Nuovo rasoio Medusa in Damasco

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Aldebaran
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Nuovo rasoio Medusa in Damasco

Messaggio da Aldebaran »

Ciao a tutti!

questa è la nostra ultima creazione.
Rasoio in Damasco Random autoprodotto, 140 strati, ferro (grigio chiaro) - nichel (L6) (bianco) e san mai in K720 perfettamente centrato.
Punta leggermente spike, 6/8, 1/4 hollow.
Manico in corno bovino biondo, spaziatore in pietra acquamarina lucidata e trattata.
Il corno bovino è stato lucidato in modo da eliminare qualsiasi difetto naturale tipico del corno e dei materiali organici e in modo che le trame del damasco si possano vedere anche quando il rasoio è chiuso.
L'incisione del marchio è stata effettuata sotto il codolo per non "sporcare" il disegno del damasco e come da tradizione giapponese, come ci è stato insegnato da Murray Carter e Tim Zowada.

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L'uso del ferro in questo tipo di damasco ha richiesto le conoscenze che son servite anche per creare i rasoi in CPMS35VN perchè si è sfruttata la stessa logica che vi è dietro l'uso dell'acciaio da polveri e della sinterizzazione (i rasoi CPMS35VN sono costituiti da acciaio inossidabile martensitico da coltelleria da polveri di terza generazione).La migrazione di carbonio nella struttura ha una forza motrice. Essa avviene per diffusione di vacanze, spiegata tramite l'equazione di Gibbs-Duhem. Gli effetti di temperatura e tempo sulla crescita dei grani sono ben noti; conosciuta è anche l’azione ritardante degli ossidi quando questi, presenti a bordo grano, costituiscano un ostacolo alla migrazione dei bordi. Durante la forgiatura e i trattamenti termici è stato privilegiato l'affinamento del grano austenitico e con una giusta temperatura di processo il carbonio migra dal K720 , arricchendo il ferro perchè durante i processi sopra descritti si promuove la capacità del carbonio di penetrare il bordo grano e si permette la sua rapida migrazione facendogli oltrepassare gli ostacoli.

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Trattamenti termici:

Forgiatura: 950 gradi ( questo acciaio si forgia tra gli 850 gradi centigradi e i 1050 gradi centigradi ) controllo della temperatura effettuato con due sonde. Poi il pezzo è stato lasciato raffreddare in forno fino a poterlo tenere tranquillamente sul palmo della mano.
Ricottura: 2 ricotture in caramella di inconel e carbonella ( atmosfera riducente ): controllo elettronico con regolatore pid della temperatura in forno elettrico. Prima ricottura a 700 gradi circa, seconda ricottura a 680 gradi circa. Questo acciaio viene ricotto una volta tra i 680 e i 720 gradi.
La resistenza differenziale di ingresso Rd è molto maggiore T/deltaTmax(R1+R2). Delta Tmax è l'errore massimo di temperatura.
Nel nostro caso, con i mezzi elettronici di cui disponiamo Rd>1M ohm quindi non vi è l'effetto sulla misura della distanza tra elettronica e misura effettiva.
Controllo laser temperatura per calcolare la noise equivalent differential temperature.
3 detensionamenti per affinare il grano: 650 gradi ( canonici) per due ore totali circa ( canoniche) in inconel e carbonella.
2 Tempre in inconel e carbonella con spegnimento in olii misti e diesel ( che evita distorsioni causate da shock termici). Temperatura miscela spegnimento: 90 gradi circa. Temperatura di austenizzazione: 810 prima tempra, 800 la seconda. Tempra canonica: una sola austenitizzazione tra i 790 e gli 820 gradi centigradi.
Tempi di permanenza canonici 15 minuti per tutte e tre le austenizzazioni.
Per pezzi superiori ai 20 millimetri si attua una permanenza di mezzo minuto per ogni millimetro di spessore in più.
Questa tecnica, illustrata nel libro di John Verhoeven, permette di affinare il grano austenitico e di conseguenza quello martensitico ,in base al principio che afferma:"tanto più fine sarà la struttura di partenza, tanto più fine sarà la struttura finale (che si forma dalla struttura di partenza)".
Innanzitutto bisogna tenere ben presente che, perchè questa tecnica funzioni, bisogna rispettare una regola importante, ovvero quella di mantenere una temperatura di austenizzazione il più bassa possibile (quindi molto vicina ad Ac1 per acciai ipereutettoidi o Ac3 per gli ipoeutettoidi) per mantenere fine il grano austenitico e cercare di ridurre al minimo il tempo di permanenza a tale temperatura.
Con il successivo raffreddamento veloce si ottiene una struttura martensitica o mista (a seconda della drasticità dell'olio e della temprabilità dell'acciaio), struttura molto fine (i grani austenitici vengono "frazionati").
Da questa struttura molto fine si esegue una nuova austenizzazione, sempre a T il più bassa possibile (e quindi appena maggiore ad Ac1 o Ac3). I grani austenitici che si formeranno dalla struttura martensitica o mista) fine saranno più fini rispetto a quelli formati inizialmente.
Terza tempra: 790 gradi con immersione anche in ferrocianuro potassico sempre in inconel e carbonella.
Durezza finale: 64 HRC
Tre rinvenimenti: 3 da 45 min ognuno a 200 gradi durezza finale 61 hrc ( canoniche 2 da 200 gradi per 60/90 min.)


grazie e buon week end a voi e ai vostri cari!
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ercolinux
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Re: Nuovo rasoio Medusa in Damasco

Messaggio da ercolinux »

Il disegno è fantastico, associato poi alla traslucenza del manico in corno ne fa secondo me un vero capolavoro di estetica. Dal punto di vista metallurgico poi si vede la professionalità e la passione che stanno dietro al progetto andando a cercare dettagli che non porteranno migliorie estetiche ma che nel complesso renderanno la lama ottima, come la tripla tempra con la carburazione aggiuntiva nell'ultima che darà sicuramente uno strato superficiale di durezza elevata senza infragilire eccessivamente la lama. Per curiosità avete provato a fare una micrografia su un campione di acciaio sottoposto a questo trattamento o una microdurezza superficiale per vedere il comportamento dello strato superficiale?
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Aldebaran
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Re: Nuovo rasoio Medusa in Damasco

Messaggio da Aldebaran »

Ciao a tutti!

scusate il ritardo. Innanzitutto ringrazio infinitamente per i complimenti ricevuti. Sono molto felice che sia passato esattamente il messaggio che ci aspettavamo fosse colto dalla moltitudine di persone ovvero:-
" [...]Dal punto di vista metallurgico poi si vede la professionalità e la passione che stanno dietro al progetto andando a cercare dettagli [...]"
.
I test Rockwell li effettuiamo spesso sui nostri pezzi (esempio):
qui.
Non abbiamo mai fatto un'analisi di questo genere (micrografia o similare). Ci spiace.
Con le tempre multiple si spezza e affina il grano che andrà così ad omogeneizzarsi meglio e dappertutto nell'intera struttura. Ciò comporterà una maggiore durezza e una qualità di durezza migliore, uniforme.
Nel caso del damasco e di questo rasoio damasco in particolare dato che il K720 è centrale, sulla superficie si hanno ferro e nichel ( non sul filo) che formano insieme carburi molto duri in seguito ai trattamenti termici.
I detensionamenti e le ricotture, una volta fabbricata la billetta di damasco, servono a togliere le tensioni oltre che ad affinare il grano. Ciò permette di lavorare meglio il "pezzo" e quindi ne risente, indirettamente, anche l'estetica perchè si elimineranno più facilmente graffi e sbavature.
Grazie e buona domenica a tutti!

Andrea
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ercolinux
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Re: Nuovo rasoio Medusa in Damasco

Messaggio da ercolinux »

Aldebaran ha scritto: 12/12/2021, 14:13
I test Rockwell li effettuiamo spesso sui nostri pezzi (esempio):
qui.
Non abbiamo mai fatto un'analisi di questo genere (micrografia o similare). Ci spiace.
Piccolo OT: bello il durometro Galileo, è identico a quello che avevo nel precedente posto di lavoro, vecchiotto ma indistruttibile e precisissimo (quello che usavo era 1966).

Come microdurezza pensavo invece alle durezze Vickers, che hanno il vantaggio rispetto alle Rockwell di riuscire a dare un'indicazione puntuale della durezza superficiale, permettendo di valutare senza dover fare un provino micrografico la profondità di penetrazione dei trattamenti termici senza danneggiare il campione, visto che si parla di carichi che partono da 10 gf (grammi forza) fino ad un massimo di 30 kgf. Ovviamente è un tipo di durezza che richiede un tipo di attrezzatura più costosa rispetto alla Rockwell.
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