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"Quel e fa coma e smarri' ad Catarno' "

Quello fa come lo smarrito (letteralmente perso,ma qui significa tonto ,distratto,svagato,disinteressato) della grande caterina (Caterina Sforza)

erano persone al soldo delle autorita' di Caterina Sforza,le quali fingendo noncuranza (da qui il significato "smarrito")
si avvicinavano ai gruppi e groppuscoli di persone nelle osterie ,nei mercati e in altri luoghi pubblici ascoltandone le varie esternazioni ed andandole poi a riferire alle autorita',in buona sostanza informatori,spie,trombetta,soffia e via dicendo......

Dicesi di persona che fingendo noncuranza e disinteresse ,per un motivo o per l'altro va a ficcanasare nei discorsi altrui

L'adulazione procura amici, la verità genera odio. (Terenzio)

saluti affilati
merin

“quatas nan cal fa frecc…
dag a trà al to vecc…”.

“copriti figliolo che fa freddo…
dai retta a tuo padre”.

è un modo un pò antico e semplice per mettere in guardia i propri figli dai perico della vita... usato specialmente come estremo tentativo per mettere "in guardia" i giovinotti che convinti d'avere la verità in tasca vanno ad infilarsi in certi gineprai...

Quand la fatiga la bat al gost, mola la figa e dat al lambrosc!
Ovvero: quando la fatica di fare qualcosa supera il suo piacere, lascia perdere e fai qualcosa che sia sicuramente appagante senza troppo sforzo.
Detto emiliano antico, ma in gran voga!

altra perla di papà Gino.....(per chi non lo sapesse è ovviamente mio papà.. )...vista la sua "veneranda" età o quando parliamo della vivacità di suo "nipotino"....mi dice sempre..

"Francesc, ghe dü robe che se pöd fa no!!.....fà cur i vègi e fà stà férmi i fiöi!!...

ovvero "ci sono due cose che non si possono fare, far correre i vecchi e far star fermi i bambini!"

...come dargli torto?

[color=#BF0000]platinum[/color] ha scritto:Quand la fatiga la bat al gost, mola la figa e dat al lambrosc!

Interessante...
Io ho una cassa di Lambrusco: qualcuno vuole fare uno scambio?

[color=#BF0000]Durdon[/color] ha scritto:"Francesc, ghe dü robe che se pöd fa no!!.....fà cur i vègi e fà stà férmi i fiöi!!...

Francesc: posso confermare la prima parte!

oggi giornata di neve e altra massima lodigiana...

...massà la gent, scurlì le nus e spalà la nev...ièn tri mestè inütil...

"ammazzare la gente, scuotere le piante di noci e spalare la neve sono tre lavori inutili!"..

ad indicare che: la gente morirà comunque, le noci cadranno naturalmente dai rami e la neve inesorabilmente si scioglierà...tutto questo ad indicare che spesso non serve sprecare energie inutilmente!...

e altro detto prettamente contadino recita che ... suta la nev ghè il pan!... per sottolineare quato faccia bene la neve alle campagne!..

Saggezza contadina!

Ne ho sentita una magnifica ... anche se non finissima, ma troppo vera:
"Baccalà, Stocco e Fessa ... fétan tutt'é stéss"

Saggezza ittio-ginecologica!

Sulla voracità sessuale delle donne:

" A femmena non se cocca co ciuccio solo pecchè straccia e' lenzole "

Questo massima invece è antica e modernissima:
“Hanno fatto un deserto e l’hanno chiamato eurozona.” Matt O’Brien.

E c'è un eurobuca nell'eurozona?

... gran buche ed a secco ... dry as a bone

Tutto può essere utile, basta capire come utilizzarlo.

“Vulgus vult decipi, ergo decipiatur” (cardinale Carlo Carafa.)

Si, le “palle” metaforiche o non, sono sempre molto utili a quanto pare

In mancanza di altre ... quella da gioco è un utile escamotage.

Sono anni che colleziono detti, motti e proverbi.
Li considero un lascito irrinunciabile della Cultura ed Esperienza di coloro che ci hanno preceduto.
Molti sono universali ed hanno validità costante, altri sono espressione del tempo in cui sono stati formulati ... ma validi nello Spirito e Concetto.
Tutti ci spiegano come è fatto l'Uomo.
Insomma, un "corso di Filosofia" concreta e pragmatica, sempre disponibile.


Mi piacerebbe impararne altri, soprattutto quelli locali oppure internazionali.
Naturalmente con provenienza (luogo, periodo, autore se conosciuti), traduzione e spiegazione.
In un paio di decenni mi sono finito le amplissime ... ma non infinite ... risorse di zona.

Per iniziare, dalla pagina FaceBook di Napoli Centro Storico di Gianni Polverino, questi sono i Proverbi Napoletani di inizio anno.
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Gentilmente PP, potresti anche tradurre in italiano? Nel mio caso, e' ancora piu difficile comprendere . Grazie.
Potrei solo fraintendere quello che c'e' scritto ma sicuramente vado solo di casualita'.

2 Gen: pullanchella non so cosa sia
3 gen: io dico che piove , ma sta gia diluviando?
4 gen: non posso intuire niente
5: gli occhi sono fatti per guardare e le mani per bacciare?

Bella discussione Ischiapp!
Inizio io col primo che mi viene in mente, in dialetto veneto:

" finché i barufanti tira la vaca un par dale corna e un par dalla coa, l'avocato monze"

Letteralmente: " Finché chi litiga tira la vacca un paiodalle corna e un paio dalla coda, l avvocato munge"

Situazione che credo tutti o quasi abbiano vissuto/visto

" chi zerca caval e dona senza difeto nol gavara mai cavalo in stala e femena in leto"

" chi cerca un cavallo e una donna perfetti non avrà mai un cavallo nella stalla e una donna nel suo letto"

@Bilos2511
Dal cellulare magari si vede piccola, ma se clicchi sull'immagine s'apre la pagina FB con risoluzione piena e riesci a leggere quanto già scritto.

La diceva sempre un caro Amico di Torre del Greco:

chella do' liett fà scurdà chella do' piett.

trad. la donna del letto fa scordare quella del petto (= che ti ha allattato)


Altra perla di saggezza locale, all'ultimo rigo......

Un amico di mia cugina, via FB, come me ... iscritto, amante e sostenitore del Kucct Club.