La Bottega del Borgo

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ischiapp
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Re: La Bottega del Borgo

Messaggio da ischiapp »

Io. Lo so.
E mi prenoto. :D
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g.azzarone
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Re: La Bottega del Borgo

Messaggio da g.azzarone »

Buongiorno a tutti, innanzitutto complimenti per l'iniziativa...in perfetta continuità con i racconti del Borgo che diventano realtà :)
Quindi per la prenotazione ci sarà da seguire un post dedicato!!! restiamo in trepidante attesa.
Ancora complimenti.
"Es de cumplido caballero el afeitarse antes del café matutino" (Ramón del Valle-Inclán, 1906)

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barbadura
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Re: La Bottega del Borgo

Messaggio da barbadura »

nortis ha scritto:Grazie alla gentilissima proposta del mitico Emanuele, questo sarà presto un pennello itinerante su Milano. Proprio come sta già succedendo con i bellissimi pennelli Nero Ardesia Luxury Shaving.....
Mi dispiace rilegare tale iniziativa al solo territorio di Milano, ma l’opportunità ora è nata in questa città, più avanti chi lo sa ;) [/i]
Ma che bella notizia.... :mrgreen:
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nortis
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Re: La Bottega del Borgo

Messaggio da nortis »

PP, trovami 5-6 persone che lo vogliono provare, disposte a lasciare una piccola recensione dopo averlo fatto, e te ne preparo uno con base farmacia :p
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nortis
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Re: La Bottega del Borgo

Messaggio da nortis »

Capitolo 13


Il Bottegaio si avvicinò ad esaminare il tendone. Con mano incerta ne saggiò la stoffa, provò a tirarla, la osservò da vicino, ci appropinquo persino il naso per sentirne l’odore, ma nulla. Era banalissima stoffa. Spessa, resistente, adatta a perdurare molti anni, ma stoffa. Ancora confuso, ma maledettamente incuriosito, decise dunque di avvicinarsi all’entrata. Dentro doveva essere molto buio. Anche ora che era a pochi passi dallo squarcio nel tendone, vedeva un confine ben definito fra la verde erba e il nero oltre la soglia.

“Niente a che fare con il sapore delle mie torte, intendiamoci, ma anche questa è magia piuttosto gustosa, non è vero?” I nervi a fior di pelle del Bottegaio gli costarono un sussulto anche per parole così innocenti, provenienti dalla ancor più innocente Pasticcera alle sue spalle.

Lui si girò, e, cercando di dissimulare la tachicardia che ancora gli martellava le tempie, rispose: “Gustosa quanto curiosa, e curiosa quanto la Donna Itinerante che la muove...”

“Ah, la hai già incontrata dunque,” disse la pasticcera ormai di fronte al Bottegaio “è stata carina nel prendersi gioco di te o si è divertita? Di solito, appagata da un lungo viaggio, sente il bisogno di essere più umana e ci va leggera…”

“Certo, certo…! Ci è andata molto leggera!” Rispose rapido lui “Se voleva farsi gioco di me, non me ne sono nemmeno accorto!”

Lei lo guardò dritto negli occhi e sorrise dolce: “Così male eh… Diventa più acida ogni anno che passa. Era un membro importante della nostra comunità, sai? Usava la sua abilità per portarci molti servizi. Ad esempio, per me andava a recuperare il cacao più sopraffino viaggiando talmente a sud, che sospetto in effetti potesse essere a nord! Lo sapevamo tutti che il suo bisogno di viaggiare la avrebbe portata a lasciarci, prima o poi. Solo non ci aspettavamo chi avrebbe convinto a seguirla.”

“Chi?” chiese lui con sincero interesse. “Un pezzo del nostro cuore” rispose la pasticcera. Aggiunse un altro dei suoi dolci sorrisi e se ne andò anche lei, dopo aver fatto segno al Bottegaio di accomodarsi pure all’interno del tendone.

L’uomo varcò la linea scura e fu subito colpito dalla quantità di luce che trovò all’interno; C’erano poche aperture ed ancor meno fiaccole accese, il Bottegaio non capiva da dove potesse entrare. Si voltò per guardarsi alle spalle e vide che il villaggio, dietro allo squarcio, si intravedeva appena. Era come sfocato, persino l’erba subito fuori dalla tenda era una confusa macchia verde e sfocata. Sfocata come l’erba dietro un bellissimo fiore mentre lo si osserva molto da vicino.

Un ruggito terrificante squarciò l’aria rimbombando prima nella tenda, dopo nella testa del Bottegaio. Al centro del tendone, in un cerchio di sabbia circondato da balconate colme di posti a sedere, vi erano due donne ed una tigre. Maestosa, elegante... la creatura esigeva ed otteneva rispetto con un solo movimento sinuoso delle scapole. Le donne notarono il Bottegaio e gli fecero segno di avvicinarsi. Belle, sembravano molto sicure di loro e i lineamenti simili era indizio di legame di un legame di sangue a legarle. Le donne avevano lineamenti lontanamente orientali ed erano armate solamente di strane, incomprensibili parole; In effetti avevano anch’esse un qualcosa di felino: “Piacere, siamo le Domatrici. E’ bello vedere che in questo villaggio si trovano ancora facce nuove, di tanto in tanto.”

Il Bottegaio si presentò a sua volta continuando a guardarsi intorno, poi domandò: “Chiedo scusa, ma non avete bisogno di qualche ausilio per la vostra sicurezza? Se non altro una rete per la sicurezza dell pubblico…” Le Domatrici risero amabilmente, ma nonostante questo l’uomo si sentì comunque schernito. Doveva essere una capacità propria dei membri di quel circo, quella di far sentire deriso l’interlocutore. “Non temere Bottegaio. La tigre ci capisce. C’è un rapporto speciale che unisce noi e gli animali. Non insegniamo loro con violenza, paura, fame od altri mezzucci, noi ci parliamo. Ti sembra così assurdo, considerate le modalità del nostro arrivo al villaggio?”

“Ma non è possibile…” Sapeva di aver sbagliato a pronunciarle nel momento stesso che aveva aperto la bocca per emettere quelle quattro parole: la Domatrice più vicina emise qualche rauco suono ed il felino, da disinteressato che era, si attivò come portasse nel suo ventre tutta la forza di un fiume in piena. Scattò verso l’uomo con due rapidi balzi e quando gli fu addosso lo immobilizzò contro la colonna di legno alle sue spalle piantandogli le zampe anteriori sul petto.

Trovatosi a faccia a faccia con quella creatura immensa, il Bottegaio non poté avere paura. Non fu in grado di sentir terrore o temer per la propria vita. Era completamente perso. Perso in quegli occhi enormi. Con le zampe anteriori salde sul suo petto, la tigre fissava intensamente nell’oceano delle pupille del Bottegaio che non poteva che fare altrettanto. Quelle mille sfumature dorate lo avevano rapito. Quei riflessi color dell’ocra, dell’oro, del legno, della notte, della paglia e della terra, cangianti come è cangiante solo il riflesso di qualche rara pietra preziosa sotto la luce del sole, lo avevano ipnotizzato.

Poteva essere passato un solo secondo o diversi minuti, il Bottegaio non avrebbe potuto dirlo, quando all’improvviso la lingua della tigre scatto repentina e ruvida, leccando con una sola passata tutto il viso dell’uomo tanto era grande, poi alleggerì la pressione sul suo petto tornando a quattro zampe, sfregò il viso nei pantaloni del bottegaio come un qualsiasi micino da compagnia che fa le fusa, e tornò verso le sue padrone.

Immagine

(Questo, ormai ribattezzato in diverse occasioni, N7 in radica mi ha colpito particolarmente. Le mie scarse capacità di fotografo non permettono sia evidente, ma, senza nessunissima colorazione, trattato solo ad olio e ricoperto poi con il trattamento idrorepellente, questo legno crea delle sfumature che sembrano cambiare di colore a seconda dell’inclinazione con la quale vengono colpite dalla luce, creando un effetto molto simile a quello di una pietra “occhio di tigre”.

Sono molto felice di aver rovinato il primo esemplare - sullo sfondo nella foto - “obbligandomi” a tenerlo per me. Nonostante il piccolo difetto visivo, risulta comunque un pennello bellissimo. Inoltre questo legno è maledettamente profumato!

Come Supermomo e altri hanno potuto constatare durante un aperitivo svoltosi in bottega, questa radica ha un profumo di legno talmente intenso da sembrare surreale. Non avevo trovato profumazioni così intense in nessun altro legno usato fin ora. Ovviamente nel pennello finito non si percepisce, ma ho messo i trucioli scarto di lavorazione in alcool 95gradi e mi ci farò un AS degno del Bottegaio :)

Per il pennello itinerante ho finito ieri una scatola decisamente più elaborata del solito, sorpreso persino io dalle mie famose quanto scarse abilità a mano libera, aggiungo una foto anche di quella

33056 )
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PicklesMacCarthy
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Re: La Bottega del Borgo

Messaggio da PicklesMacCarthy »

Per cortesia,smetti di pubblicare roba del genere,che devo risparmiare........ :lol:
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donangelito
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Re: La Bottega del Borgo

Messaggio da donangelito »

Mamma che bello questo nuovo prodotto!!!
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Pagno
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Re: La Bottega del Borgo

Messaggio da Pagno »

Nortis sei veramente bravo......bellissimo pennello :lol:
(no jo che no duâr :lol: )
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Pagno
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Re: La Bottega del Borgo

Messaggio da Pagno »

Capitolo 13........la più bella radica che io abbia mai visto!!! :shock: :shock: :shock:
Nessuna fotografia potrà mai dare il giusto risalto a questo capolavoro di alto artigianato! Per apprezzare
veramente questo pennello.......bisogna averlo tra le mani.Nortis sei veramente un "Artista"!

Immagine
Ultima modifica di Pagno il 24/01/2016, 22:13, modificato 1 volta in totale.
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Scimitarra
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Re: La Bottega del Borgo

Messaggio da Scimitarra »

Confermo!
Oggi l'ho avuto per le mani e... Nortis... ribadisco ufficialmente che devi migliorare la tecnica fotografica: nessuna delle immagini che sono state pubblicate fa percepire la reale bellezza del manico in radica.
Con i proventi di questi pennelli devi senz'altro pagarti un corso di fotografia :mrgreen:
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berserk84
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Re: La Bottega del Borgo

Messaggio da berserk84 »

A breve qualche new interessante :D

Comunque, anche se non credo ce ne sia bisogno, Tommaso è una persona disponibilissima e veramente appassionato, complimenti!
Luca lo spendaccione

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nortis
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Re: La Bottega del Borgo

Messaggio da nortis »

Siete tutti troppo gentili. Grazie mille!

Intanto ribadisco anche in questa sede che mi ha fatto un sacco piacere conoscere persone così piacevoli, questa domenica, ed approfondire l'amicizia con quelli che già conoscevo. Comincio seriamente a dubitare che, fra i membri di questo forum, ci sia una singola persona sgradevole... :shock:

Per quanto riguarda il corso di fotografia, Scimitarra... te lo prometto! (non appena ho finito di ripagarmi tornio, sgorbie, mandrini e compagnia bella :lol: :lol: :lol: vedrete ancora molte brutte foto, temo )

A presto ;)
miscio
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Re: La Bottega del Borgo

Messaggio da miscio »

Ciao a tutti, quale primo possessore del capitolo 13 riporto qualche impressione dopo l'uso continuativo del pennello da alcune settimane.
iniziamo dal materiale, la radica ti Tuya è spettacolare, da qualsiasi parte la si guardi riflette tonalità cangianti sempre differenti.
La realizzazione del pennello è perfetta, senza sbavature, incertezze con una lucidatura uniforme.
il ciuffo è veramente buono, le punte sono morbide ma ha un buon backbone. Trattiene parecchia acqua e monta rapidamente qualsiasi sapone.
Il manico ha una forma estremamente ergonomica di peso e dimensioni adeguate.

In definitiva considero il pennello un grande pennello e lo consiglio a chiunque voglia un prodotto artigianale di alta qualità.
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nortis
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Re: La Bottega del Borgo

Messaggio da nortis »

Grazie del tempo dedicato alla recensione e delle bellissime parole Miscio :D
Ti devo ringraziare visto che tua è stata la scelta di usare questa radica, fra le varie proposte. Ha avuto un successo enorme.

E' stato un vero piacere
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nortis
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Re: La Bottega del Borgo

Messaggio da nortis »

Capitolo 14


Trascorsa l’intera giornata con le Domatrici, il Bottegaio stava uscendo dalla tenda piacevolmente rilassato. Dopo lo scherzo della tigre erano diventate amabili. Gli avevano offerto dell’ottimo tè, raccontato di molti degli innumerevoli viaggi che le avevano condotte nuovamente in quel luogo, spettegolato sulla vita di vari abitanti del villaggio e membri del circo. Sembravano possedere una conoscenza profonda di quel villaggio ed un altrettanto profondo affetto sia per esso che per il tendone sopra le loro teste.

Il sole era ormai tramontato e una brezza leggera faceva danzare il tendone mentre le corde che lo reggevano protestavano per lo sforzo. Il Bottegaio si rassegnò facilmente all’idea di non partire quel giorno. La sua curiosità lo aveva spinto a restare così a lungo per sapere di più sul villaggio. Facile immaginare la sua ansia di indagare su quel circo errante pieno di misteri. Spalancò alte le braccia, stiracchiandosi nell’accompagnare un lungo sbadiglio.

Un leggero frusciare di foglie attirò la sua attenzione. Si volto verso quel suono e vide una figura alta e scura inoltrarsi nel bosco. Come un cane da tartufo in cerca di un odore, il Bottegaio perlustrò la sua memoria in cerca di un precedente sfocato. "Ma certo!" ricordò. Aveva già notato quella figura scura insinuarsi furtiva fra quegli alberi fitti; Mentre affilava le lame delle sue fedeli pialle, seduto sulla pietra, giorni addietro.

La curiosità emerse puntuale. Violenta ed affamata. “Prima o poi questa cosa mi farà ammazzare” Si disse “forse… ma fin ora ha portato solo del gran bene…” si rispose.
Senza nemmeno rendersene conto, si stava già avvicinando al punto dove la figura scura era penetrata fra le piante. La notava appena, in lontananza, mentre si faceva strada fra i rovi cercando di restare in equilibrio sui rami secchi coperti di fogliame umido. L’odore di funghi, misto a rugiada, foglie marce e cespugli in fiore inebriava il Bottegaio che in quel luogo così pieno di natura si sentiva a casa. Cercò di seguire la figura senza farsi notare, tenendosi a debita distanza, ma ben presto non fu più necessario. Il Bottegaio ebbe una sensazione di déjà vu. Stava nuovamente seguendo una figura, apparentemente femminile, nel bosco. Anche la destinazione era palesemente la medesima: La Cascata Calda.

Per evitare di essere scoperto, il Bottegaio decise di fermarsi e dare tempo alla figura di procedere. Si distrasse qualche minuto giocando con la corteccia di un enorme acero, prima di proseguire. Mano a mano che camminava, l’odore di zolfo era più denso nell’aria e il rumore di acqua che cade sull’acqua più forte. Quando c’erano ormai solo pochi cespugli a separarlo dal lago, il Bottegaio vide la figura ferma, in piedi, sulla riva.

La luna, che ormai splendeva piena, posava argento ovunque, rischiando di tradire il grosso uomo che rimase nascosto dov’era. La figura scura si mosse, portò le mani alla testa e abbassò il cappuccio. Non fosse stato per il passaggio dalla ruvidità del tessuto, al liscio lucente dei capelli della donna, non si sarebbe notata differenza. Entrambi erano di un nero più scuro del nero. Continuando con un unico movimento fluente, la donna si scoprì le spalle e lasciò cadere la tunica lungo i fianchi, rivelando il corpo nudo e scuro che nascondeva. La poca luce le si rifletteva in chiazze di candido latte sulla pelle color dell’ebano. Sembrava che la luna avesse preso il posto del sole con l’unico scopo di baciare la perfezione di quei piccoli seni, avvolgere le curve dolci di quei fianchi in spirali di luce morbida ed accompagnare il sinuoso ondeggiare della sua vellutata chioma.

Immagine

La Donna Di Luna entrò in acqua. Con gli stessi movimenti lineari usati per spogliarsi, mosse un passo alla volta finché il liquido le arrivò da prima alle caviglie, poi al ginocchio, bagnò le lunghe cosce fino ad arrivarle alla schiena. Più entrava, più la luce di luna si spargeva in tutto il lago, illuminandolo. Quando l’acqua le arrivò alle spalle il Bottegaio pensava si sarebbe fermata. Lei continuò. Il lago risplendeva vivido quando l’acqua le arrivò al naso, poi agli occhi, alla fronte e poi la donna fu sommersa. Per un attimo rimase un cerchio formato dai milioni di fili sottili che erano i suoi capelli, poi anch’essi sparirono sott’acqua.

Poche bolle d’aria emersero, poi più nulla. Il Bottegaio si agitò. Non sapeva cosa fare, contava i secondi. Ne passarono dieci, poi venti. Ogni secondo lungo ore, sentiva una goccia di sudore freddo correre lungo la tempia e fermarsi sul mento. Era ormai passato un infinito minuto quando il Bottegaio si decise ad agire: Corse fuori dal suo nascondiglio, sfilo gli stivali e di gran passo si diresse verso il lago. L’acqua era calda ed emanava vapori umidi. I vapori, chiari di luce, nella buia notte creavano un’atmosfera tetra.

Il Bottegaio disperato si guardò intorno, ormai immerso fino alla vita. Infine fece un respiro profondo e si tuffò. Sott’acqua poteva vedere ben poco. Cercava di nuotare verso il fondale per scandagliarlo con le mani. Niente. Riemerse, si guardò nuovamente intorno alla ricerca del minimo indizio, della minima bolla, ma non notò nulla e tornò ad immergersi. Ancora niente.

Era ormai arrivato sotto la cascata, Si immerse nuovamente e cercò sotto a questa. Non fosse stato per la situazione drammatica, il bottegaio avrebbe trovato uno spettacolo di rara bellezza guardando la cascata dal fondo del lago. Anche nei pressi della cascata, niente. Il Bottegaio riemerse sconfortato, ormai c’era ben poco da poter fare. Decise di tornare a riva sott’acqua, in un ultimo, disperato tentativo. Prese più aria che poté, si immerse e spinse forte con braccia e gambe fino a raggiungere il fondo. Cominciò a scandagliarlo con la disperazione dell’ultima possibilità, ma ancora niente. Come avrebbe spiegato l’accaduto al villaggio? Come avrebbe potuto ammettere di aver seguito quella donna per poi restare a guardare mentre moriva?

Riemergendo per l’ultima volta dall’acqua calda, il viso gli fu trafitto dai mille aghi del freddo della notte. Chiuse gli occhi, si portò le mani alla testa e spinse indietro i capelli. Era esausto. Ansimava. Quando riaprì gli occhi scoprì la Donna Di Luna che lo fissava dalla riva. Sembrava aver assistito a tutta la scena. Ora che era bagnata, la luna la abbracciava persino con maggiore intensità. La luce che rifletteva era di un argento vivo che tagliava la notte nettamente, come nettamente un rasoio può tagliare la carne. Dopo pochi secondi di silenzio, la donna parlò con voce sensuale e profonda: “Poco piacevole essere osservato a tua insaputa, non è vero? Non possiedo diritti sul lago e non ti avrei negato la mia compagnia se ti fossi fatto avanti. Non di meno ho però apprezzato la tua premura. Forse ci rivedremo.” Senza alcune vergogna, la donna si girò e si piegò per raccogliere le vesti. L’oscurità celava gran parte dello scuro corpo, ma allo stesso tempo la luna ne risaltava curve e sporgenze. Il cuore del Bottegaio batteva all’impazzata. Sentiva i tamburi da guerra di un intero esercito battere nel suo petto. Lui che, invece, d’imbarazzo ne provava per più d’una ragione, non sapeva se desiderare che quel momento durasse per sempre o finisse all’istante. Non ebbe il tempo di decidere che la donna si raddrizzò, vesti in mano, e prese la strada di casa rivestendosi mentre camminava.


(Capitolo leggermente vietato ai minori :lol:

Pennello, questo, che ho amato e odiato. Ebano e acero. Il primo esemplare mi è costato più di una notte insonne, scervellandomi su come risolvere problemi e imprevisti che mi si presentavano uno dietro l’altro. L’ho preparato sotto le feste, potendoci dedicare quindi poco tempo al giorno, ma mi ha monopolizzato due settimane abbondanti di bottega. Ho persino pensato di non essere in grado di finirlo.

Immagine

L’ebano: durissimo e compatto. L’acero: fragile, morbido e fibroso. Scuro e chiaro. Gli opposti in tutto. Difficile lavorarli assieme.
Fra l’altro ero convinto che l’ebano diventasse così nero solo dopo essere stato impregnato, che fosse di un marrone molto scuro… niente di più sbagliato. Quest’ebano è nero. Nero e basta. La polvere che produce? Nera. Sporca qualsiasi cosa. Legni molto chiari al primo posto. Un incubo.

Non ho potuto levigare il pennello perché le polveri di ebano mi finivano inesorabilmente sull’acero. Senza levigare, l’acero restava troppo fibroso, “a pettine”.

La finitura? Un altro incubo. Se imperfezioni minime, grandi pochi micron (come un mini granello di polvere che ci finisce dentro mentre asciuga) restano invisibili su un legno qualsiasi, su un nero così uniforme, lucidato a specchio, risaltano come fari nella notte. La finitura stessa, alla quale basta poca umidità atmosferica più del normale per creare minuscole zone biancastre normalmente invisibili, sull’ebano portavano degli enormi cartelli con scritto “hei! sono qua!”

Insomma, il mio essere autodidatta è pesato in questo caso. Ho dovuto sperimentare moltissimo, leggere, informarmi, e alla fine il risultato è arrivato. Non la perfezione, ma un buon risultato.

Gran parte delle soluzioni sono arrivate proprio dalla passione che tutti noi condividiamo. Se normalmente affilo le sgorbie con una diamantata 325 ed una candia a slurry, questa volta ho aggiunto alla piramide anche una passata di candia ad acqua, una di belga gialla a slurry ed un ultimo giro sulla belga ad acqua. Così facendo, ho ottenuto una finitura di precisione che mi ha permesso di non dover cartavetrare nulla.

Il secondo esemplare ha già richiesto moooooolto meno tempo, ho imparato più facendo il primo di questi pennelli che con la decina precedente. Sono estremamente soddisfatto dal risultato che trovo maledettamente affascinante.

Immagine

Ciò nonostante, prima di usare nuovamente questi materiali, i miei nervi avranno bisogno di una pausa :D )
Ultima modifica di nortis il 26/01/2016, 23:27, modificato 2 volte in totale.
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Re: La Bottega del Borgo

Messaggio da ares56 »

Caro nortis, ti rinnovo i miei complimenti per le tue creazioni...bellissimi pennelli...!!
"Sono proprio le soluzioni più semplici quelle a cui di solito non si dà importanza e che, in genere, finiscono con l'essere trascurate".
(Sir Arthur Conan Doyle: Il segno dei quattro)
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berserk84
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Re: La Bottega del Borgo

Messaggio da berserk84 »

0_0 porca miseria che bello, è.... boh.... tenebroso... sembra un cielo senza stelle colpito da lampi di luna...

non pensavo si potessero unire fisicamente 2 materiali così diversi e darne una forma unica e armoniosa, veramente un ottimo lavoro e non lo dico per "leccatina di culo" ma perchè seriamente è un gran bel lavoro.
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vincenzo64
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Re: La Bottega del Borgo

Messaggio da vincenzo64 »

Bellissimi.......sei proprio bravo avanti cosi......
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nortis
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Re: La Bottega del Borgo

Messaggio da nortis »

Grazie ragazzi!
Sono proprio contento che questo capitolo, da qualcuno ribatezzato "cinquanta sfumature di legno", vi sia piaciuto!!

Lo ritengo un risultato importante, essere riuscito a superare ostacoli che la mia ignoranza mi imponeva. Con tanto sano studio e tempo dedicato a tentativi, molti dei quali falliti, superare i malumori che ne conseguono.... insomma, chi più ne ha più ne metta. Non vi dico la soddisfazione nel vederlo finito :D
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PicklesMacCarthy
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Re: La Bottega del Borgo

Messaggio da PicklesMacCarthy »

nortis ha scritto:Pennello, questo, che ho amato e odiato. Ebano e acero. Il primo esemplare mi è costato più di una notte insonne,
Un vero e proprio amore!Magari un po' sofferto...
Complimenti,un gran bel pezzo.
...Non fidarti della croce del Sud,la caccia non finisce mai...(Moby Dick -BMS)
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Re: La Bottega del Borgo

Messaggio da HolidayEquipe »

complimenti a nortis...
il mio preferito è il capitolo 14...i colori e i disegni...bellissimi...
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CarmellaBing
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Re: La Bottega del Borgo

Messaggio da CarmellaBing »

Complimenti sinceri Nortis ogni capitolo diventi sempre più bravo :shock:
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nortis
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Re: La Bottega del Borgo

Messaggio da nortis »

Grazie mille CarmellaBing, HolidayEquipe, PicklesMacCarthy ed in generale a tutti; Siete fantastici. E' un piacere riservare a questo forum la presentazione delle mie creature, date una soddisfazione immensa :D
miscio
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Re: La Bottega del Borgo

Messaggio da miscio »

I miei complimenti te li ho già fatti in privato, diventi sempre più bravo pennello dopo pennello dopo pennello!
Barbablu
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Re: La Bottega del Borgo

Messaggio da Barbablu »

Rimango stupito e senza parole a vedere la qualità di queste creazioni.

L'unico appunto è che non vedo perchè il capitolo 14 debba essere vietato ai minori !
Anzi lo trovo estremamente educativo ed utile spec. per un minore: nulla è impossibile, tutto si può con costanza, studio ed applicazione proprio come hai fatto tu !

Ancora complimenti.
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