Luca142857 ha scritto: rasolino alla siciliana ricavato da rasoi usati fino all'estremo?
Nooo Luca, nooo
Perché mi hai dato quest'idea? Ora dovrò cercare nel mio archivio una lama disastrata da rimanicare
Eppure un po' mi spiace abbandonare l'inveterata abitudine delle lamette spezzate.
Affascinante eh !?
Sarà vero? Comunque verosimile, perché buttare i vecchi rasoi?
Ho appreso dell'uso che veniva fatto dei vecchi rasoi da questa scheda, trovata cercando info su un coltellino simile a quello riportato che avevo trovato in una vecchia coltelleria.
“La rasatura è una severa maestra.” Heinlein142857.
Bernardo Gui ha scritto:Evabbè, ho capito...
Prossimamente su questi schermi... Rasolino piemontese.
Ottima idea! Il codolo ed il poggiadito potrebbero essere usati per tener ferma la lama come nel coltello piemontese di Vernante!
(che poi è il sistema adottato anche nell'higonokami giapponese)
“La rasatura è una severa maestra.” Heinlein142857.
Va bene Merin, mi hai convinto.....che il Saladini fosse bellissimo, questo non lo aveva negato nessuno (nemmeno io), ma anche lo stile più "rustico" del cugino di Frosolone non è certamente da buttar via, anzi forse lo stile di questi si attaglia meglio allo "stortignaccolo" che deve tranciare (non dimentichiamo le origini del nostro beneamato sigaro). Il problema semmai sta nelle dimensioni di questi oggetti. Ritengo siano spropositatamente grandi per il lavoro che devono fare, anche perchè per quanto mi riguarda un attrezzo del genere dovrebbe stare nel taschino del pantaloni (o del gilet ) e farsi "beccare" con un arnese da 20 centimetri in tasca avrebbe una sola via, quella delle patrie galere e purtroppo non c'è taglio di Toscano che tenga a giustificarne il porto. Comunque questa è solo la mia idea per l'uso di questi oggetti bellissimi e curatissimi, ovviamente nulla toglie che potrebbero fare la loro bella figura sul classico scrittoio accanto alla scatola dei sigari (ma non stiamo parlando di me....).
Bernardo Gui, con la lametta, suvvia.....almeno ammezza con un taglierino ed ora vorresti fare il grande salto addirittura con un rasoio m.l. da rimanicare, non conosci proprio le mezze misure
balthazar ha scritto:... un attrezzo del genere dovrebbe stare nel taschino del pantaloni (o del gilet ) e farsi "beccare" con un arnese da 20 centimetri in tasca avrebbe una sola via, quella delle patrie galere e purtroppo non c'è taglio di Toscano che tenga a giustificarne il porto...
Condividendo le preoccupazioni di Balthazar -visto che per le leggi italiane il giustificato motivo per circolare in luoghi pubblici con lame di qualsivoglia misura praticamente non esiste- ho sempre lasciato a casa il rasolino tagliasigari, ed ho sempre portato con me per questo uso delle piccolissime lame, preferibilmente piatte, che potessero sparire nelle tasche di giacche e pantaloni, insomma niente di più anche nell'aspetto di un temperamatite.
... e poi ti viene la passione dei coltellini
“La rasatura è una severa maestra.” Heinlein142857.
Ci mancherebbe Balthazar...non intendevo offendere nessuno. Posso concordare anche con il fatto - se piace di più - di avere un tagliasigari "rustico" come i Toscani E' che quei rasolini là mi sembran più dei...coltelli per innesti
Per le misure - anche se 19 cm è per il tagliasigari aperto e non solo di lama - purtroppo avete ragione. E' un rischio portarselo appresso.
Infatti in tasca mi porto...
anche se io lo possiedo nella versione nera con guancette in corno di bufalo.
In effetti Luca per la legislazione italiana il porto di coltello non esiste (è questa una grossissima lacuna che quando è stata affrontata ha solo peggiorato le cose). Piuttosto il giustificato motivo va inteso nel senso del porto nell'attività venatoria o di pesca, ad esempio, ma comunque lascia sempre spazio alla libera interpretazione del burocrate di turno che può farti passare un guaio, anche per un semplice temperino. Bella ed interessante la panoramica dei "piccoletti", taluni dei quali ho trovato proprio particolari.
Merin. avrei dovuto offendermi per cosa? è questa una piacevolissima conversazione tra gentiluomini che non fanno altro che esprimere idee e preferenze (sulle proprie passioni/manie comuni) e dalle quali traggo sempre qualcosa di nuovo o di diverso o qualcosa che, visto da un'angolazione diversa dalla mia, amplia i miei orizzonti.
In legno e uno in corno
due coltellini tranciatoscani come da foto di Merin
A proposito, (non voglio fare toppe, casomai rispondetemi in PM) sto cercando di disfarmi (causa trasloco) di un po' della mia marea di pipe
se qualcuno è interessato, mimandi un pm, poi provvedo a contatto diretto
E chiedo scusa, non sto facendo commercio, ritengo di parlare fra amici, non intendo aprofittare di questo forum
Buonasera,
come tagliasigari segnalo anche l'Opinel
io ho un N°7 lama al Carbonio e devo dire che va benissimo.
A suo favore:
1 una lama molto sottile che ben si presta a troncare di netto lo Stortignaccolo.
2 Facile da affilare
3 un manico in legno che può essere facilmente lavorato di raspa per creare una sella dove adagiare il sigaro (ma funziona anche senza...con molta accortezza...)
4 costa poco e ha comunque il suo fascino
Spero di non essere in OT
Ma Voigtlander ha parlato di fascino, ed allora...
UN COUTEAU DANS LA POCHE
Pas un couteau de cuisine, évidemment, ni un couteau de voyou à cran d’arrêt. Mais pas non plus un canif. Disons, un opinel n°6, ou un laguiole. Un couteau qui aurait pu être celui d’un hypothétique et parfait grand-père.
Un couteau qu’il aurait glissé dans un pantalon de velour chocolat à larges côtes. Un couteau qu’il aurait tiré de sa poche à l’heure du déjeuner, piquant les tranches de saucisson avec la pointe, pelant sa pomme lentement, le poing replié à même la lame. Un couteau qu’il aurait refermé d’un geste ample et cérémonieux, après le café bu dans un verre, et cela aurait signifié pour chacun qu’il fallait reprendre le travail.
Un couteau que l’on aurait trouvé merveilleux si l’on était enfant : un couteau pour l’arc et les flèches, pour façonner l’épée de bois, la garde sculptée dans l’écorce, le couteau que vos parents trouvaient trop dangereux quand vous étiez enfant.
Mais un couteau pour quoi ? Car l’on n’est plus au temps de ce grand-père, et l’on n’est plus enfant. Un couteau virtuel, alors, et cet alibi dérisoire :
Mais si, ça peut servir à plein de choses, en promenade, en pique-nique, même pour bricoler quand on n’a pas d’outils…
ça ne servira pas, on le sent bien. Le plaisir n’est pas là. Plaisir absolu d’égoïsme : une belle chose inutile de bois chaud ou bien de nacre lisse, avec le signe cabalistique sur la lame qui fait les vrais initiés : une main couronnée, un parapluie, un rossignol, l’abeille sur le manche. Ah oui, le snobisme est savoureux quand il s’attache à ce symbole de vie simple. A l’époque du fax, c’est le luxe rustique. Un objet tout à fait à soi, qui gonfle inutilement la poche, et que l’on sort de temps en temps, jamais pour s’en servir, mais pour le toucher, le regarder, pour la satisfaction benoite de l’ouvrir et de le refermer. Dans ce présent gratuit le passé dort. Quelques secondes on se sent à la fois le grand-père bucolique à moustaches blanche et l’enfant près de l’eau dans l’odeur du sureau.
Le temps d’ouvrir et refermer la lame, on n’est plus entre deux âges, mais à la fois deux âges c’est ça, le secret du couteau.
“La rasatura è una severa maestra.” Heinlein142857.
"Connaissez vous l'étrange émotion que procure la présence d'un canif enfoui au fond d'une poche? Cet assemblage de fer, de bois, d'os, ou encore de corne de vache possède un étrange pouvoir. Compagnon de toujours, vous le saisissez, tout en marchant, son acier est chaud, votre cœur est plus lent. Vous êtes libre"
(Dominique Pascal).
Non sono gli uomini che animano
L'inerte materia dei coltelli
Ma i coltelli che dirigono
Nella loro sete di sangue
La cieca mano dell'uomo
Pur dimenticati in un cassetto
Abbandonati in un ripostiglio
Pur sigillati nei musei
Ostinatamente continuano a fantasticare
Il loro indomabile sogno di tigri
(J.L. Borges)
“La rasatura è una severa maestra.” Heinlein142857.
Dopo le belle citazioni di Luca, torno un po' sul tabacco vero e proprio per sapere anche i vostri illustri pareri. Visto che non c'e' miglior cosa che la pratica per capire certe cose mi sto' dando alla fumata lenta praticamente ogni sera.
Grazie all' amico Beppe ho avuto modo di provare il Mascagni ed il Classico (in confezione bianca da 10). Il primo, dedicato al famoso compositore e direttore d'orchestra livornese (ho letto che pare consumasse una trentina di Toscani ammezzati al giorno), non mi ha entusiasmato per niente. Troppo leggero, con poco carattere, deficitario in aroma e con un tiraggio un po' scarso. Il Classico invece mi è piaciuto molto, piu' rotondo e robuto, ottimo tiraggio, direi una goduria.
è tanto più facile ricambiare l'offesa che il beneficio, perché la gratitudine pesa mentre la vendetta reca profitto.
Voightlander, l'Opinel non è altro che lo Higonokami alla francese! e hai perfettamente ragione riguardo la sua efficacia nel taglio del Toscano, considerato l'esiguo spessore della sua efficace lama di acciaio. Inoltre mi hai dato un'idea che sta già cominciando a fermentare nella mia testa, circa la sua possibile "conversione" a tagliasigari
Che belle suggestioni Luca, grazie. Borges comunque credo miri a cose diverse quando parla di "coltelli".....ma anche a voler leggere senza filtri, ho provato un brivido
Manfro a questo punto - anche non avendolo mai provato - credo che il nuovo nato tra i sigari nazionali cerchi i suoi estimatori tra i non fumatori di Toscano, forse vuole andare incontro ed esigenze di un fumo meno "impegnativo" dal punto di vista del corpo, della pungenza e delle altre caratteristiche che hanno fatto grande questo grande prodotto.
Già stato fatto (non da me)...qui di seguito puoi vedere il risultato. Essenziale, ma a me non piace molto perché poco "personale" e personalizzato.
di seguito invece il lavor che feci io con un pattada sardo. Nella pirma immagine il coltello come era in origine, nella seconda come lo ho modificato per renderlo "tagliasigari"
Merin il tuo lavoro sarà pure brutto - lo so, ho usato un termine blando, ma oggi sono buono - ma è quel brutto che mi attira come una calamita e che mi fa dire: mi piace! è uno strumento strettamente adatto alla bisogna e non lascia alcuno spazio a fronzoli inutili, così sono le cose che piacciono a me. Bravo!
Voigtlander ha scritto:...preciso che non volevo prendermi la paternità dell'Opinel tagliasigari
Volevo solo mostrare come risulta una volta fatto... non so chi l'ha fatto, ma è una modifica troppo "semplice" per i miei gusti
Da ciò il motivo per cui ho inserito le immagini di un vecchio lavoro che feci col pattada...in pratica, anche considerato il discorso fatto in precedenza sulle dimensioni delle lame trasportabili senza incorrere in porblemi, ragionavo sul fatto di poter utilizzare un Opinel e modificarlo ma in modo più "completo".
balthazar ha scritto:
Che belle suggestioni Luca, grazie. Borges comunque credo miri a cose diverse quando parla di "coltelli".....ma anche a voler leggere senza filtri, ho provato un brivido
Molto da brivido, e ad effetto.
Questo pannello è nelle sale d'ingresso del Museo dell'arte fabbrile e delle coltellerie (MAFC) presso l'ex stabilimento CORICAMA, a Maniago.
“La rasatura è una severa maestra.” Heinlein142857.
Voigtlander ha scritto:ossia? sostituendo il manico? mi stai incuriosendo
no, se ti stai riferendo a "cosa intendi per modifica più "completa".
Intendo che la via più semplice e rapida, nonché funzionale sia chiaro, è quella di fare un semplice scanso sul manico per appoggiare il sigaro, così come si vede dalle immagini del lavoro fatto sull'opinel. Se invece si vuole "sprecare" più tempo per renderlo un vero tagliasigari, allora ecco l'esempio del lavoro fatto da me (uno dei modi di interpretarlo, non l'unico mi sembra ovvio), ovvero scanso, decorazione del corno di bufalo delle guancette del coltello, riduzione e sagomatura della lama, riduzione e sagomatura del manico, decorazione del dorso della lama ecc ecc
In virtù inoltre dell'esiguo costo degli opinel, direi che chi si volesse cimentare, ha ampi margini per un lavoro di sperimentazione.
Altrimenti...ci sono quelli già pronti, che ognuno può scegliere in base ai propri gusti e disponibilità economiche
Mino ha scritto:Ragazzi ricordo anni fa che vendevano sigari aromatizzati singoli, al cioccolato o alla vaniglia, al costo di 0,80 cent.
Erano buonissimi, ma non ne vedo più in giro.
Ne sapete qualcosa? Vendono ancora sigari singoli?
Mi ricordano gli Hav-a-Tampa: non credo fossero aromatizzati, ma lo sembravano!
God shave the Queen!
___o___
Passare da imbecille agli occhi di un idiota
è
un piacere da palati sopraffini.