Riflessioni...
Inviato: 11/11/2017, 21:05
Buonasera,
qualche giorno fa ho chiamato un mio amico che vive con la famiglia vicino alle zone che sono state flagellate dagli incendi, in Valsusa.
Volevo solo sapere come stava.
Era la sera di Halloween.
Sentivo degli scoppi mentre ero al telefono; preoccupato chiesi da dove venivano.
Il mio amico mi dice:-" No, niente, i ragazzi, tirano i petardi..."
La Valsusa bruciava, e i ragazzi sentivano il bisogno, ancora, di tirare petardi, con l'aria che puzzava (ancora) di fumo, fuoco, roghi ovunque indomabili e aria irrespirabile.
Cacciatori sparavano ad animali che fuggivano stremati dalle fiamme ( stendo un velo pietoso anche su questi comportamenti che di umano non hanno nulla e che si commentano da soli ).
Secondo me siamo arrivati ad un punto di non ritorno, che io definirei " Spillover da Social ".
Spillover è un termine che deriva dalle zoonosi, ovvero dalle malattie animali ( fomentate dagli allevamenti intensivi ) trasmissibili all'uomo.
Esempio: un pipistrello ha un tipo di malattia simile all'ebola, è un portatore sano. Morde un cavallo il cavallo può morire ed essere un portatore della malattia all'uomo che può morire se la contrae.
Sui Social, esempio eclatante FB, la gente esprime il peggio di sé. Come se non bastasse il fatto che sia una porta da cui escono varie porcate presenti nel Deep Web.
Perché la gente si comporta in maniera pessima sui Social?
Abbiamo dei sensi ancora molto sviluppati che sono un retaggio della nostra vita primitiva. Cacciavamo, mangiavamo la preda all'aperto, dovevamo stare attenti, molto attenti a qualche altro predatore che ci avrebbe anche ucciso per mangiarsi il nostro cibo.
Questi sensi sviluppati vengono messi a dura prova dai molti stimoli provenienti dal nostro mondo esterno odierno, dagli smartphone, ecc. Ad un certo punto, semplicemente, diventiamo come i Flipper che negli anni 70 e 80 spingevamo con forza in avanti con l'intento di far cambiare il cammino alla pallina. Ci rincoglioniamo.
Prima certi atteggiamenti erano limitati ai Social e i cretini si sfogavano li...Meglio cosi, l'immondizia, come deve essere, era ben delimitata in un posto.
Ora però ciò che accade nei Social si ripercuote e si amplifica nel mondo reale, a scapito di chi vuole solo vivere la sua vita. Ci si è proiettati all'interno anche contro la nostra volontà.
In un momento in cui, con tutti questi Social, si dovrebbe dare più importanza alla privacy e curarla con i mezzi informatici di cui disponiamo ( esiste la crittografia quantistica), la nostra vita privata invece viene messa a dura prova, se non sbandierata addirittura da tutti e giudicata.
La verità è questa: attribuiamo scarso valore alla vita umana ormai e al pensiero nostro e altrui. Un fatalismo cinesizzato.
Soffriamo la mancanza di un ruolo. Siamo personaggi senza battute, comparse senza un soggetto da interpretare, relegati sullo sfondo dell'umanità. Non concepiamo noi stessi come persone uniche e irripetibili, non replicabili. Vogliamo comunque, consapevoli di quanto scritto fino ad ora, diventare protagonisti assoluti.
E la politica fomenta questi atteggiamenti! I politici in questo modo si assicurano persone ghettizzate da altre persone, a loro volta ghettizzate da altre, sui Social, fomentando il meccanismo di " Divide et Impera ".
La parte sottolineata di questo testo è alla base del meccanismo che utilizzarono, con una decisione presa a tavolino, i politici russi per la gestione del disastro di Černobyl'.
Si proponeva alla gente di morire per dare alla persone, attraverso la morte, un senso alla loro vita.
Grazie, buon week end,
Andrea
qualche giorno fa ho chiamato un mio amico che vive con la famiglia vicino alle zone che sono state flagellate dagli incendi, in Valsusa.
Volevo solo sapere come stava.
Era la sera di Halloween.
Sentivo degli scoppi mentre ero al telefono; preoccupato chiesi da dove venivano.
Il mio amico mi dice:-" No, niente, i ragazzi, tirano i petardi..."
La Valsusa bruciava, e i ragazzi sentivano il bisogno, ancora, di tirare petardi, con l'aria che puzzava (ancora) di fumo, fuoco, roghi ovunque indomabili e aria irrespirabile.
Cacciatori sparavano ad animali che fuggivano stremati dalle fiamme ( stendo un velo pietoso anche su questi comportamenti che di umano non hanno nulla e che si commentano da soli ).
Secondo me siamo arrivati ad un punto di non ritorno, che io definirei " Spillover da Social ".
Spillover è un termine che deriva dalle zoonosi, ovvero dalle malattie animali ( fomentate dagli allevamenti intensivi ) trasmissibili all'uomo.
Esempio: un pipistrello ha un tipo di malattia simile all'ebola, è un portatore sano. Morde un cavallo il cavallo può morire ed essere un portatore della malattia all'uomo che può morire se la contrae.
Sui Social, esempio eclatante FB, la gente esprime il peggio di sé. Come se non bastasse il fatto che sia una porta da cui escono varie porcate presenti nel Deep Web.
Perché la gente si comporta in maniera pessima sui Social?
Abbiamo dei sensi ancora molto sviluppati che sono un retaggio della nostra vita primitiva. Cacciavamo, mangiavamo la preda all'aperto, dovevamo stare attenti, molto attenti a qualche altro predatore che ci avrebbe anche ucciso per mangiarsi il nostro cibo.
Questi sensi sviluppati vengono messi a dura prova dai molti stimoli provenienti dal nostro mondo esterno odierno, dagli smartphone, ecc. Ad un certo punto, semplicemente, diventiamo come i Flipper che negli anni 70 e 80 spingevamo con forza in avanti con l'intento di far cambiare il cammino alla pallina. Ci rincoglioniamo.
Prima certi atteggiamenti erano limitati ai Social e i cretini si sfogavano li...Meglio cosi, l'immondizia, come deve essere, era ben delimitata in un posto.
Ora però ciò che accade nei Social si ripercuote e si amplifica nel mondo reale, a scapito di chi vuole solo vivere la sua vita. Ci si è proiettati all'interno anche contro la nostra volontà.
In un momento in cui, con tutti questi Social, si dovrebbe dare più importanza alla privacy e curarla con i mezzi informatici di cui disponiamo ( esiste la crittografia quantistica), la nostra vita privata invece viene messa a dura prova, se non sbandierata addirittura da tutti e giudicata.
La verità è questa: attribuiamo scarso valore alla vita umana ormai e al pensiero nostro e altrui. Un fatalismo cinesizzato.
Soffriamo la mancanza di un ruolo. Siamo personaggi senza battute, comparse senza un soggetto da interpretare, relegati sullo sfondo dell'umanità. Non concepiamo noi stessi come persone uniche e irripetibili, non replicabili. Vogliamo comunque, consapevoli di quanto scritto fino ad ora, diventare protagonisti assoluti.
E la politica fomenta questi atteggiamenti! I politici in questo modo si assicurano persone ghettizzate da altre persone, a loro volta ghettizzate da altre, sui Social, fomentando il meccanismo di " Divide et Impera ".
La parte sottolineata di questo testo è alla base del meccanismo che utilizzarono, con una decisione presa a tavolino, i politici russi per la gestione del disastro di Černobyl'.
Si proponeva alla gente di morire per dare alla persone, attraverso la morte, un senso alla loro vita.
Grazie, buon week end,
Andrea