Stamane ho qualche minuto libero e, se non scoccia, vorrei riprendere la discussione.
Della serie: sfatiamo un mito!

Anzi più d'uno.....
Premessa:
In dermocosmesi il marketing la fa da padrone. Quest'assunto, apparentemente lapalissiano, è la base fondante di TUTTE le aziende produttrici. Solo da qualche anno si ci è orientati al "consumer oriented" ovvero a quello che vogliono i consumatori ma, sempre più spesso, queste esigenze "di massa" sono colmate SOLO da messaggi pubblicitari fatti ad hoc.
Esempio classico: la scoperta, negli anni 40/50, che le parole "naturale" e "neutro" rimandano, nella mente del consumatore, a cose positive, che non fanno male e che, anzi, sono buone da usarsi. Nelle mie lezioni racconto che ha distrutto più capelli il babyshampoo Johnson che qualunque altro tensioattivo, fosse anche lo Svelto per i piatti. Il Ph della nostra pelle è un elemento che varia molto a seconda della zona che intendiamo trattare con un cosmetico. Ph da 3,5 a 5 per l'intimo; Ph 6 per la detersione della pelle dei bambini fino a 3 anni; Ph 5,5 per tutte le pelli fino a 60 anni; Ph 4,5/5 per l'epidermide degli anziani con particolare cura alla fase lipidica che si sceglie, ad esempio, per una crema.
Veniamo ora a noi.
Oggi tratterò il PH ed i siliconi. Ovvio che lo farò cercando di essere essenziale e sintetico, tutto sommato anche se ho qualche minuto, il banco della mia fartmacia e il laboratorio, gridano vendetta....
a. Ph e strato corneo.
Per quanto raccontato poco più sopra, e per un'emulsione dopobarba, il Ph più corretto sarebbe (il condizionale è d'obbligo) di 5,5. A mio avviso, però, dato il peeling che il rasoio fa eliminando oltre la barba anche i corneociti (cellule morte) io preferisco attestare, nelle mie formulazioni di emulsioni liquide o semi-solide, il Ph a 5 esatti. Non mi dilungo in spiegazioni tecnicistiche sul perché della scelta ma, credetemi sulla parola, è il valore più corretto per una pelle che ha subito l'eliminazione dello strato corneo. Quest'ultimo, in genere, imbruttisce la pelle, la rende più "grigiastra", marca i segni dell'età e da la sensazione di un epidermide poco curata.
Ok!
Ma allora perché il Padreterno ce l'ha messa?
Diciamo, un po' alla carlona, che tutto quanto ho appena detto è verissimo ma una funzione, lo strato corneo, la svolge: riflette gli ultravioletti fungendo come uno specchio. Questo impedisce le alterazioni del RNA (e del DNA) nonché il danno attinico che invecchia la pelle. Fateci caso: la pelle degli anziani, soprattutto di chi vive all'aperto (es: contadini, pescatori) è rovinatissima nelle zone esposte (volto, mani, collo) ma è assolutamente diversa e meno vecchia (passatemi il termine) nelle zone protette (gambe, ventre e, qualche volta, schiena). Questo per dimostrare quanto gli UV danneggino l'epidermide. Ovvio che quelli citati sono casi limite. I corneociti, in quel caso, soccombono alla durata ed all'intensità dell'esposizione.
Ma noi? Noi che semplicemente ci radiamo?
b. Filtri solari.
Sarebbe corretto mettere un filtro UV nei dopobarba? La risposta, d'impulso, è SI!
In un dopobarba si dovrebbero mettere dei filtri UVA e UVB ma quelli di nuova generazione. Non il solito Metossicinnammato che, con buona pace, fa davvero poco. Meglio gli Uvinol della Ciba o simili. MA stiamo andando troppo nel tecnico. MA anche qui la coperta è troppo corta. Almeno per i salutisti. Infatti la pelle, che è un organo emuntore, non dolo secerne ma, soprattutto, assorbe quello che ci mettiamo sopra. E', banalmente, il principio per il quale usiamo le creme farmaceutiche. Quando utilizziamo filtri solari, che sono molecole estremamente complesse, il nostro organismo le assorbe e, soprattutto, le metabolizza. I metaboliti urinari dei filtri solari, sono - credetemi - delle bruttissime bestie! Alcuni addirittura, citano i testi sacri, sconosciuti e, quindi, potenzialmente pericolosissimi. Lo diceva perfino il legislatore nella vecchia legge 716 che governava la produzione e la vendita dei cosmetici fino a qualche anno fa.
Qui intervengono a gamba tesa, i siliconi.
c. Siliconi.
Questi, infatti, fanno rimanere il filtro solare sull'epidermide (dove DEVE funzionare), ancora: lo ingabbiano nella loro struttura e se assorbiti, né impediscono la metabolizzazione facendolo transitare immodificato nel nostro corpo.
Non è poco!
Ma, ancora, rendono l'efficacia dei filtri solari maggiore del 50% con due metodiche:
1. dispongono i filtri "a vernice" (come la pittura di un'auto) la dove gli altri lipidi (olii) dispongono queste molecole "a macchia di leopardo" proteggendo la pelle, ovviamente, molto peggio.
2: Sono idrorepellenti. Questo garantisce una minore dilavabilità anche alla nostra traspirazione che, ricordo a me stesso, avviene anche senza sudare. In più non danno effetto occlusivo permettendo, con un meccanismo tutto loro, la traspirazione di cui sopra ma senza dilavarsi con la stessa.
3. Se assorbiti, passano immodificati nel nostro corpo. Noi siamo chimica del Carbonio, loro sono chimica del Silicio.
4. Sono totalmente inerti. E' quasi impossibile un'irritazione o un'allergia da siliconi
5. Rendono i cosmetici più "leggeri", più belli e, da un punto di vista organolettico, più accertati dai consumatori.
6. Oggi fare uno shampoo senza queste molecole, vuol dire togliere quelle caratteristiche di lucentezza, elasticità, morbidezza che lo stesso, se addizionato degli opportuni siliconi, lascia nettamente al capello (tanto per fare un esempio)
Mi fermo qui, per ora, il dovere mi chiama ma non vi libererete tanto facilmente della mia logorrea
