Ricerche Storiche sul Wootz
Inviato: 31/10/2016, 8:41
Segue Da qui
Buongiorno a Tutti!
In seguito alla costruzione del rasoio Medusa forgiato in Damasco Wootz autoprodotto


ho approfondito alcuni aspetti degli scritti inviatimi gentilmente da Gene e di quelli reperiti da me e Franz. Questo è quanto di nuovo sono riuscito a scoprire sull'acciaio da crogiolo alla luce dello studio concernente una parte della storia delle acciaierie Krupp.
Sin dall' era napoleonica l'acciaio fuso aveva un cachet tutto particolare. L'acciaio ad alto contenuto di carbonio e, al contempo, duro, malleabile ed utilizzabile per la fabbricazione di taglienti, non esiste in natura. A dispetto di Napoleone nel 1740 gli inglesi sapevano fabbricarlo molto meglio dei francesi e in gran quantità ( il monopolio da parte loro sarebbe durato settanta anni ). Un fabbricante di orologi di Sheffield infatti, un tale Benjamin Hunstman,

era riuscito a fondere l'acciaio in un ambiente privo di aria ( dannosa per la colata ) usando piccole cupolette di terra refrattaria. La sua " scoperta " derivava in realtà da un procedimento da Egli rivisitato e noto in India usato per le celebri spade di Damasco e descritto da Aristotele nel 384 a.C. (cfr. Fisher, "The Epic of Steel" p.21-22 ). L'acciaio siffatto era dominato acciaio al crogiuolo o Gusstahl, ovvero acciaio fuso, in tedesco. Si ottenevano cosi ottimi coltelli e ottime molle per orologi ( costruite con acciaio al silicio/armonico ).
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, vi era una miniera che, più delle altre, veniva sfruttata in Germania per i suoi giacimenti di carbone ( combustibile, quest'ultimo, indispensabile per la produzione di acciaio).
Il tunnel, profondo 800 metri, denominato Amelie ( dal nome della bis-bis-bis-bisnonna di Alfried Krupp ) si trovava ad Essen.
Da quanto emerge però dai documenti di una acciaieria Krupp nella vicina Bochum, solo il 20% di minerali del ferro è ancor oggi tedesco e meno della metà è di provenienza europea. Per lo più si tratta di minerali imbarcati in Africa, Asia e nell'emisfero occidentale.

Il capostipite della famiglia Krupp fu Arndt Krupp che arrivò ad Essen nel 1587. Egli faceva parte di una corporazione di artigiani armaioli che già da allora, presso le acciaierie Solingen a venti chilometri a sud di Düsseldorf, tempravano le spade in acciaio dei cavalieri germanici. Arndt era più un commerciante però che un costruttore.
Intorno al 1770 Peter Friedrich Wilheim Krupp iniziò una attività di produzione nella zona della Ruhr. I boschi della zona erano pieni di minerali ferrosi. Le impurità presenti nel minerale erano costituite da forti presenze di zolfo e fosforo. Per cercare di eliminarle i fuochi venivano accesi dai lavoratori sulle sommità delle colline circostanti perché il vento li alimentava e il calore era maggiore. Poi gli operai si spostarono presso le rive dei torrenti presenti nelle vicinanze per utilizzare mantici idraulici.


In seguito, Peter Friedrich Wilheim Krupp iniziò la produzione di acciaio al crogiolo. Firmò un contratto con due fratelli di Wiesbaden, ovvero con Wilhelm Georg Ludwig von Kechel e Georg Karl Gottfried von Kechel. Si trattava di due ex ufficiali prussiani in pensione che asserivano di detenere il brevetto della formula dell'acciaio al crogiolo. In realtà non avevano nulla di concreto in mano, erano due truffatori. Inoltre, la Krupp anche negli anni seguenti non brevettò alcunché in merito in quanto non si potè mai stabilire l'anteriorità del brevetto legato alla formula chimica dell'acciaio fuso. Questo perché l'Europa Napoleonica stava agonizzando. Essen sarebbe stata coinvolta di nuovo nei combattimenti. Friedrich si alleò con i francesi proprio quando le truppe di Napoleone furono bloccate dalla neve in Russia. Si mise a costruire armi bianche per i francesi e anche trincee perché i prussiani di Gebhard von Blucher attaccarono pesantemente i superstiti della Grande Armèe Napoleonica. Friedrich trascurò la sua fabbrica con la speranza che il condottiero francese si sarebbe fatto carico, vinta la battaglia, delle ricerche sugli acciai da Egli portate avanti negli anni. Il condottiero francese si fece beffe dell'antenato dei Krupp; infatti escogitò un piano per rendere saldi i suoi rapporti con Sheffield.
Quando Napoleone capitolò la fabbrica di Friedrich ( Gusstahlfabrik ) venne chiusa. Un altro truffatore si avvicinò al giovane metallurgista , un certo Nicolai, che diceva di detenere un brevetto vero riguardante l'acciaio al crogiolo. Il Patent der Gusstahlfabrikation però non è mai esistito.
Quando Napoleone sbarcò dall'isola d'Elba, Friedrich Krupp riprese l'attività fantasticando su varie leghe di rame. Sanati parzialmente i debiti, grazie ad una migliore produzione di acciaio ( non da crogiolo ) fondò un'altra ditta con la speranza di creare le prime leghe al Rame. La nuova ditta sorgeva vicino al fiume Berne. Scelta infausta. Il Berne era un fiume dalla portata irregolare quindi i mantici idraulici che alimentavano le fiamme per creare le colate rimasero fermi per quasi un anno.


Inoltre, i lingotti di acciaio al rame davano vita a lame e a baionette fragili perché tale elemento, nei trattamenti termici, rendeva fragile l'acciaio ( fragilità a caldo, problema poi risolto dalla stessa Krupp anni dopo ). Come anche Faraday, Friedrich cercava la formula dell'inossidabilità dell'acciaio, per i pugnali, ad esempio, che si arrugginivano all'umido fango delle trincee, ( trincee che Egli stesso aveva scavato per Napoleone). Il rame,effettivamente, fornisce una leggera inossidabilità.
Alla morte di Friedrich prese le redini di ciò che rimaneva della fabbrica di famiglia suo figlio maggiore AlfreD Krupp. Egli scopri che le lame di acciaio al rame erano paragonabili come qualità simili a quelle di Sheffield se l'acciaio veniva colato in crogioli più piccoli di grafite da 30 chili e se l'acciaio veniva temprato scaldandolo al calor rosso ( 800 gradi circa ) e non di più. Riusci quindi comunque a vendere lame costruite con la tecnologia inventata dal padre.
Inventò di sana pianta la storia che il suo fosse acciaio al crogiolo
Alfred Krupp iniziò a scrivere al console di Scandinavia perché sapeva che il ferro svedese, al contrario di quello Prussiano, era privo di fosforo.
Nel 1830 Alfred andò in Inghilterra per scoprire qualcosa in più sull'acciaio inglese da taglio. Incontrò li, nello stesso anno, anche J.A.Henckel che aveva fondato una fabbrica nella Ruhr, a Solingen.
Stupefacente fu la sua presentazione all'esposizione di Londra di un cannone costruito con acciaio al crogiolo dalle seguenti peculiarità chimiche:
0,1-0,15% di C, 0.2- 0.3% di Mn e 0,2-0,4% di Si

dopo la mostra fu premiato da Napoleone III.

Il resto della Storia della Krupp non riguarda l'acciaio da utensili (l'acciaio del cannone sopra citato non è per utensili da taglio), quindi non mi ci dilungherei.
Continuo le mie ricerche...
Grazie e buon proseguimento,
Aldebaran&Co.
Bibliografia e suggerimenti per ulteriori letture:
http://www.museotorino.it/resources/pdf ... ge0110.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;
https://bautechnikgeschichte.files.word ... /wetzk.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;
Gert von Klass, I Krupp, Milano, Dall'Oglio, 1964.
(DE) Diana Maria Friz, Alfried Krupp und Berthold Beitz — der Erbe und sein Statthalter, Zurigo, Orell-Füssli, 1988, ISBN 3-280-01852-8.
(EN) William Manchester, The Arms of Krupp: 1587 - 1968, Boston, Little, Brown & Company, 2003 [1968], ISBN 0-316-52940-0.
Romana de Angelis Bertolotti, Capri. La natura e la storia, fotografie di Alessandro Bertolotti, Roma, Fratelli Palombi, 1990, ISBN 88-7621-351-1.
Buongiorno a Tutti!
In seguito alla costruzione del rasoio Medusa forgiato in Damasco Wootz autoprodotto
ho approfondito alcuni aspetti degli scritti inviatimi gentilmente da Gene e di quelli reperiti da me e Franz. Questo è quanto di nuovo sono riuscito a scoprire sull'acciaio da crogiolo alla luce dello studio concernente una parte della storia delle acciaierie Krupp.
Sin dall' era napoleonica l'acciaio fuso aveva un cachet tutto particolare. L'acciaio ad alto contenuto di carbonio e, al contempo, duro, malleabile ed utilizzabile per la fabbricazione di taglienti, non esiste in natura. A dispetto di Napoleone nel 1740 gli inglesi sapevano fabbricarlo molto meglio dei francesi e in gran quantità ( il monopolio da parte loro sarebbe durato settanta anni ). Un fabbricante di orologi di Sheffield infatti, un tale Benjamin Hunstman,
era riuscito a fondere l'acciaio in un ambiente privo di aria ( dannosa per la colata ) usando piccole cupolette di terra refrattaria. La sua " scoperta " derivava in realtà da un procedimento da Egli rivisitato e noto in India usato per le celebri spade di Damasco e descritto da Aristotele nel 384 a.C. (cfr. Fisher, "The Epic of Steel" p.21-22 ). L'acciaio siffatto era dominato acciaio al crogiuolo o Gusstahl, ovvero acciaio fuso, in tedesco. Si ottenevano cosi ottimi coltelli e ottime molle per orologi ( costruite con acciaio al silicio/armonico ).
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, vi era una miniera che, più delle altre, veniva sfruttata in Germania per i suoi giacimenti di carbone ( combustibile, quest'ultimo, indispensabile per la produzione di acciaio).
Il tunnel, profondo 800 metri, denominato Amelie ( dal nome della bis-bis-bis-bisnonna di Alfried Krupp ) si trovava ad Essen.
Da quanto emerge però dai documenti di una acciaieria Krupp nella vicina Bochum, solo il 20% di minerali del ferro è ancor oggi tedesco e meno della metà è di provenienza europea. Per lo più si tratta di minerali imbarcati in Africa, Asia e nell'emisfero occidentale.
Il capostipite della famiglia Krupp fu Arndt Krupp che arrivò ad Essen nel 1587. Egli faceva parte di una corporazione di artigiani armaioli che già da allora, presso le acciaierie Solingen a venti chilometri a sud di Düsseldorf, tempravano le spade in acciaio dei cavalieri germanici. Arndt era più un commerciante però che un costruttore.
Intorno al 1770 Peter Friedrich Wilheim Krupp iniziò una attività di produzione nella zona della Ruhr. I boschi della zona erano pieni di minerali ferrosi. Le impurità presenti nel minerale erano costituite da forti presenze di zolfo e fosforo. Per cercare di eliminarle i fuochi venivano accesi dai lavoratori sulle sommità delle colline circostanti perché il vento li alimentava e il calore era maggiore. Poi gli operai si spostarono presso le rive dei torrenti presenti nelle vicinanze per utilizzare mantici idraulici.
In seguito, Peter Friedrich Wilheim Krupp iniziò la produzione di acciaio al crogiolo. Firmò un contratto con due fratelli di Wiesbaden, ovvero con Wilhelm Georg Ludwig von Kechel e Georg Karl Gottfried von Kechel. Si trattava di due ex ufficiali prussiani in pensione che asserivano di detenere il brevetto della formula dell'acciaio al crogiolo. In realtà non avevano nulla di concreto in mano, erano due truffatori. Inoltre, la Krupp anche negli anni seguenti non brevettò alcunché in merito in quanto non si potè mai stabilire l'anteriorità del brevetto legato alla formula chimica dell'acciaio fuso. Questo perché l'Europa Napoleonica stava agonizzando. Essen sarebbe stata coinvolta di nuovo nei combattimenti. Friedrich si alleò con i francesi proprio quando le truppe di Napoleone furono bloccate dalla neve in Russia. Si mise a costruire armi bianche per i francesi e anche trincee perché i prussiani di Gebhard von Blucher attaccarono pesantemente i superstiti della Grande Armèe Napoleonica. Friedrich trascurò la sua fabbrica con la speranza che il condottiero francese si sarebbe fatto carico, vinta la battaglia, delle ricerche sugli acciai da Egli portate avanti negli anni. Il condottiero francese si fece beffe dell'antenato dei Krupp; infatti escogitò un piano per rendere saldi i suoi rapporti con Sheffield.
Quando Napoleone capitolò la fabbrica di Friedrich ( Gusstahlfabrik ) venne chiusa. Un altro truffatore si avvicinò al giovane metallurgista , un certo Nicolai, che diceva di detenere un brevetto vero riguardante l'acciaio al crogiolo. Il Patent der Gusstahlfabrikation però non è mai esistito.
Quando Napoleone sbarcò dall'isola d'Elba, Friedrich Krupp riprese l'attività fantasticando su varie leghe di rame. Sanati parzialmente i debiti, grazie ad una migliore produzione di acciaio ( non da crogiolo ) fondò un'altra ditta con la speranza di creare le prime leghe al Rame. La nuova ditta sorgeva vicino al fiume Berne. Scelta infausta. Il Berne era un fiume dalla portata irregolare quindi i mantici idraulici che alimentavano le fiamme per creare le colate rimasero fermi per quasi un anno.
Inoltre, i lingotti di acciaio al rame davano vita a lame e a baionette fragili perché tale elemento, nei trattamenti termici, rendeva fragile l'acciaio ( fragilità a caldo, problema poi risolto dalla stessa Krupp anni dopo ). Come anche Faraday, Friedrich cercava la formula dell'inossidabilità dell'acciaio, per i pugnali, ad esempio, che si arrugginivano all'umido fango delle trincee, ( trincee che Egli stesso aveva scavato per Napoleone). Il rame,effettivamente, fornisce una leggera inossidabilità.
Alla morte di Friedrich prese le redini di ciò che rimaneva della fabbrica di famiglia suo figlio maggiore AlfreD Krupp. Egli scopri che le lame di acciaio al rame erano paragonabili come qualità simili a quelle di Sheffield se l'acciaio veniva colato in crogioli più piccoli di grafite da 30 chili e se l'acciaio veniva temprato scaldandolo al calor rosso ( 800 gradi circa ) e non di più. Riusci quindi comunque a vendere lame costruite con la tecnologia inventata dal padre.
Inventò di sana pianta la storia che il suo fosse acciaio al crogiolo


Alfred Krupp iniziò a scrivere al console di Scandinavia perché sapeva che il ferro svedese, al contrario di quello Prussiano, era privo di fosforo.
Nel 1830 Alfred andò in Inghilterra per scoprire qualcosa in più sull'acciaio inglese da taglio. Incontrò li, nello stesso anno, anche J.A.Henckel che aveva fondato una fabbrica nella Ruhr, a Solingen.
Stupefacente fu la sua presentazione all'esposizione di Londra di un cannone costruito con acciaio al crogiolo dalle seguenti peculiarità chimiche:
0,1-0,15% di C, 0.2- 0.3% di Mn e 0,2-0,4% di Si
dopo la mostra fu premiato da Napoleone III.
Il resto della Storia della Krupp non riguarda l'acciaio da utensili (l'acciaio del cannone sopra citato non è per utensili da taglio), quindi non mi ci dilungherei.
Continuo le mie ricerche...
Grazie e buon proseguimento,
Aldebaran&Co.
Bibliografia e suggerimenti per ulteriori letture:
http://www.museotorino.it/resources/pdf ... ge0110.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;
https://bautechnikgeschichte.files.word ... /wetzk.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;
Gert von Klass, I Krupp, Milano, Dall'Oglio, 1964.
(DE) Diana Maria Friz, Alfried Krupp und Berthold Beitz — der Erbe und sein Statthalter, Zurigo, Orell-Füssli, 1988, ISBN 3-280-01852-8.
(EN) William Manchester, The Arms of Krupp: 1587 - 1968, Boston, Little, Brown & Company, 2003 [1968], ISBN 0-316-52940-0.
Romana de Angelis Bertolotti, Capri. La natura e la storia, fotografie di Alessandro Bertolotti, Roma, Fratelli Palombi, 1990, ISBN 88-7621-351-1.