Assieme alla assoluta dedizione per il restauro possiedi anche una notevolissima dote per il riciclo di attrezzature!altus ha scritto:Sono frese per trapano da dentista montate su un manico russo per cacciaviti
Restauro: giornale di cantiere....
Moderatore: Moderatore Area Tecnica
- Alexandros
- Messaggi: 1619
- Iscritto il: 04/10/2010, 11:28
- Località: Tra Modena e Bologna
Re: Restauro: giornale di cantiere....
Quando posso, al soffitto di una stanza preferisco un tetto di stelle.
Larry Yuma
Larry Yuma
- giaci
- Messaggi: 196
- Iscritto il: 05/01/2014, 22:01
- Località: Roma, Tiburtina
Re: Restauro: giornale di cantiere....
Concordo in pieno con Alexandros e aggiungo: è mia convinzione che non esiste un eccelente restauratore che non abbia doti di arrangiamento, riciclo e autocostruzione arnesi.
Ora guardo alla riva, l'onda che infrange, se la spuma che lascia spande e scompare. Ma se qualcosa, di me ho lasciato non sparirò come acqua nel mare. Giaci
- altus
- Messaggi: 3025
- Iscritto il: 25/03/2013, 21:55
- Località: Roma
Re: Restauro: giornale di cantiere....
FINITO
"Le voyage est court. Essayons de le faire en premiére classe." (Noiret)
la collezione - il cantiere di restauro - gli astucci
la collezione - il cantiere di restauro - gli astucci
- Trepassate
- Messaggi: 1909
- Iscritto il: 11/02/2014, 18:23
- Località: Milano
Re: Restauro: giornale di cantiere....
L'avevo visto nel SOTD fuori concorso e già mi aveva impressionato per la sua bellezza.
Ora è un autentico gioiello. Complimenti
Ora è un autentico gioiello. Complimenti
Pasquale
Quando due furbi s’incontrano, uno dei due è costretto a cambiare categoria.
(Michelangelo Cammarata)
Quando due furbi s’incontrano, uno dei due è costretto a cambiare categoria.
(Michelangelo Cammarata)
- altus
- Messaggi: 3025
- Iscritto il: 25/03/2013, 21:55
- Località: Roma
Re: Restauro: giornale di cantiere....
Completato l'astuccio Empire (c.1810) con un piccolo strop in mogano a doppia faccia: cuoio glacé e pietra Turingia (grazie Andreat63! )
i rasoi sono 3 francesi coevi senza poggiadito, manicati in corno nero con rondelle di rame, tartaruga con rosette dorate e avorio con borchie in argento. Rimane ancora un posto libero in attesa di una lama adatta.....
i rasoi sono 3 francesi coevi senza poggiadito, manicati in corno nero con rondelle di rame, tartaruga con rosette dorate e avorio con borchie in argento. Rimane ancora un posto libero in attesa di una lama adatta.....
"Le voyage est court. Essayons de le faire en premiére classe." (Noiret)
la collezione - il cantiere di restauro - gli astucci
la collezione - il cantiere di restauro - gli astucci
- altus
- Messaggi: 3025
- Iscritto il: 25/03/2013, 21:55
- Località: Roma
Re: Restauro: giornale di cantiere....
Un rasoio di inizio '900 inviatomi da un utente del forum con il manico spezzato al centro della guancetta.
Si tratta di un manico in celluloide con puntali in ottone, tipico del'inizio del '900, prodotto in Germania e importato negli USA dalla ditta Kastor.
Adolph Kastor(Köster) ebreo immigrato da Wattenheim a New York nel 1870, inizialmente importava coltelleria da Sheffield, poi (dopo il sorpasso di Solingen su Sheffield negli anni '80 del XIX°, sia come produzione che come riduzione dei costi) i Kastor iniziarono a importare dalla Germania diventando uno dei maggiori importatori in USA.
La ditta era al 126-128 di Duane Street, New York City nell'ultimo decennio del XIX°, dal 1906 al 109 di Duane Street. Nel 1916, al 190-111 sempre di Duane Street. I soci della ditta nel 1916 erano Adolph, August, Sigmund e Alfred B. Kastor.
"W.H. Morley & Sons - clover brand" fu uno dei marchi utilizzati da Adolph Kastor per i prodotti destinati alla Hibbard, Spencer, Bartlett & Co., Chicago, uno dei grandi magazzini americani.
Questo marchio (registrato il 16/01/1906) fu usato dal 1913 al 1927, anche se il quadrifoglio era già stato da loro utilizzato dal 1893.
Dato che la lama era in ottime condizioni, meritando quindi di rispettare l'originalità dell'insieme (e grazie alla buona qualità del manico e alla frattura netta), sono intervenuto realizzando un doppio rinforzo in acciaio, annegato nella celluloide dalla parte interna e sigillato con il cianoacrilato che ha leggermente fuso la celluloide permettendo un miglior fissaggio e una riparazione quasi invisibile e inavvertibile al tatto.
interno
esterno
rimontato
Si tratta di un manico in celluloide con puntali in ottone, tipico del'inizio del '900, prodotto in Germania e importato negli USA dalla ditta Kastor.
Adolph Kastor(Köster) ebreo immigrato da Wattenheim a New York nel 1870, inizialmente importava coltelleria da Sheffield, poi (dopo il sorpasso di Solingen su Sheffield negli anni '80 del XIX°, sia come produzione che come riduzione dei costi) i Kastor iniziarono a importare dalla Germania diventando uno dei maggiori importatori in USA.
La ditta era al 126-128 di Duane Street, New York City nell'ultimo decennio del XIX°, dal 1906 al 109 di Duane Street. Nel 1916, al 190-111 sempre di Duane Street. I soci della ditta nel 1916 erano Adolph, August, Sigmund e Alfred B. Kastor.
"W.H. Morley & Sons - clover brand" fu uno dei marchi utilizzati da Adolph Kastor per i prodotti destinati alla Hibbard, Spencer, Bartlett & Co., Chicago, uno dei grandi magazzini americani.
Questo marchio (registrato il 16/01/1906) fu usato dal 1913 al 1927, anche se il quadrifoglio era già stato da loro utilizzato dal 1893.
Dato che la lama era in ottime condizioni, meritando quindi di rispettare l'originalità dell'insieme (e grazie alla buona qualità del manico e alla frattura netta), sono intervenuto realizzando un doppio rinforzo in acciaio, annegato nella celluloide dalla parte interna e sigillato con il cianoacrilato che ha leggermente fuso la celluloide permettendo un miglior fissaggio e una riparazione quasi invisibile e inavvertibile al tatto.
interno
esterno
rimontato
"Le voyage est court. Essayons de le faire en premiére classe." (Noiret)
la collezione - il cantiere di restauro - gli astucci
la collezione - il cantiere di restauro - gli astucci
- BMWTank
- Messaggi: 324
- Iscritto il: 27/01/2015, 15:58
- Località: Livorno
Re: Restauro: giornale di cantiere....
Commosso, sia per l'intervento sul manico che per la storia riguardo Kastor!
Grande Altus!!!!!!!
Ciao
B
Grande Altus!!!!!!!
Ciao
B
- Alexandros
- Messaggi: 1619
- Iscritto il: 04/10/2010, 11:28
- Località: Tra Modena e Bologna
Re: Restauro: giornale di cantiere....
Classico tedesco con punta quadra per il mercato americano...
Per manico così particolare (effetto legno) valeva veramente la pena il recupero... e perfettamente riuscito!
Per manico così particolare (effetto legno) valeva veramente la pena il recupero... e perfettamente riuscito!
Quando posso, al soffitto di una stanza preferisco un tetto di stelle.
Larry Yuma
Larry Yuma
- altus
- Messaggi: 3025
- Iscritto il: 25/03/2013, 21:55
- Località: Roma
Re: Restauro: giornale di cantiere....
Restauro finito per questo John Barber prodotto verso il 1830, segnalatomi da Bushdoctor (ancora grazie!) sulla baia italiana e preso a prezzo di vero score Poi mentre frugavo nel cassetto dei "pezzi vari" mi sono reso conto che avevo già un astuccio originale a due posti in attesa d'inquilino
dopo la pulizia e successivo rimontaggio del manico originale in corno nero con rondelle tipiche dell'epoca:
dopo la pulizia e successivo rimontaggio del manico originale in corno nero con rondelle tipiche dell'epoca:
"Le voyage est court. Essayons de le faire en premiére classe." (Noiret)
la collezione - il cantiere di restauro - gli astucci
la collezione - il cantiere di restauro - gli astucci
- altus
- Messaggi: 3025
- Iscritto il: 25/03/2013, 21:55
- Località: Roma
Re: Restauro: giornale di cantiere....
Oggi era finalmente il turno di questo massiccio "L. Smith's Cutlery", 7/8" near wedge che da tempo languiva nel cassetto dei lavori in corso:
restauro, rimanicatura in avorio con rifacimento dello spaziatore in piombo per adattare la larghezza del manico alla lama e affilatura finale.
Ma se vi aspettavate la solita messe di notizie storiche devo deludervi... un cognome diffuso come Smith lascia poche possibilità a una ricerca mirata
restauro, rimanicatura in avorio con rifacimento dello spaziatore in piombo per adattare la larghezza del manico alla lama e affilatura finale.
Ma se vi aspettavate la solita messe di notizie storiche devo deludervi... un cognome diffuso come Smith lascia poche possibilità a una ricerca mirata
"Le voyage est court. Essayons de le faire en premiére classe." (Noiret)
la collezione - il cantiere di restauro - gli astucci
la collezione - il cantiere di restauro - gli astucci
- altus
- Messaggi: 3025
- Iscritto il: 25/03/2013, 21:55
- Località: Roma
Re: Restauro: giornale di cantiere....
Dopo lunghi ripensamenti, ho deciso di utilizzare il manico inglese in avorio scolpito per sostituire quello in corno del settimanale John Barber.
Assieme ai Puma sono stati i miei primi rasoi, mi hanno accompagnato in tanti viaggi in Europa e in Argentina, hanno condiviso la lunga stagione veneziana, mi hanno portato a scoprire questo forum... insomma un pezzo di vita che meritava il massimo del lusso possibile
Detto fatto:
Assieme ai Puma sono stati i miei primi rasoi, mi hanno accompagnato in tanti viaggi in Europa e in Argentina, hanno condiviso la lunga stagione veneziana, mi hanno portato a scoprire questo forum... insomma un pezzo di vita che meritava il massimo del lusso possibile
Detto fatto:
"Le voyage est court. Essayons de le faire en premiére classe." (Noiret)
la collezione - il cantiere di restauro - gli astucci
la collezione - il cantiere di restauro - gli astucci
- altus
- Messaggi: 3025
- Iscritto il: 25/03/2013, 21:55
- Località: Roma
Re: Restauro: giornale di cantiere....
Fine settimana dedicato tutto alla coppia di Pailloux.
Pailloux à Nantes c.1820-30
Coppia punzonata "Pailloux" e "bastone turco"*. Pailloux era un coltelliere di Nantes che fabbricava oggetti di gamma alta (come si vede dalle finiture di questa coppia)
Lame di 6/8", dorso spigolato, filework al posto delle zigrinature superiori, punta "a lancetta" tipicamente francese con sperone superiore, manici in avorio leggermente curvi a S con scrimshaw di un cane che corre e numerati "1" e"2".
*Il punzone rappresenta un "baton turc" emblema usato anche da altri coltellinai (Cuvier à Paris, Béligné à Langres, etc ...) spesso derivato dalla modifica di un precedente punzone "baton royal" (uno scettro sormontato da un giglio) di solito legato al riconoscimento del titolo di "coutelier du Roi" durante l'Ancien Regime prima della Rivoluzione e poi modificato sostituendo il giglio con la mezzaluna crescente visto che tutti i simboli della precedente monarchia erano stati soppressi.
E la scelta della mezzaluna potrebbe altresì essere legata alla moda orientaleggiante esplosa dopo la campagna d'Egitto di Napoleone.
I rasoi erano stati sicuramente smontati e rimontati durante la loro lunga vita: il pin del pivot era privo delle tipiche rondelle e appariva realizzato (in maniera abbastanza rozza) con una barra di ottone da 2mm.
Una volta smontati è iniziata l'operazione di pulizia per eliminare la crosta di ruggine abbastanza recente nella zona del pivot e ridurre le macchie lasciate dalla ruggine all'interno dei manici. Dico recente perché i fori dei pivot erano netti e precisi nonostante il pitting, segno della qualità della fabbricazione e anche della cura con cui erano stati conservati fino a tempi più recenti. (Fori netti e precisi sono abbastanza rari in pezzi vicino ai due secoli di vita, solitamente risultano slabbrati).
Dopo le consuete operazioni di pulizia e lucidatura (carte abrasive 800-1500-3000-5000, spazzola a tazza in acciaio e pasta abrasiva, feltro e pasta lucidante sulle lame - carta abrasiva 3000-5000 e micromesh sull'interno dei manici, protezione con nastro dello scrimshaw durante la pulizia) i rasoi erano pronti per il rimontaggio.
Le macchie di ruggine all'interno dei manici sarebbero state forse eliminabili usando acido fluoridrico e una levigatura con carte abrasive, ma il rischio di danneggiare l'avorio e soprattutto lo scrimshaw consigliava di accettarle come un segno del tempo e di non procedere oltre.
Dovendo stabilizzare la crepa al pivot di una delle guancette, decidevo di ridurre anche i fori per i perni, in modo da poter utilizzare l'abituale barra da 1,6mm con delle rondelle simili a quelle originali. Placcatura interna della crepa e riduzione del foro sono state eseguite con cianoacrilato gel, e visto che poi la rondella avrebbe comunque appoggiato sull'avorio. L'alternativa sarebbe stata creare dei tappi in avorio, operazione più laboriosa, che non avrebbe dato comunque una maggior sensibile resistenza alla tenuta del perno.
Per rimontare con le rondelle a cupola ho preparato un invaso con una punta da 4mm sulla morsa in modo che le rondelle non venissero appiattite e aderissero bene alla sottorondella di diametro minore (obbligatoria con queste rondelle).
Un dettaglio che impreziosisce ulteriormente questi rasoi è la leggerissima curva a S delle guancette, sottolineando l'inarcarsi dei dorsi particolarmente elaborati.
Questa sera affilatura e prossimamente un SOTD dedicato
Pailloux à Nantes c.1820-30
Coppia punzonata "Pailloux" e "bastone turco"*. Pailloux era un coltelliere di Nantes che fabbricava oggetti di gamma alta (come si vede dalle finiture di questa coppia)
Lame di 6/8", dorso spigolato, filework al posto delle zigrinature superiori, punta "a lancetta" tipicamente francese con sperone superiore, manici in avorio leggermente curvi a S con scrimshaw di un cane che corre e numerati "1" e"2".
*Il punzone rappresenta un "baton turc" emblema usato anche da altri coltellinai (Cuvier à Paris, Béligné à Langres, etc ...) spesso derivato dalla modifica di un precedente punzone "baton royal" (uno scettro sormontato da un giglio) di solito legato al riconoscimento del titolo di "coutelier du Roi" durante l'Ancien Regime prima della Rivoluzione e poi modificato sostituendo il giglio con la mezzaluna crescente visto che tutti i simboli della precedente monarchia erano stati soppressi.
E la scelta della mezzaluna potrebbe altresì essere legata alla moda orientaleggiante esplosa dopo la campagna d'Egitto di Napoleone.
I rasoi erano stati sicuramente smontati e rimontati durante la loro lunga vita: il pin del pivot era privo delle tipiche rondelle e appariva realizzato (in maniera abbastanza rozza) con una barra di ottone da 2mm.
Una volta smontati è iniziata l'operazione di pulizia per eliminare la crosta di ruggine abbastanza recente nella zona del pivot e ridurre le macchie lasciate dalla ruggine all'interno dei manici. Dico recente perché i fori dei pivot erano netti e precisi nonostante il pitting, segno della qualità della fabbricazione e anche della cura con cui erano stati conservati fino a tempi più recenti. (Fori netti e precisi sono abbastanza rari in pezzi vicino ai due secoli di vita, solitamente risultano slabbrati).
Dopo le consuete operazioni di pulizia e lucidatura (carte abrasive 800-1500-3000-5000, spazzola a tazza in acciaio e pasta abrasiva, feltro e pasta lucidante sulle lame - carta abrasiva 3000-5000 e micromesh sull'interno dei manici, protezione con nastro dello scrimshaw durante la pulizia) i rasoi erano pronti per il rimontaggio.
Le macchie di ruggine all'interno dei manici sarebbero state forse eliminabili usando acido fluoridrico e una levigatura con carte abrasive, ma il rischio di danneggiare l'avorio e soprattutto lo scrimshaw consigliava di accettarle come un segno del tempo e di non procedere oltre.
Dovendo stabilizzare la crepa al pivot di una delle guancette, decidevo di ridurre anche i fori per i perni, in modo da poter utilizzare l'abituale barra da 1,6mm con delle rondelle simili a quelle originali. Placcatura interna della crepa e riduzione del foro sono state eseguite con cianoacrilato gel, e visto che poi la rondella avrebbe comunque appoggiato sull'avorio. L'alternativa sarebbe stata creare dei tappi in avorio, operazione più laboriosa, che non avrebbe dato comunque una maggior sensibile resistenza alla tenuta del perno.
Per rimontare con le rondelle a cupola ho preparato un invaso con una punta da 4mm sulla morsa in modo che le rondelle non venissero appiattite e aderissero bene alla sottorondella di diametro minore (obbligatoria con queste rondelle).
Un dettaglio che impreziosisce ulteriormente questi rasoi è la leggerissima curva a S delle guancette, sottolineando l'inarcarsi dei dorsi particolarmente elaborati.
Questa sera affilatura e prossimamente un SOTD dedicato
"Le voyage est court. Essayons de le faire en premiére classe." (Noiret)
la collezione - il cantiere di restauro - gli astucci
la collezione - il cantiere di restauro - gli astucci
- altus
- Messaggi: 3025
- Iscritto il: 25/03/2013, 21:55
- Località: Roma
Re: Restauro: giornale di cantiere....
Un'altra coppia, meno lussuosa, della stessa epoca (c.1820-30) di un coltelliere francese, Revesse, di cui non ho trovato notizie tranne una scarna annotazione di un testamento di Pierre Revesse, coltelliere, datato 1849 nella zona di Arles.
Ma le lame erano interessanti, ancora integre come altezza (7/8"-23mm alla punta, 18mm al tallone con il dorso ad assottigliarsi tipico dell'epoca), i manici in osso ben conservati, le rondelle originali, l'astuccio probabilmente di epoca posteriore.
Come sempre le foto prima e dopo il trattamento. L'affilatura poi è stata velocissima, grazie alle geometrie integre.
Ma le lame erano interessanti, ancora integre come altezza (7/8"-23mm alla punta, 18mm al tallone con il dorso ad assottigliarsi tipico dell'epoca), i manici in osso ben conservati, le rondelle originali, l'astuccio probabilmente di epoca posteriore.
Come sempre le foto prima e dopo il trattamento. L'affilatura poi è stata velocissima, grazie alle geometrie integre.
"Le voyage est court. Essayons de le faire en premiére classe." (Noiret)
la collezione - il cantiere di restauro - gli astucci
la collezione - il cantiere di restauro - gli astucci
- altus
- Messaggi: 3025
- Iscritto il: 25/03/2013, 21:55
- Località: Roma
Re: Restauro: giornale di cantiere....
Un piccolo restauro per un utente del forum.
Sostituzione di un manico in bakelite nera con uno in avorio per formare una coppia di Butler "Keen" e contestuale recupero di un astuccio d'epoca in cui alloggiarli, riutilizzando il cuscino del coperchio con i loghi della ditta.
prima
dopo
La struttura degli incassi è in legno di balsa a misura dei due rasoi -che sono leggermente differenti nelle dimensioni-, la seta viene da vecchi campionari delle seterie di Como (grazie Paolo!), il cuscino del coperchio è originale, l'esterno dell'astuccio è stato rifoderato con pelle di capretto.
La parte più difficile del lavoro?
Trovare il manico d'epoca in avorio, integro, con la stessa tonalità di patina e adatto alle dimensioni della lama...
Sostituzione di un manico in bakelite nera con uno in avorio per formare una coppia di Butler "Keen" e contestuale recupero di un astuccio d'epoca in cui alloggiarli, riutilizzando il cuscino del coperchio con i loghi della ditta.
prima
dopo
La struttura degli incassi è in legno di balsa a misura dei due rasoi -che sono leggermente differenti nelle dimensioni-, la seta viene da vecchi campionari delle seterie di Como (grazie Paolo!), il cuscino del coperchio è originale, l'esterno dell'astuccio è stato rifoderato con pelle di capretto.
La parte più difficile del lavoro?
Trovare il manico d'epoca in avorio, integro, con la stessa tonalità di patina e adatto alle dimensioni della lama...
"Le voyage est court. Essayons de le faire en premiére classe." (Noiret)
la collezione - il cantiere di restauro - gli astucci
la collezione - il cantiere di restauro - gli astucci
- giaci
- Messaggi: 196
- Iscritto il: 05/01/2014, 22:01
- Località: Roma, Tiburtina
Re: Restauro: giornale di cantiere....
Altus! Continuo a dire che abbiamo molte cose in comune: gusti, tecniche di adattamento al caso in questione, manualità. La differenza stà nel fatto che hai molta più esperienza di me e tecniche che al momento non ho ancora acquisito, mi trovo quindi nella posizione dell'apprendista che vorrebbe assorbire qualche segreto. Rinnovo quindi la domanda: "Quando vogliamo fare qualcosa insieme?"
Ora guardo alla riva, l'onda che infrange, se la spuma che lascia spande e scompare. Ma se qualcosa, di me ho lasciato non sparirò come acqua nel mare. Giaci
- altus
- Messaggi: 3025
- Iscritto il: 25/03/2013, 21:55
- Località: Roma
Re: Restauro: giornale di cantiere....
Presto, molto presto, appena ho finito di sistemare un po' di impicci che non mi lasciano una giornata libera per venire da te.
"Le voyage est court. Essayons de le faire en premiére classe." (Noiret)
la collezione - il cantiere di restauro - gli astucci
la collezione - il cantiere di restauro - gli astucci
- altus
- Messaggi: 3025
- Iscritto il: 25/03/2013, 21:55
- Località: Roma
Re: Restauro: giornale di cantiere....
Inizia il restauro della coppia di Fenney "Tally Ho" in madreperla.
Al loro arrivo
dopo una sommaria pulizia delle lame, per vedere quanto avesse inciso il pitting
e la ricostruzione delle parti mancanti in madreperla, in corso di lucidatura
La ricostruzione è stata più semplice di quella eseguita sul Rodgers, visto che le parti non erano incise e quindi non andava ripreso il disegno ma solo la forma.
la leggera differenza di tonalità nella madreperla è coerente con i principi del restauro per cui gli interventi di ricostruzione devono essere riconoscibili.
Raccomando a chi dovesse lavorare sulla madreperla di usare una mascherina antipolvere.
La finissima polvere sollevata dal dremel nelle operazioni di taglio e molatura non è l'ideale per i polmoni.....
L'incollaggio di parti non soggette a sforzo meccanico può essere fatto col cianoacrilato, ma per riparazioni in zona pivot dove poi vanno ribattuti i pin, è consigliabile la bicomponente epossidica che ha una maggior resistenza alle sollecitazioni tra materiali diversi -in questo caso ottone e madreperla.
E questa sera è il turno dell'astuccio: pulizia, sostituzione delle fodere interne...
Al loro arrivo
dopo una sommaria pulizia delle lame, per vedere quanto avesse inciso il pitting
e la ricostruzione delle parti mancanti in madreperla, in corso di lucidatura
La ricostruzione è stata più semplice di quella eseguita sul Rodgers, visto che le parti non erano incise e quindi non andava ripreso il disegno ma solo la forma.
la leggera differenza di tonalità nella madreperla è coerente con i principi del restauro per cui gli interventi di ricostruzione devono essere riconoscibili.
Raccomando a chi dovesse lavorare sulla madreperla di usare una mascherina antipolvere.
La finissima polvere sollevata dal dremel nelle operazioni di taglio e molatura non è l'ideale per i polmoni.....
L'incollaggio di parti non soggette a sforzo meccanico può essere fatto col cianoacrilato, ma per riparazioni in zona pivot dove poi vanno ribattuti i pin, è consigliabile la bicomponente epossidica che ha una maggior resistenza alle sollecitazioni tra materiali diversi -in questo caso ottone e madreperla.
E questa sera è il turno dell'astuccio: pulizia, sostituzione delle fodere interne...
"Le voyage est court. Essayons de le faire en premiére classe." (Noiret)
la collezione - il cantiere di restauro - gli astucci
la collezione - il cantiere di restauro - gli astucci
- altus
- Messaggi: 3025
- Iscritto il: 25/03/2013, 21:55
- Località: Roma
Re: Restauro: giornale di cantiere....
"Le voyage est court. Essayons de le faire en premiére classe." (Noiret)
la collezione - il cantiere di restauro - gli astucci
la collezione - il cantiere di restauro - gli astucci
- ares56
- Messaggi: 18723
- Iscritto il: 10/05/2013, 14:11
- Località: Napoli
Re: Restauro: giornale di cantiere....
Come al solito...spettacolo... .
"Sono proprio le soluzioni più semplici quelle a cui di solito non si dà importanza e che, in genere, finiscono con l'essere trascurate".
(Sir Arthur Conan Doyle: Il segno dei quattro)
(Sir Arthur Conan Doyle: Il segno dei quattro)
-
- Messaggi: 390
- Iscritto il: 28/02/2015, 11:08
- Località: Caserta
Re: Restauro: giornale di cantiere....
Bellissimi i miei complimenti.
-
- Messaggi: 447
- Iscritto il: 26/05/2013, 20:26
- Località: Fino Mornasco ( 22073)
Re: Restauro: giornale di cantiere....
Che dire? Uno resta lì incantato, se poi pensa anche alla varietà degli interventi: su metallo, su madreperla, su pelle, su tessuto......... spettacolo!
Giusto una domanda: dalle foto non si capisce se tu abbia lasciato i fori-piquet vuoti o riempiti ( ovviamente con micro perni in argento......)
Giusto una domanda: dalle foto non si capisce se tu abbia lasciato i fori-piquet vuoti o riempiti ( ovviamente con micro perni in argento......)
- altus
- Messaggi: 3025
- Iscritto il: 25/03/2013, 21:55
- Località: Roma
Re: Restauro: giornale di cantiere....
Nelle foto si vede male ma i pin d'argento erano già tutti presenti anche se anneriti dal tempo, pulendoli si notano meno tra i riflessi della madreperla.
"Le voyage est court. Essayons de le faire en premiére classe." (Noiret)
la collezione - il cantiere di restauro - gli astucci
la collezione - il cantiere di restauro - gli astucci
- altus
- Messaggi: 3025
- Iscritto il: 25/03/2013, 21:55
- Località: Roma
Re: Restauro: giornale di cantiere....
Insistendo con la madreperla
Un'altro astuccio (trovato in Portogallo) restaurato per accogliere i due Rodgers in madreperla:
come sempre prima e dopo
(ricostruzione del lato mancante, rifacimento cerniera in pelle, integrazioni in pelle, rifacimento fodere interne...)
e il risultato finale
i due Rodgers avevano avuto nei mesi precedenti lo stesso intervento protesico fatto ai Fenney
Un'altro astuccio (trovato in Portogallo) restaurato per accogliere i due Rodgers in madreperla:
come sempre prima e dopo
(ricostruzione del lato mancante, rifacimento cerniera in pelle, integrazioni in pelle, rifacimento fodere interne...)
e il risultato finale
i due Rodgers avevano avuto nei mesi precedenti lo stesso intervento protesico fatto ai Fenney
"Le voyage est court. Essayons de le faire en premiére classe." (Noiret)
la collezione - il cantiere di restauro - gli astucci
la collezione - il cantiere di restauro - gli astucci
- Barba64
- Messaggi: 844
- Iscritto il: 13/11/2014, 13:56
- Località: Cesate (MI)
Re: Restauro: giornale di cantiere....
Adesso che ho provato a cimentarmi nella pulizia di alcuni rasoi, riesco ancor meglio a comprendere il grado d'intervento e la qualità dei tuoi lavori....superlativi!
Complimenti Altus!
Complimenti Altus!
Il mio cassetto ML
Il mio cassetto DE
"Non sempre ciò che vien dopo è progresso." (Alessandro Manzoni)
Il mio cassetto DE
"Non sempre ciò che vien dopo è progresso." (Alessandro Manzoni)
- altus
- Messaggi: 3025
- Iscritto il: 25/03/2013, 21:55
- Località: Roma
Re: Restauro: giornale di cantiere....
Due "assemblaggi" sempre cercando di essere filologicamente corretto (lame e manici della stessa epoca)
Lama: G. Hawksley - W 4 Strand c.1830 (Hawksley risulta come fabbricante di ferramenta e attrezzi nel 1820) Il manico lo avevo ricostruito nella parte mancante ma non mi piaceva il risultato in rapporto alla bellezza e integrità della lama.
Manico: in avorio e piqué work di un J. Barber troppo usurato per poter tornare in servizio. (Il manico risultava, oltre che fratturato allo spaziatore, accorciato malamente al pivot, quindi si è reso necessario riprendere il disegno dell'avorio creando le punte dei petali.
nel montarlo ho scelto di usare delle rosette in filigrana (con relative sottorondelle) che riprendono la decorazione del manico e permettono di accoppiarlo al Wiltshier. Entrambe le lame sono in condizioni smaglianti e con il tipico codolo transizionale tra gli stub tail e i codoli moderni.
Manico: in avorio su guancette di ottone, c.1830-40, con rondelle a margherita e intarsi in ottone (la lama, uno sheffield, era troppo usurata anche per l'uso come apribuste)
Al test rasatura si sono rivelati due cavalli di razza (come la maggior parte delle lame Sheffield di quei decenni...)
Lama: G. Hawksley - W 4 Strand c.1830 (Hawksley risulta come fabbricante di ferramenta e attrezzi nel 1820) Il manico lo avevo ricostruito nella parte mancante ma non mi piaceva il risultato in rapporto alla bellezza e integrità della lama.
Manico: in avorio e piqué work di un J. Barber troppo usurato per poter tornare in servizio. (Il manico risultava, oltre che fratturato allo spaziatore, accorciato malamente al pivot, quindi si è reso necessario riprendere il disegno dell'avorio creando le punte dei petali.
nel montarlo ho scelto di usare delle rosette in filigrana (con relative sottorondelle) che riprendono la decorazione del manico e permettono di accoppiarlo al Wiltshier. Entrambe le lame sono in condizioni smaglianti e con il tipico codolo transizionale tra gli stub tail e i codoli moderni.
―≈ ☼ ≈―
Lama: Smith London c. 1830 (arrivata in un manico in avorio marchiato "Aubril, Palays Royal Paris" troppo piccolo per la lama)Manico: in avorio su guancette di ottone, c.1830-40, con rondelle a margherita e intarsi in ottone (la lama, uno sheffield, era troppo usurata anche per l'uso come apribuste)
Al test rasatura si sono rivelati due cavalli di razza (come la maggior parte delle lame Sheffield di quei decenni...)
"Le voyage est court. Essayons de le faire en premiére classe." (Noiret)
la collezione - il cantiere di restauro - gli astucci
la collezione - il cantiere di restauro - gli astucci