Per definire il portafoglio di pietre necessario a mio parere bisogna cosa ci aspettiamo dalla affilatura , gli approcci sono due:
L’approccio funzionale in cui l’obiettivo è di avere un rasoio che tagli perfettamente e quello passionale del divertimento della sfida di ottenere i migliori risultati da materiali esotici e di difficile utilizzo ,di domare pietre naturali che vengono da ere in cui esse erano il massimo della tecnologia, oppure da culture ,tipo quella giapponese ,in cui la lama ed il suo trattamento ha una valenza quasi religiosa.
Non ho difficoltà ad ammettere che in me coesistono le due anime;lato divertimento ,oltre ad una varietà notevole di naturali che vanno dai sassi di fiume al berillo, sono un ostinato cuticulista

,ho tante belghe ma a mio parere in generale non sono granché, le continuo pervicacemente ad usare perché oramai è una sfida tra me e loro :ho acquistato la prima nuova 25 anni fa da Ardennes ( mi pare che allora non si chiamasse così) per affilare coltelli (era tra l’altro un momento in cui il ML aveva lasciato il posto ad un rasoio elettrico a causa delle limitazioni sulle linee aeree) e da allora è un battagliare per cercare di ottenere un risultato sempre migliore.
È un amore/odio
Sono lente e non permettono una finitura perfetta ,nella loro struttura è presente ogni tanto un granello molto più grosso degli altri ed è impossibile evitare rigature sulla lama ma il divertimento nasce proprio dalle difficoltà della pietra e dal cercare di sfruttare al massimo la versatilità della pietra.
Questo aspetto “ludico” e di scoperta (mi perdonerete se uso questi termini visto che si applicano a me in primo luogo) è l’aspetto intrigante nell’affilatura dei rasoi che altrimenti sarebbe di una noia infinita.
Se l’unico obiettivo è invece radersi, non ho il minimo dubbio:
sintetiche tutta la vita:
partendo dal presupposto che chi rade è l’acciaio, e che le prestazioni della lama dipendono solo dalla geometria e dalla finitura superficiale del bisello , le pietre devono solo ripristinare geometria corretta e finitura ottimale.
Una pietra è formata da un abrasivo di una certa granulometria e di certe caratteristiche ,durezza e forma del grano ed un legante che influenza durezza e velocità :pensare che una pietra naturale possa avere prestazioni straordinarie è più un atto di fede che un assunto razionale : ottenere la giusta geometria e finitura è un discorso tecnico rigoroso!
il confort poi è un altro discorso: si tratta a mio parere di calibrare l’”affilatezza” in maniera che “ingaggi” il pelo che sia nella posizione giusta ma non la cute .
La “naturale” per forza di cose ha una dispersione nella granulometria che “addolcisce” il filo e permette di modulare il grado di aggressività della lama ottenendo sensazioni differenti secondo il tipo di pietra e da questo nasce il mito di pietre da finitura magiche ed insostituibili.
esistono una marea di soluzioni tecnologiche più performanti delle naturali ( solo perché ottimizzate per caratteristiche e qualità) ed adatte ad ogni tipo di acciaio ed esigenza e ,credetemi , un rasoio non è certo la lama più critica come affilatura.
Poi si discuterà se una pietra sia meglio dell’altra ma alla fine una superfice a specchio vale l’altra è +- 10% di velocità nel nostro utilizzo è ininfluente.
Vi allego la sequenza che uso personalmente
Sbozzatura (non critico il tipo,attenti alla planarita) formatura del bisello da grezzo
Naniwa. 220
Naniwa. 1000
Affilatura formatura del filo
Naniwa 3000
Shapton 5000 (buona velocità,arriva ad un’ottima finitura ,con alcune lame non eseguo neanche la fase di finitura )
Finitura
Naniwa. 8000
Naniwa. 12000
Per la sbozzatura le pietre non sono molto critiche,bisogna mantenere una buona planarita’ e controllare spesso la geometria
Le pietre per l’affilatura devono essere di ottima qualità,lavorare con pressione ridotta ed avere granulometria costante dell’abrasivo per consentire di arrivare alla finitura con la superfice del bisello nel miglior stato.
Per la finitura ,o si va su pietre di alta qualità (Naniwa,Nano Hone,Shapton,etc) che assicurano risultati impeccabili anche dal punto di vista estetico oppure,anche pietre naturali tipo ardesie etc.,sconsiglio pietre artificiali di mediocre qualità perché possono solo far danni! (“Ma perché mi è tornata indietro l’affilatura?’

)
E per il confort? Normalmente è sufficiente così,nel giro di due barbe va benissimo, se poi voglio superarmi vi svelo un mio segreto:
prima eseguo una scoramellatura per avere il filo ben pulito
Passo poi , con “le mani della festa” il rasoio di taglio su un tamponcino di lana di vetro (di quella fine fine ) senza altra pressione del peso del rasoio,, già un solo giro e si incomincia a sentire l’effetto ,più passate fai più il filo diventa dolce ma occhio a non esagerare,anche se è realmente difficile strafare.
PS: non è che passo la mia vita ad affilare rasoi ,anche perché In un rasoio una buona affilatura mi dura 200..250 Sbarbate e non è che la mia barba cresca più velocemente delle altre ne che abbia centinaia di rasoi,quindi,bene che vada,affilo 5/6 rasoi all’anno tra nuovi ed in uso (come penso la maggior parte di coloro che non fanno collezione di rasoi o sperimentano pietre od altro,sempre che la scimmia stia tranquilla

)
La mia esperienza di affilatura nasce principalmente dai coltelli (55 anni di esp.),ma, se è vero che un coltello può essere accettabile anche se mediocremente affilato,il massimo della soddisfazione l’ottieni da una perfetta sbarbata eseguita con un coltellaccio ben preparato e lavorare di fino sui coltelli vi assicuro che è una bella scuola sui materiali e sulla lavorazione.
Scusate il bottone , ho cercato di condividere un po’ della mia esperienza e , pur avendo ben presente che la molla che spinge l’appassionato non è sicuramente il mero aspetto tecnico, provando a dare mie personalissime indicazioni a chi voglia acquisire pietre da affilatura per ragioni solo funzionali e non di passione.
