Caratteristiche Fisiche del Legno

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Aldebaran
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Re: Caratteristiche Fisiche del Legno

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Caratteristiche Tecnologiche

Tutte le caratteristiche del legno dipendono, prima di tutto, dalla sua essenza che deve essere identificata con esattezza.

II legno viene generalmente classificato secondo tre criteri: latifoglie o resinoso, duro o tenero, europeo o esotico.

Alcuni legnami, il cui aspetto e quasi uguale, possono essere di essenza molto diversa. Anche il nome del legno può essere diverso a seconda del luogo di origine. Pertanto ci si dovrà sempre riferire alla denominazione ufficiale.

Dovranno essere definite anche le caratteristiche particolari della struttura dipendente dall'età al fine di poter utilizzare o eliminare alcune parti del legname. Ad esempio, il cuore e l'alburno che, nella maggior parte dei legni europei (quercia, olmo, pino), sono di cattiva qualità, possono essere accettati in altre essenze (abete, mogano) in cui soltanto l'aspetto è diverso, mentre in altri legni (frassino, abete rosso) difficilmente possono essere distinti a vista.

Le qualità tecnologiche del legname si riferiscono ai vari difetti o alterazioni che determinano la loro classificazione.

I DIFETTI sono naturali. Sono i nodi che vanno dal piccolissimo di meno di 5 mm di diametro a quello molto grande di più di 40 mm; le anomalie di crescita come il filo torto o la curvatura del tronco che causa delle irregolarità nel filo, I'eccentricità del cuore, il controfilo (tipico del sapelli) che rende difficile la piallatura, le ferite, le fenditure di origine diversa (colpi di vento, gelate, abbattimento ecc.), oltre ai difetti dovuti alla porosità o agli insetti.

Fra le ALTERAZIONI possiamo citare la colorazione azzurra che possono assumere i legni resinosi, dovuta a un fungo, ma che ha influenza soltanto nell'aspetto.


II legname è classificato in diverse " scelte" in base alla quantità dei difetti che presenta. Ovviamente il prezzo varia secondo la qualità. La migliore qualità detta " fuori scelta " per le piante resinose e " scelta eccezionale " per le latifoglie, dovrà essere senza difetti, senza nodi apparenti e diritta di filo.

Sarà riservata a quei pezzi che dovranno essere sottoposti a sollecitazioni notevoli: dormienti, alberi, serrette. Per il resto della costruzione, è sufficiente la " prima scelta " che comprende i legni quasi senza difetti. I nodi piccoli e poco numerosi, e le fenditure che non interessano la parte utile, possono essere accettati.

La durevolezza, proprietà del legno di resistere agli agenti esterni, dipende dalla sua composizione chimica.
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Re: Caratteristiche Fisiche del Legno

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Caratteristiche Fisiche

La linfa che alimenta l'albero è costituita essenzialmente di acqua la quale, anche quando la pianta è tagliata dopo il periodo di accrescimento, mantiene una importante UMIDlTA' nel legno. L'umidità si ridurrà progressivamente per evaporazione dell'acqua contenuta nelle cellule (nei nostri climi fino al 30 %): è il punto di saturazione. Successivamente, l'acqua trattenuta nelle cellule del legname commercialmente secco, va dal 17 al 22 % del peso totale. Questo tasso di umidità è ancora troppo alto per le costruzioni incollate e dovrà essere abbassato al di sotto del 13 %.

Per arrivare al 13 % è sufficiente far seccare il legname all'aria; per scendere sotto il 13 % e necessario farlo seccare artificialmente.

Nel corso della stagionatura, il legno subisce un ritiro che è inversamente proporzionale alla sua durezza. Le latifoglie come la quercia, perdono dal 15 al 20 % del volume, mentre le resinose perdono dal 10 al 15 % e i mogani dal 5 al 10 %. Questo ritiro, variabile secondo le tre direzioni del legno (assiale, radiale e tangenziale) comporta delle tensioni che provocano spesso delle fenditure. Per questo motivo, la corteccia deve essere immediatamente tolta per ridurre la massa del legno e quindi il pericolo di fenditure e, nel tempo stesso, per facilitare la stagionatura.

Contrariamente al ritiro dovuto alla stagionatura, la ripresa delI'umidità del legno secco comporta un rigonfiamento, fenomeno ben noto nelle costruzioni classiche per assicurare la tenuta stagna del fasciame.

La DENSlTA' o massa volumetrica del legno dipende, quindi, dal suo tasso di umidità. L'umidità normale dovrà essere intorno al 15%.
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Re: Caratteristiche Fisiche del Legno

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Caratteristiche Meccaniche

CARATTERISTICHE MECCANICHE
Sono variabili a seconda della direzione dello sforzo.

La RESISTENZA in trazione e, per esempio, da tre a cinque volte più forte nel senso assiale che nel senso radiale o tangenziale. La resistenza in compressione e inferiore da due a tre volte.

La DUREZZA, cioè la proprietà di resistere alla penetrazione e in funzione della densità.

La FACILITA' A FENDERSI è in rapporto non alla durezza ma alla struttura più o meno compatta delle fibre e di conseguenza alla coesione trasversale.

Benché la DUTTILITA' del legno sia debole (il limite di elasticità si confonde spesso con il carico di rottura), la resistenza agli sforzi bruschi e alle vibrazioni è molto buona.

Se il legno è mal stagionato o è attaccato da muffe si può facilmente spezzare. E questo un test per controllare la qualità del legno.
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Re: Caratteristiche Fisiche del Legno

Messaggio da Aldebaran »

Caratteristiche di Messa in Opera

Il legno fornito in tronchi viene, poi, smerciato dopo essere stato segato. I diversi modi con cui viene effettuata la segatura hanno rilevante importanza per il senso secondo il quale il legno si deformerà nel corso della stagionatura.

Normalmente il legno viene smerciato in tavolame ricavato dal tronco privo della sola corteccia o dal tronco previamente squadrato (sciavero), in elementi paralleli . In questo tavolame se le assi centrali, quasi perpendicolari agli anelli, si deformeranno poco nel corso della stagionatura, le assi intermedie (dette " falsi sciaveri ") si incurveranno a causa dell'obliquità degli anelli . Nel corso della stagionatura, il peso dell'asse non è sufficiente per impedire la deformazione.

E' questo il motivo per cui quando si desidera avere del legno indeformabile, si preferisce il tavolame ricavato su " quartiere " o su "maglia " dove, in maggior numero, si trovano le tavole più strette. Per le costruzioni navali si debbono preferire sempre quest tavole .

Secondo la destinazione dei pezzi, la sezione dovrà essere orientata in maniera diversa, per lo meno per i pezzi di struttura importanti. Cosi per il trave di chiglia o per i corsi di fasciame si preferirà una tavola ricavata da tronco squadrato, mentre per i dormienti si sceglierà un legno su quartiere o su maglia e per le serrette di spigolo un legno su falso quartiere .

Le dimensioni secondo le quali il legname viene smerciato sono, in teoria, normalizzate a seconda delle essenze in pannelli o travetti (meno di 22 mm), in tavole (da 28 a 55 mm), in travi (più di 55 mm).

Questi elementi si distinguono in: sgrossati, quando i bordi sono segati parzialmente; allineati, quando i bordi sono segati, parallelamente o no.

La tavola è un elemento allineato a bordi paralleli la cui larghezza è uguale a quattro volte lo spessore, come minimo.



La trave è un elemento da 18 a 35 mm di spessore e da 40 a 120mm di larghezza.
Si possono anche utilizzare delle tavole il cui rapporto di dimensione dei lati è compreso fra 2 e 3, cioè fra 75 x 205 mm e 105 x 225 mm; dei panconi delle stesse proporzioni, ma di dimensioni comprese fra 55 x 155 mm e 65 x 185 mm.

Le travi e i murali sono quasi quadrati e di dimensioni comprese fra 40 e 120 mm per le prime e fra 15 e 50 mm per i secondi.

Quando acquistate del legname grezzo, non dimenticate che le tavole dovranno essere piallate. Questa operazione, in base alla lunghezza del materiale e alla sua stagionatura, farà perdere al legno da 2 a 4 mm di spessore. Pertanto, la cubatura che comprerete dovrà essere superiore di almeno il 20 % a quella che avete calcolato secondo i piani. Le perdite saranno tanto più ridotte quanto migliore sarà la scelta del legname e meglio studiata la sua destinazione.
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