nicolaarc ha scritto:
Si scusa l' ignoranza, è che non conosco i termini appropriati. Comunque si sapevo che non erano completamente inossidabili quei coltelli, però ti posso assicurare per esperienza che se tenuti decentemente non fanno un filo di ruggine neanche dopo dieci o vent' anni (ho due set di coltelli da cucina e un paio di gobbi loro sparsi per casa/masseria) cosa completamente diversa rispetto agli H1 che sono stati creati per essere utilizzati in mare o sott' acqua.
comunque il concetto che volevo dire era che sia a frosolone che in giappone, non si andava a cercare la lega di carbonio sofisticata o che altro, semplicemente attraverso la tecnica di lavorazione si rendeva qualitativamente elevato il prodotto, con durezza e resilienza elevata
P.s. giuro che non lo faccio più di chiamarlo indiscriminatamente pugnale

Sì, ma solo perché l' atmosfera della zona geografica lo consente; qui invece, che abbiamo un' atmosfera salmastra, salina, durano ben poco e arrugginiscono molto facilmente.
Anche l' inox (tranne l' H1), qui arrugginisce (anche se non con la ruggine profonda, che intacca, come per i carboniosi) e sai perché?
Perché quasi ogni inox è una lega metallica formata per l' 80% da ferro e solo il restante 20%, è composto dagli elementi non ossidanti
In Giappone, andavano a cercarsi i componenti stessi dell' acciaio ed era ed è, una cosa molto complicata!
L' acciaio che usavano e usano tutt' ora per le katana, è il famoso "tamahagane" (
http://simple.wikipedia.org/wiki/Tamahagane" onclick="window.open(this.href);return false; )
mentre i nostri, facevano con acciai già esistenti... C'è una grossa differenza, anzi, direi basilare e non confrontabile (i giapponesi, si vanno a cercare tutti i componenti e poi si fanno l' acciaio... (oltre ai trattamenti termici complicati e ancora segreti; pensa, se li tramandano a voce perché non resti nulla di scritto [e quindi, riproducibile])
