Spade & Lame Giapponesi

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Rubertelli8184
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Spade & Lame Giapponesi

Messaggio da Rubertelli8184 »

Ok!!!...Anche se è un sito di rasoi, visto che andiamo su un argomento che io adoro, come detto ho preparato una piccola panoramica sulle spade Giapponesi:

Allora, comincio con una piccola introduzione relativamente al mondo delle Lame Giaponesi, che magari è gia' scontata per tutti,
ma ribadirla non mi sembra male:

Le lame Giapponesi Fondamentali sono 3:

1) Il KATANA : è la Spada Lunga Giapponese, circa 70/75 cm di lama e 30cm di Tsuka(Impugnatura).
(Notare che si dice "IL" e non "LA" Katana).
2) La WAKIZASHI : è la Spada Corta Giapponese, circa 40 cm di lama e 20cm di Tsuka.
(Veniva chiamata anche la "Spada Compagna" e "Spada di Guardia").
3) Il Tanto : è il Pugnale Giapponese. (Ha la forma di una piccola spada).

...Questi 3 Oggetti insieme vengono definiti "Daisho" (anche se questo termine veniva usato anche per solo la copia delle 2 spade,
è piu' preciso usarlo per tutti e 3 gli oggetti, perchè stava a simboleggiare la Famiglia composta da Padre, Madre e Figlio).

...Per onor di cronaca esistono anche altre 2 varianti di Spade chiamate odachi e nodachi, detto in breve sono 2 varianti di Katana,
con dimensioni piu' lunghe che venivano brandite nel combattimento a cavallo.

Le principali arti marziali che studiano l'uso di queste spade sono:

Lo "IAIDO" cioè l'arte dell'Estrazione della Spada.
Il "KENDO" che è una sorta di scherma con il Katana (o meglio con il "Shinai" che è una sorta di Katana di Bamboo).
Il "KENJUTSU" che è la vera Arte della Spada, dove si ha un vero e proprio combattimento con il Katana
( o meglio con il "Bokken" che è un katana di legno, in genere di Quercia Bianca), quest'ultima arte, secondo la mia opinione,
è quella che piu' riproduce la vera essenza dei combattimenti tra Samurai.

COSTRUZIONE DEL KATANA

*********LA LAMA********

Esistono vari tipi di costruzione, semplificando ne elenco 3 che a parer mio sono i 3 piu' significativi:
1) "MARU" Cioè costruite con un solo tipo di Acciaio.
2) "SANMAI" Costruite Coin 2 o 3 Tipi di acciaio, con una costruzione a sandwich
con un acciaio piu' rigido al centro e 2 guance di acciaio piu' dolce al lati.
3) "KOBUSE" Costruite con 2 Tipi di Acciaio dove c'è una parte Morbida al Centro e una parte fatta a "U" che
la Ricopre esternamente di acciaio piu' duro.

Tutte le Lame Giapponesi vengono ribattute Dalle 8 alle 15 Volte (a seconda del tipo di costruzione) per raggiungere la qualita'
e le doti di flessibilita' che sono proprie di questi oggetti.

I Materiali utilizzati per le Lame si distinguono in 2 rami:
1) Il "Tamahagane" che è L'acciaio realizzato in Forni Tradizionali esclusivamente in Giappone e che serviva e serve per costruire
le "Nihonto", cioè le Vere Katane Tradizionali, che sono delle vere e proprie Opere D'Arte con prezzi proibitivi (Migliaia e Migliaia di euro),
destinate oggi solamente a collezionisti facoltosi.
2) I vari acciai utilizzati per le spade da pratica, i piu' utilizzati (escludendo oviamente spadacce in inox o peggio da 30 euro o giu di li) sono:
-AISI1055 -AISI1060 -AISI1095 o chiaramente anche uniti tra loro per le lame Sanmai o Kobuse.

Il processo di Costruzione è lungo e complesso, riassumendo abbiamo 3 fasi principali:
1) FORGIATURA: Dove si Forgia la spada e dove si creano i vari strati di Acciaio dovuti alla Ribattitura.
2) TEMPRATURA: Dove la Lama si Curva e dove, grazie ad un sistema di tempratura differenziata del tagliente utilizzando dell'argilla,
viene creato l'Hamon, cioè quella bellissima linea di tempra che, oltre ad essere fondamentale per la qualita' della lama
grazie alla creazione di una parte Perlitica e di una Martensitica, è anche uno dei punti piu' artistici della spada.
3) POLITURA: E la parte finale della lavorazione dove passando la lama su varie pietre viene, Lucidata, Creato il Filo
e messo in evidenza L'Hamon creato con la Tempra.



La lama è chiaramente la parte fondamentale della spada, essa è formata da varie parti ognuna con una nomenclatura ben precisa,
ora specifico a grandi linee le parti piu' evidenti, poi eventualmente posto un'immagine dove sono specificate nel dettaglio tutte:

-Kissaki = Punta della Lama
-Mune = Dorso della Lama
-Hamon = Linea di tempra sul Tagliente della Lama
-Hi = (Opzionale) viene chiamato erroneamente "Scola Sangue", e una scanalatura che puo' esserci nella parte posteriore della lama
che serve per dare leggerezza e bilanciatura ad essa.


***********LA MONTATURA*********
Esistono fondamentalmente 2 Tipologie principali di montature:

1) Montatura di conservazione e protezione chiamata "Shirasaya" che letteralmente significa Fodero Bianco, perchè è un involucro
costruito tutto in legno utilizzando legni con basso quantitativo di "Tannino" per evitare che venisse macchiata la lama, questa montatura
non è adatta alla pratica, viene in genere utilizzara come custodia perle lame.
2) Montatura Tradizionale o da Combattimento, questa tipologia di montatura, decisamente piu' complessa della precedente è composta da varie parti:

- Saya = Fodero, di vario tipo, in genere di legno laccato.
- Sageo = Corda legata al Saya tramite un anello chiamato "Kurikata", aveva vari scopi, dal legare il Saya al suo possessore al tenere chiusa la spada....ecc..
- Tsuba = La Guardia della Spada, una parte che, oltre all'utilita' in combattimento era una parte molto artistica della spada,
se costruita a mano in modo artigianale.
- Seppa = 2 Piastrine di Metallo una sopra e una sotto alla Tsuba.
- Tsuka = Impugnatura della spada.
- Samegawa = Pelle di Razza che copriva il legno della Tsuka.
- Tsukamaki = Intreccio di Cotone o di seta o di Pelle che copriva il Samegawa.
- Menuki = Ornamenti infilati tra il Samegawa e lo Tsukamaki.
- Mekugi = Chiodini di legno che tenevano ferma la lama nella Tsuka (in genere erano 2).
- Kashira = Pomellino finale della tsuka, anche esso molto artistico, in genere riprendeva i logni della Tsuba.


.....OK!!!....Penso di avere fatto una breve panoramica piu' o meno su tutto, se c'è qualche esperto, non me ne voglia su eventuali imprecisioni,
non sono abbituato a scrivere queste cose e comunque ho cercato di fare un riassunto molto veloce, perchè per scrivere le stesse cose si sarebbe potuto
scrivere per centinaia di pagine, data la mole di informazioni che si possono precisare.
......Ho comunque cercato di fare del mio meglio per la mia Modesta esperienza!!!
Ogni uomo mente, ma dategli una maschera e sarà sincero. (Oscar Wilde).
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Aldebaran
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Re: Spade & Lame Giapponesi

Messaggio da Aldebaran »

Ottimo, grazie!

Rubertelli,metto in evidenza ora cio' che volevo far notare ,dato che il thread e' nella sezione giusta.
L'Hamon e' il mettere "in luce"le linee di tempra(come tu hai gia' detto giustamente).Acidare la lama* aiuta a far risaltare la linea di tempra, ma non e' indispensabile se essa e' ben definita. Facendo riflettere la luce ad una certa angolazione puoi vederla piu' o meno distintamente gia' con carta 120 . In ogni caso, l'acido agisce in maniera differente sulle differenti strutture cristalline che si vengono a formare nella lama (martensite pura sul filo, perlite e ferrite sulla costa, ed un mix sull'hamon).
Il rinvenimento e' importante dato che la tempra differenziata, per via delle dilatazioni e restringimenti non omogenei, tende a creare molti stress nella lama. Il materiale refrattario** comunque tende a trattenere parte del calore, rinvenendo un minimo la lama; quindi un rinvenimento appena accennato a 200 gradi in genere e' sufficiente. I giapponesi non rinvenivano perche' lavoravano con acciai praticamente puri (privi di Mn, oggi onnipresente) e comunque avevano lame fragilissime. (1)



*aceto o succo di limone e poi bisogna che la lucidatura(ovviamente fatta prima del trattamento con l'acido) venga eseguita a mano con carta abrasiva e non con mole di stracci e pasta abrasiva.
**malta refrattaria.

In merito al punto (1),tu mi sapresti dare qualche delucidazione,ovvero se ho riportato correttamente la notizia?
Spero di non offenderti,ma non sapevo che tu fossi cosi ferrato in materia,e spero che godro' ancora di questi tuoi racconti anche tecnici,dato che questo e' un forum di rasoi e acciai di ogni genere.
jpeglise
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Re: Spade & Lame Giapponesi

Messaggio da jpeglise »

Bravo Rubertelli, è sicuramente una dissertazione molto ben fatta!
Perchè non proviamo a dettagliare ancora meglio alcuni aspetti, sono sicuro che saresti in grado di approfondire per attirare l'attenzione di molti appassionati ,oltre che farmi felice personalmente!
Bravo!!
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Rubertelli8184
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Re: Spade & Lame Giapponesi

Messaggio da Rubertelli8184 »

Aldebaran ha scritto: In merito al punto (1),tu mi sapresti dare qualche delucidazione,ovvero se ho riportato correttamente la notizia?
Spero di non offenderti,ma non sapevo che tu fossi cosi ferrato in materia,e spero che godro' ancora di questi tuoi racconti anche tecnici,dato che questo e' un forum di rasoi e acciai di ogni genere.
...Allora, intanto Grazie per il Complimento, in realta' non è che sono poi cosi' "ferrato", (bello il gioco di parole con "ferrato" visto che si parla di metalli :lol: ), non sono un esperto di acciai per spade, è che comunque stando in mezzo alle arti marziali da tanti anni certe cose piano piano si imparano!!!


In merito al punto (1)....Be, posso sapere dove hai preso questa informazione?, perchè mi piacerebbe darci un occhiata visto che a me non l'hanno mai spiegata cosi'...Ti diro' che a me non risulta, anzi, a me risolta che lo scopo degli spadai Giapponesi era quello di Creare Spade che con un filo piu' duraturo ed un elasticita' che permettesse una vita della spada superiore a qualunque altra.

In merito a quello che dicevi sull'evidenziazione dell'Hamon sono daccordo, ma il portarlo in evidenza per acidatura è una cosa che si fa ora con le spade da pratica, in tempi antichi non penso che venisse fatto, ho visto qualche Nihonto di 400/500 Anni e nessuna aveva l'Hamon acidato, e comunque viene portato alla luce con il passaggio lungo la sua linea di piccole pietre, non di carta abrasiva!!!

Ps.....prossimamente postero' anche qualche foto di un paio di spade che ho a casa e che uso in palestra, per fare vedere visivamente la differenza di lavorazione (oviamente non sono Nihonto, che non potro' mai permettermi), dove secondo me si riesce a vedere bene la differenza tra una spadaccia inox che non vale niente, una in Acciaio al Carbonio Maru (Mono acciaio) non ribattuta, dove pero' si vede gia' la differenza dalla precedente, e una in SANMAI che deve arrivarmi, l'ho ordinata da un costruttore 4 mesi fa e entro un mesetto dovrei averla a casa, in quella si dovrebbero vedere bene le righe dei vari strati ricavati dalle ribattiture (o almeno spero).
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Aldebaran
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Re: Spade & Lame Giapponesi

Messaggio da Aldebaran »

La mia dissertazione sara' lunghissima:
@Rubertelli:
La frase lame fragilissime da me scritta e riferita alle spade Giapponesi,non vuol dire che esse non tenessero bene il filo o non fossero "elastiche"a sufficienza.Mi spiego meglio.
Come riportato sul libro Acciai di Walter Nicodemi (Presidente Associazione Metallurgia Italiana):
"Parlando di lame e spade non si puo' dimenticare la superiorita' meccanica,come pure estetica,delle lame giapponesi,la cui tecnica ebbe probabilmente inizio attorno al VIII secolo e raggiunse il culmine del propio sviluppo nel XIII secolo.
Benche' l'abilita' e lo stile variassero enormemente con le differenti scuole,sembra che i procedimenti metallurgici fondamentali siano rimasti per lungo tempo invariati;venivano utilizzate quattro lamine :una lamina centrale caratterizzata da basso tenore di carbonio e tre lamine di acciaio carburato*,due sui lati e una sul dorso della lama.
Le tre lamine venivano saldate per battitura e successivamente attorniate da un involucro di argilla e frammenti di carbone di legna che ricoprivano la lama nella sua interezza che veniva poi scaldata a 800 gradi.
Dalla cuspide della lama veniva rimossa rapidamente una precisa quantita' di involucro di argilla che,durante il riscaldamento ,aveva protetto questa regione dalla possibile decarburazione da parte dell'ossigeno dell'aria.
Dopo l'immersione in acqua,la cuspide si induriva per la tempra:l'estensione della regione da indurire veniva regolata calibrando la rimozione dello strato di copertura di argilla.
Questo faceva si che il raffreddamento del corpo della lama si sviluppasse tanto lentamente da indurre la formazione di una struttura perlitica**,mentre la cuspide non protetta assumeva quella caratteristica struttura martensitica nota come yakiba.
La contrazione volumetrica prodotta dalla formazione di martensite in questa sola regione della lama causa anche la particolare curvatura "falcata"assunta dalla lama dopo il trattamento."

*L'acciaio Carburato e' la ghisa.Notoriamente resistente alle pressioni (pesi),ma non alle torsioni e trazioni (non e' tenace,in sostanza).
**La perlite e' una struttura stabile dell'austenite;quest'ultima e' una fase instabile e "molle" degli acciai trattati termicamente,che ,trasformatasi in perlite
o ferrite,espelle il carbonio arricchendo la zona intorno a se' di una durezza che si consolidera'con lo sviluppo di austenite in martensite.
Quello che vorrei dire,in definitiva,e' che,giustamente,le spade giapponesi tengono bene il filo e sono elastiche,ma cio' non vuol dire che siano dure a sufficienza.Come riportato dal professor Nicodemi,appare chiaro che il carbonio nelle lame era scarso o non adeguatamente trattato,certe peculiarita'si ottengono con altre tecniche o elementi (in questo caso,manganese,nichel,silicio).
Ma i Giapponesi fecero di necessita' virtu'.
Pur seguendo la loro tradizione,son riusciti ,nonostante l'uso di acciai dissimili,e con strutture ferritico -perlitiche,a sommare in un unico pezzo le caratterisitche tenaci di un acciaio dolce alle caratteristiche resistenziali di un acciaio al carbonio.
La durezza Vickers delle spade in effetti pero' e' bassa (105-135 HV),dovrebbe essere almeno 390 HV considerate le dimensioni delle lame.
inoltre,e' bene notare che l'acciaio carburato veniva usato dai Giapponesi dei tempi antichi,cosi come gli Inglesi usarono l'acciaio pudellato (ghisa) nell'Ottocento.
Essi eliminavano il carbonio,in sostanza,con i trattamenti termici e l'ossigeno,cosi da prendere due piccioni con una fava;tenendo occupato l'ossigeno nel fargli eliminare il carbonio,non permettevano al primo di insinuarsi nell'acciaio,danneggiandolo, e il secondo,veniva semplicemente eliminato.
La tecnica del Frameback con l'argilla,inoltre,permetteva alla martensite di insinuarsi meglio a discapito dell'austenite residua nell'acciaio della lama,e sul tagliente,in modo da compensare la quasi sufficiente durezza dovuta al poco carbonio in percentuale e alle strutture perlitiche-ferritiche.
Penso,ora,di essermi spiegato meglio.
Ti ringrazio di aver aperto queste interessanti discussioni e spero che di tornare a "leggerti"ancora.
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Rubertelli8184
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Re: Spade & Lame Giapponesi

Messaggio da Rubertelli8184 »

A, Ok!!! ...Non avevo capito cosa intendessi prima, ma adesso ci sono!!!
Ps. Leggendo, non ho capito bene a che tipo di lavorazione si riferissero nello scritto che hai postato, comunque penso ad un tipo di lavorazione Sanmai!
In ogni caso per chiarezza posto un disegnino che ho trovato dove vengono rappresentati vari tipi di lavorazione, in circolazione ce ne sono diversi, ma questo mi sembra quello fatto meglio:
....Immagine
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Re: Spade & Lame Giapponesi

Messaggio da Aldebaran »

Si,Rubertelli,guarda,mi ero spiegato male io.

Dalle foto da te postate inoltre,ho capito una cosa.
Nella legenda che illustra,con quadratini colorati,i vari acciai usati per le lame giapponesi (con piu' o meno carbonio),si puo' intuire che forse,una commistione diversa di volta in volta ,di certi tipi di acciaio o di certe tecniche di forgia,puo' portare ad un tipo di spada piu' adatta per un motivo piuttosto che per un altro.
Sarebbe bello se anche per i rasoi fosse stato fatto un discorso del genere.Spesso si utilizzano termini come "Per Barbe Dure",quando in realta'due modelli anche di case produttrici diverse,hanno forme differenti e non ,almeno simili,in modo da capire quale sia quello piu' giusto a compiere l'atto di radere una barba dura.
Senza contare che comunque gli acciai per rasoi son sempre gli stessi (se si eccettuano i Mastro Livi):
K720,L6,01-02,W2,ecc.L'unica cosa che so,e' che una doppia tempra o tripla addirittura (come quella di Zowada),portano ad una migliore equalizzazione del carbonio tra cuore e superficie della lama e quindi ad una migliore durezza,piu' che maggiore,perche' meglio distribuita.
Stasera,appena ho un attimo ,o io o Paciccio ti apriremo un forum sulle lame e acciai giapponesi ,in modo da poter radunare li',senza disperderle ;le tue conoscenze in merito.
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Aldebaran
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Re: Spade & Lame Giapponesi

Messaggio da Aldebaran »

Continuo con l'approfondire questo argomento,fornendo una panoramica sull'Hamon realizzato con gli acciai dei tempi odierni .

Stabiliamo innanzitutto un concetto:e' impossibile ottenere l'Hamon con un acciaio altolegato* come il K100,ad esempio.

Infatti,per ottenere l'Hamon e' utile attuare una tempra differenziata che non attecchisce negli acciai altolegati.
In particolare,effettuare la tempra differenziata sul K100 (inossidabile martensitico) e' piu' difficile, non perche' richiede Temperature di tempra piu' elevate, un piu' accurato controllo della Temperatura, ecc .Ma perche', avendo un elevato tenore di Carbonio (11%) il limite Vs e' "spostato" verso destra, quindi anche con raffreddamenti abbastanza lenti si avra' una trasformazione di tipo martensitico.

Acciai utili a tale scopo sono invece i W1, W2, W5 e quelli con numerazione compresa tra 1045 e 1070.
Esiste un 1084 modificato da Howard Clark , ma non credo si possa trovare in Italia.
E' bene inoltre spegnere sempre ad olio o a polimeri organici ,anche acciai come il W2 (W sta per Water,come O in O1,O2 sta per oil).


L'Hamon, ovvero la linea di tempra, è dovuto all differenza di struttura tra due zone della lama.

Tale differenza di struttura si ha perchè due zone della lama si raffreddano, a velocità differenti, proprio a causa del materiale refrattario.

Il tagliente, raffreddandosi più velocemente, possiede una struttura martensitica (eventualmente con carburi indisciolti e austenite residua).Il resto della lama, in funzione della velocità di raffreddamento (influenzata dal mezzo di spegnimento e dal tipo , dallo spessore del materiale refrattario), e considerando anche la temprabilità dell'acciaio (influenzata dalla composizione chimica e dalla temperatura di austenzzazione e tempo di permanenza a tale temperatura) è formato da perlite, e cementite o da strutture miste di bainite (superiore e inferiore) perlite e martensite.

La tempra differenziata solitamente si fa ricoprendo solo la parte che si vuole far raffreddare più lentamente.


Per le katane, invece ,si pone un sottile strato anche sul tagliente.
In questo caso,per capire la temperatura raggiunta,basta aspettare che diventi tutto arancione, comprese le striscie meno e piu' spesse di materiale refrattario.
Esistono inoltre due metodi diversi di applicare l'argilla sulla lama.
Il primo metodo consiste nel metterla in maniera omogenea e levare quella in eccesso dove si vuole maggiore durezza.
Il secondo prevede il porre prima uno strato sottile omogeneo ,e poi quello spesso sulle zone che devono rimanere "morbide".

Per esaltare l'Hamon si puo' mettere a bagno la lama in acido ferrico,diluito con 3/4 di acqua (controllare frequentemente lo stato della lama durante l'operazione).

Il limone e l'aceto invece non conviene usarli "a bagno".
Piuttosto sarebbe meglio ridurre la tensione superficiale della lama con del sapone e passarli caldi** su di essa,alternandoli con delle passate di carta abrasiva 120.
Poi si pulisce tutto con un panno polish.
Qui vi e' un discorso piu' approfondito in merito.
http://www.ilrasoio.com/viewtopic.php?f=12&t=256


Infine,non usare mai la Coca-cola.
Secondo il testo,"The craft of the japanese sword di Yoshindo Yoshihara" , il maestro esegue la Tempra Differenziata utilizzando diverse miscele di argilla e cenere. Con una riveste tutta la lama con uno strato sottile, con l'altra ricopre solo il dorso della lama che risulterà poi quasi per nulla temprato. Inoltre, come spiega il libro, per ridurre al minimo la grandezza di eventuali scheggiature da impatto, riporta delle sottili strisce dell'impasto sul filo. La temperatura la controlla ad occhio (i fabbri giapponesi, infatti, eseguivano la tempra col buio) . Alla fine,Yoshindo non utilizza nessun acido per rivelare l'Hamon. Questo, con la corretta procedura, sarà appena evidente dopo una prima levigatura con mola ad acqua a grana abbastanza grossa, e perfettamente visibile solo con la politura finale eseguita da un politore specializzato, con diverse pietre e in un tempo di circa 10 giorni.
Tutto questo, però, su acciai bassolegati con tenori di carbonio intorno allo 0,9% per il filo e 0,5% per il corpo della lama.


*si definiscono acciai "basso legati"' ed acciai "alto legati" rispettivamente se almeno un metallo aggiunto alla lega ferro­carbonio ha una percentuale inferiore o superiore del 5% rispetto la lega base.
**il calore catalizza l'azione dell'acido stesso.
Bibliografia:The craft of the japanese sword
di Yoshindo Yoshihara
Yatoshi
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Re: Spade & Lame Giapponesi

Messaggio da Yatoshi »

Allora, l'hamon si ottiene solo per tempra differenziata sapientemente viene ricoperta di argilla ecc la lama.
Tutto il resto è un lavoro da replica senza valore.
Daisho significa lungo-corto.... il tanto non ne fa parte e il daisho è stato usato da 1570 circa in poi.... :D
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Aldebaran
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Re: Spade & Lame Giapponesi

Messaggio da Aldebaran »

Grazie per i chiarimenti,spero scriverai qualcos'altro di interessante in questa sezione ormai un po' dimenticata.
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