare per le mani.
Il coltello può essere un pezzo di ferro, un pezzo di artigianato, o un pezzo d’arte (nel senso di Bill Moran, non di Pomodoro:), la prima condizione è quella del comune taglierino da hobby, la seconda quando funziona bene ma è copiato o brutto, la terza quando crei una cosa nuova che è bella e funzionale per gli stessi motivi: per come hai scelto il materiale e per come lo hai trattato interiormente (tipo piegatura del corno, o micarta fatta in casa, senza dire dei trattamenti termici) ed esteriormente (forma e finitura).
Cerco di farli così i miei gobbi, è dura, ma non mi viene da fare altrimenti.
Poi c’è il discorso dell’emancipazione, affrontato con Aldebaran per telefono: dove forgio, a carbone, non c’è corrente per la ventola e ieri mi son deciso a farmi un mantice giapponese, per dire: voglio fare da solo, diventare abile, magari facendo un sacco di errori perché provi a mettere in un coltello troppe cose nuove contemporaneamente, ma mi va così, voglio essere indipendente dalle ditte che producono levigatrici, acciai assurdi, anche se mi fanno un sangue pazzesco, forni psico-controllati etc, e già il fatto di non poter fare da solo alcuni dei miei abrasivi mi dà noia…
Ho costruito una mola ad acqua, ne sto finendo un’altra insieme alla levigatrice con una ruota in compensato fenolico da 400mm di diametro, ho fatto forgia, collettore, mantice, comincio a damascheggiare,…… faccio da solo, male ,ma da solo insomma, così posso dire a bocca piena “l’ho fatto io, tranne per le corna…”
Per quanto sono bravo, mah, diciamo che me la cavo, ma più di tanto non posso dire, ho visto di peggio, e di meglio sotto tutti i punti di vista (forma, gusto generale, capacità di taglio, impugnabilità) preferisco lasciare al vostro tempo libero l’onere di un giudizio su quanto posterò.
Scusate lo sproloquio, ma non sono stato capace di più sintesi di così,
un saluto a tutti!
Da mille anni sto cercando di finire questo ed altri che posterò:)
come coltellinaio quialcosa valgo, ma come fotografo sono da appendere all'albero maestro....
prometto che ci metterò una pezza appena li finisco, lama e molla 5160 estratto da u nautobus, manico corno di bufalo africano in un pezzo solo, rondelle incassate in mokume comprato da.....scherz0, ci mancava che il sermonazzo sul "faccio solo"....