Fotografia Buco Nero raccontata facile facile

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Aldebaran
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Fotografia Buco Nero raccontata facile facile

Messaggio da Aldebaran »

Fotografia del Buco Nero ( e un pò di informazione seria, nell'era della disinformazione )

Buongiorno a Tutti,

70021

Lei è la Donna che ha sviluppato l'algoritmo che ha permesso di unire le immagini provenienti da vari telescopi per elaborare la rappresentazione del buco nero.

70022

Sfruttando il fatto che la Terra è in rotazione e rivoluzione, per ogni singola stazione, è stato possibile "fotografare" il buco nero da vari punti ed angolazioni. In pratica, grazie a questo effetto è stato come aver moltiplicato il numero delle stazioni di osservazione. La difficoltà principale di chi ha dovuto unire queste immagini è stata quella di capire quali fossero tra loro quelle sincrone, cioè fotografate da punti diversi, ma nello stesso "momento".
In accordo con la teoria della gravità generale, infatti, il tempo per i satelliti nello spazio scorre più velocemente rispetto a quello sulla superficie terrestre (anche per fare funzionare il GPS se ne tiene conto). In pratica, per osservare il buco nero e approfondire le conoscenze sulla relatività generale, gli scienziati del progetto hanno dovuto applicare le leggi della suddetta teoria.
Il gran numero di dati ed immagini serve a "pulire" l'immagine del buco nero da quella del pulviscolo interposto nei 55milioni di anni luce di distanza che ci separano dal buco nero. Ogni singolo pixel dell'immagine è stato distinto tra pulviscolo o buco nero, comparando milioni di immagini da punti di osservazione diversi. Ora che è stato fotografato il primo soggetto, gli scienziati potranno migliorare l'algoritmo per fotografare buchi neri più lontani o in mezzo a più pulviscolo, come ad esempio quello al centro della Via Lattea (posto a circa 25900 anni luce dalla Terra).

Perché la prima foto di un buco nero è importante?

Pur riassumendo molto, possiamo affermare con certezza che il motivo per cui questa immagine è importante, non risiede nel fatto di aver trovato una strada per confutare la teoria della relatività generale di Einstein, dato che su di essa non ci sono dubbi da almeno 50 anni.
L'esistenza dei buchi neri era già stata comprovata studiandoli attraverso l'effetto della lente gravitazionale e valutando i segnali anche fuori dal visibile. In parole povere, non c'era bisogno di vederli, poiché erano già stati "visti" in altri modi.
Il motivo per cui è importante la foto pubblicata oggi è per la sua risoluzione.
Questo dettaglio di risoluzione permette di studiare meglio l'interazione tra il buco nero e gli oggetti prossimi ad esso (orizzonte degli eventi), in particolare permetterà di studiare meglio il moto rotatorio dei buchi neri.
Lo studio dei buchi neri in rotazione è importante per verificare l'esattezza della metrica di Kerr.
Se la metrica di Kerr verrà dimostrata esatta, allora avremo la prova certa che esistono i wormhole.
Se la metrica di Kerr non verrà dimostrata esatta, i fisici avranno comunque acquisito una maggiore conoscenza della gravità, e potranno sviluppare nuovi modelli e nuove teorie con sistemi a " molle " di solito...
L'altro motivo per cui la risoluzione di questa foto è importante, è per come è stata ottenuta. Stiamo parlando di un oggetto posto a circa 55 milioni di anni luce dalla Terra, cioè posto a circa: 52.034.019.000.000.000.000 Km dalla Terra.
Dall'esperienza quotidiana acquisita mediante i selfie, e senza scomodare la vecchia e buona fisica classica, sappiamo che più una lente è grande, meglio riesce a "zoomare".
In poche parole, più la lente è grande, migliore è la risoluzione a pari distanza.
La domanda sorge spontanea: ma che lente hanno usato per avere quella risoluzione a 55 milioni di anni luce?
La risposta è che hanno usato un telescopio grande quasi quanto il diametro della Terra.
Un telescopio enorme che è sempre stato davanti il nostro naso e che non abbiamo mai visto.
Il progetto Event Horizon Scope unisce tutti i telescopi e radio-telescopi della Terra e nello Spazio e ricostruisce le immagini come se fossero generate da un unico grande telescopio. Dunque, questo traguardo non è la conquista di una singola nazione, ma del globo intero.


Grazie e buona giornata,

Andrea
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Accutron
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Re: Fotografia Buco Nero raccontata facile facile

Messaggio da Accutron »

Grazie per la condivisione..

Mi permetto se posso,
di inserire un video divulgativo che spiega (è in inglese ma abbastanza chiaro) come hanno fatto..
https://youtu.be/zUyH3XhpLTo" onclick="window.open(this.href);return false;
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Aldebaran
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Re: Fotografia Buco Nero raccontata facile facile

Messaggio da Aldebaran »

Grazie mille Accutron!
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Aldebaran
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Re: Fotografia Buco Nero raccontata facile facile

Messaggio da Aldebaran »

Buongiorno,

uno scritto in merito all'argomento redatto dal Prof. Recami, uno die miei Maestri:

COMMENTO di Erasmo Recami sul Buco Nero della Galassia M87

Un buco nero (BH = black-hole) non e’ in genere un oggetto "mostruoso" e divoratore.
Lo e’ solo se se ha origine da una massa M "piccola", anche se dell’ordine di molte
masse solari (non parliamo del caso che avesse origine dal collasso di una massa davvero
piccola, come quella di una particella elementare). Riferiamoci a un BH appena formato,
ovvero che collassando ha appena raggiunto il suo raggio critico, che io chiamo di
Laplace-Schwarzschild, notoriamente uguale a 2GM/c^2. [Tra parentesi, io non credo che
poi continui il collasso fino a un punto, cioe’ a una singolarita’: ma questo e’ un altro
discorso]. Segue immediatamente che la DENSITA’ di un tale BH e’ INVERSAMENTE
PROPORZIONALE AL QUADRATO DELLA SUA MASSA.
Spesso non si mette abbastanza in evidenza questo fatto elementare, ma importante.
Un BH che si formi dal collasso di una parte notevole di una intera galassia puo’ avere una
desita’ pari a un centomillesimo di quella dell’acqua terrestre (e anche molto meno,
dipendendo sempre da M). Vi si potrebbe tranquillamente entrare, anche se poi non se ne
uscirebbe a meno di avere a disposizione velocita’ superluminali...
Addirittura, noi potremmo gia’ vivere all’interno di un enorme BH, dato che il nostro intero
Cosmo potrebbe essere un Buco Nero... Nel senso che la densita’ di un BH appena formato, con
la massa presunta per il Cosmo (massa che io usavo valutare in una mez’oretta di lezione),
sarebbe minore di quella –-bassissima-- del nostro Cosmo attuale. Come dire, che il BH nel
quale viviamo e’ gia’ collassato cosi’ da avere un raggio minore di quello di Laplace-
Scharzschild. Sorvolo qui su questioni geometriche che ho trattato altrove [tutto scaricabile
dal sito http://www.unibg.it/recami" onclick="window.open(this.href);return false; , benche’ non aggiornato da un 5 anni; senno’ da ResearchGate o
da Academia]. Ma Posidonio gia’ scrisse: << ...in verita’ il mondo materiale si conserva mediante
una forza immensa, ed alternativamente si contrae e si espande nel vuoto seguendo le proprie
trasmutazioni fisiche, ora consumato dal fuoco, ora invece dando nuovamente inizio alla creazione
del cosmo >>. E la idea di un ciclo di contrazioni ed espansioni del Cosmo l’abbiamo quindi
succhiata col latte della mamma... Riprendendo la precedente ipotesi che il nostro Cosmo sia un
BH, e’ pertanto amusing pensare che –all’interno del suo Orizzonte di Laplace-Schwarzschild— il
Cosmo si stia contraendo (nonostante alcune osservazioni attualmente contrarie), per raggiungere
poi un raggio minimo, e quindi riespandersi...
Dimenticavo di osservare che la verifica della effettiva esistenza dei BHs e’ stata a lungo debole
o controversa, spesso i fenomeni osservati potendo essere attribuiti a stelle di neutroni, e sim.
Ma e’ probabile che al centro di ogni –-o di molte galassie-- ci sia un grandissimo buco nero:
e le recenti osservazioni, che vanno in questa direzione, hanno una buona probabilita’ di riferirsi
davvero a un super BH.
Tornando a un qualsisi BH, anche normale e non super, la teoria fa vedere che, se si entra nel BH
[entrando cioe’ nel suo Orizzonte, che puo’ essere una superficie con area ridotta] si puo’accedere
a un altro "spazio", che puo’ essere asintoticamente piatto... In altre parole, l’Orizzonte di
Laplace-Scharzshild di un qualsiasi BH puo’ essere la finestra atraverso la quale si accede a un
altro mondo, a un altro Cosmo (non uso mai la parola Universo per ovvi motivi); e -–se ci si riesce-—
viceversa.
E. R.
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Accutron
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Re: Fotografia Buco Nero raccontata facile facile

Messaggio da Accutron »

Interessante il punto di vista del tuo Prof. Recami
Aldebaran

Questa invece la spiegazione molto simpatica dell'astrofisico Luca Perri:

Arrivo tardi, come al solito.

La foto di destra l’avrete oramai vista tutti. Già la chiamano la foto del secolo.
È la prima foto mai scattata di un buco nero.

Più o meno.

Più o meno perché non è davvero una foto, ma un’elaborazione grafica di dati radio. E più o meno perché il buco nero è letteralmente il cerchietto nero al centro della ciambella, e quindi non si vede davvero. Ma non si vede non per nostri limiti tecnologici, è che non si può vedere: un buco nero è infatti una regione dello spazio (spaziotempo, a fare i pignoli) in cui l’attrazione gravitazionale di una massa risucchia tutto, luce compresa. Nulla sfugge né può sfuggire (Hawking passamela questa, per il momento). Con “nulla” intendiamo anche la luce che ci fa vedere le cose, trasportando informazioni come un postino spaziale.

Il buco nero che (non) vedete è quello di una galassia chiamata Messier 87, o M87, o Virgo A, o ancora NGC 4486. Questo perché a noi astrocosi piace un sacco complicarci una vita già piena di disagi e solitudine dando tanti nomi diversi e complicati alla stessa cosa, manco fossimo un Cracco in Galleria Duomo a Milano.

- Cameriere, mi scusi... cos’è di preciso questo “Trionfo ghiacciato di nettare olmeco e centrifuga di latte in fantasia di cialda dolce e pioggia di nocciolo” da 15 euro?
- Un cornetto Algida.

La galassia M87 è una cosiddetta galassia ellittica supergigante. È una delle galassie più massicce del nostro circondario, che chiamiamo Universo locale. Si trova nell’ammasso della Vergine, a 53 milioni e mezzo di anni luce da noi. Vuol dire che il postino luce, che pedala comunque a 300 mila chilometri al secondo ed è imbattibile in velocità, ci mette 53 milioni e mezzo di anni a consegnare la busta.
[A Poste Italiane piace questo elemento]

Al centro di questa galassia c’è un buco nero supermassiccio, M87*: 6 miliardi e mezzo di volte la massa del Sole; 2 milioni di miliardi di volte la massa della Terra; 140 miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di Perri. E poi continuate a dire che sono io, quello in sovrappeso.
A dirla tutta lo smilzo non è proprio al centro della galassia, è un po’ decentrato. Non sappiamo di preciso il perché. Abbiamo un paio di idee, ma non è carino star qui a discutere delle asimmetrie di galassie che hanno già problemi di linea.

La ciambella luminosa che vedete nell’immagine non è una ciambella e non fa parte del buco nero. O meglio, non ancora. È materia – principalmente gas e polveri – in caduta verso di esso. Materia che ha una temperatura di miliardi di gradi e che ruota a formare un disco, detto di accrescimento. Grazie al potere aspirante dell’enorme Rumba che c’è al centro, su quel disco finiscono ogni giorno nuovi gas e polveri. 90 masse terrestri di nuovi gas e polveri.
La parte più brillante del disco è quella in cui il materiale in rotazione è diretto verso noi osservatori. Ci viene incontro, insomma. Il fenomeno si chiama effetto doppler relativistico, e non è troppo diverso dall’effetto doppler per cui quando arriva un’ambulanza non capiamo da dove viene e, nel dubbio, liberiamo la strada gettandoci in un fossato con l’auto.
Ad un certo punto, però, la materia si avvicina troppo al buco nero, superando il cosiddetto Orizzonte degli Eventi. Il Punto di Non Ritorno. La soglia della cioccolateria, passata la quale vi sarà impossibile tornare indietro. E superata la quale nemmeno il postino luce può ripartire, rimanendo a morire male con tutte le sue buste.
[Ogni riferimento agli uffici postali calabresi da cui ho spedito cartoline mai giunte durante l’infanzia è puramente casuale]
Immaginate una cascata: potete nuotare quanto volete nelle rapide in cima ma, se arrivate al punto del salto nel vuoto, oramai avete poco da dimenarvi.

Da lì comincia il buco nero. Che, si diceva, è nero su nero, quindi non lo vediamo. La cosa molto bella, però, è che se ci fate caso non è perfettamente circolare: è ovale. La forma non è dovuta ad un effetto ottico dovuto al nostro punto di vista, ma ci dice che con ogni probabilità quel buco nero ruota su se stesso come una trottola bella veloce.

Insomma, se ci pensate non è male, come foto che non è una foto.
E che per giunta è arrivata inattesa, perché ci si aspettava l’immagine di un altro buco nero: Sagittarius A*, quello al centro della nostra Galassia, la Via Lattea. Decisamente più vicino, a soli 26 mila anni luce. M87* è circa duemila volte più lontano. Però è anche circa duemila volte più massivo, per cui “a occhio” hanno le stesse – minuscole – dimensioni nel cielo. Inoltre, osservandolo da lontano, non si ha un sacco di materia della nostra galassia a dare noia durante l’osservazione. Insomma, era il buco nero di scorta, ma è risultato essere il più fotogenico. Per una bella immagine di Sagittarius A*, invece, sapremo aspettare.

C’è però gente che passa volentieri settimane a discutere dell’immagine di un fuorigioco ma che in queste ore sbuffa annoiata, chiedendosi cosa mai ce ne possa fregare dell’immagine dell’Occhio di Sauron, o di una Alpenliebe infuocata.

Una prima risposta la fornisce l’immagine di sinistra. È la simulazione che avevamo dell’oggetto in questione, a partire dalle equazioni della fisica che conosciamo. Fra le altre quelle di Einstein della Relatività Generale, vecchie di oltre un secolo. Quelle che, tra le altre cose, ci consentono di avere i satelliti del GPS che usiamo ogni giorno. Ed il risultato è impressionante, per il vecchino coi baffi a cui negli ultimi anni stiamo regalando sempre più soddisfazioni con le osservazioni a favore della sua teoria.

Non sono però sicuro che la risposta possa convincervi tutti, sbuffatori seriali, quindi vi racconterò brevemente di come è stata raccolta l’immagine.
10 centri di ricerca in giro per il mondo, sincronizzati con orologi atomici ultraprecisi, sono stati raccolti in una rete chiamata Event Horizon Telescope, a formare un unico telescopio virtuale del diametro pari a quello terrestre (poco meno di 13 mila chilometri). 120 ore di osservazione in due anni hanno prodotto 10 mila terabyte di dati, che sono stati dati in pasto ai più potenti supercomputer esistenti, affinché li analizzassero. Centinaia di ricercatori di 40 Paesi hanno lavorato con un unico – pacifico – obiettivo: spostare l’asticella della conoscenza un po’ più in alto. Per giungere ad osservare l’inosservabile. Per renderci conto che non siamo solo bravi (o almeno non sempre) a farci le guerre sventolando bandiere che hanno un senso solo nella nostra testa. Per capire quanto piccoli e sperduti siamo nel cosmo. E quanto siamo fortunati, sulla nostra oasi blu di cui sembra importarci poco o nulla.

E se lo stimolo per questa consapevolezza arriva da una foto che foto non è, di un soggetto che non si può vedere, ricevendo la comunicazione da un postino che percorre 500 miliardi di miliardi di chilometri in 53 milioni e mezzo di anni, allora ben vengano le Alpenliebe infuocate. Perché il tempo per tornare a parlare di conflitti, porti e confini, purtroppo, lo ritroveremo sempre troppo velocemente.

Nel frattempo, Maria, con emozione e meraviglia, io apro la busta.

Luca Perri


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ugo911
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Re: Fotografia Buco Nero raccontata facile facile

Messaggio da ugo911 »

Bella, divertente ed ironica spiegazione, come pure il commento del Prof. Zichichi a Rai Radio 1 e riportato dalla Stampa:
“Se sono entusiasta dello scatto del buco nero? No, è ovvio che doveva esser così, non è affatto una scoperta. E’ la foto di una cosa che doveva esistere, un oggetto talmente potente nella sua forza gravitazionale che non rilascia nemmeno la luce”. E’ un Antonio Zichichi molto critico quello intervenuto a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, per commentare la straordinaria foto del buco nero diffusa ieri. “Il progresso nasce dagli esperimenti che possiamo fare nei nostri laboratori. Dei buchi neri non sappiamo cosa farcene”, ha proseguito lo scienziato. Insomma, potremmo quasi dire: chi se ne importa della foto dei buchi neri. “Si, certo, assolutamente”. Non è entusiasta di questo scatto che ha fatto il giro del mondo... “Non dico proprio questo, ma quel che facciamo in laboratorio è di gran lunga più importante”.

Ma si sa.... i fisici sono persone stravaganti :D :lol:
Siate realisti, chiedete l'impossibile! (Albert Camus)
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Accutron
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Re: Fotografia Buco Nero raccontata facile facile

Messaggio da Accutron »

Diciamo pure che Zichichi con i suoi 90 suonati è vicino alla demenza senile..
Era meglio che se ne stava zitto! :roll:
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omega48
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Re: Fotografia Buco Nero raccontata facile facile

Messaggio da omega48 »

Demenza senile o no ma come doveva essere un buco nero ?
Zichichi ha ragione

PS : cancellate anche questa mia risposta e mi cancello dal forum !!!!
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Aldebaran
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Re: Fotografia Buco Nero raccontata facile facile

Messaggio da Aldebaran »

Buongiorno,

il regolamento cita testualmente che nel forum sono vietati atteggiamenti e messaggi di contestazione sterile, provocazione in chiave sarcastica e beffeggiatoria,offese, ecc.
Caro Omega48, sei già stato avvisato in pubblico questo è il secondo avviso, e non ce ne sarà un terzo...
ovviamente perle del genere
omega48 ha scritto:State facendo perdere del gran tempo, non si possono leggere ste minchiate

Moderatori intervenire per favore
vengono eliminate perché oltre ad essere provocatorie e inutili sono anche contro il regolamento perché non ti puoi permettere di insultare un altro utente. (questo messaggio era in saponi da barba)

Forse credo che sia utile ribadire cosa è il concetto di democrazia. Il forum è costituito da membri che si potrebbero raggruppare in questo modo:

1. Moderatori
2. Professionisti
3. Membri del forum più o meno attivi che partecipano con domande e risposte.
4. Membri del forum simili a quelli della (3) che hanno spirito di iniziativa e migliorano notevolmente il forum e le collaborazioni con enti esterni.
5. Membri che leggono ma non interagiscono
6. Gli attaccabrighe.

Sono tutti benvenuti, sia chi legge e basta, sia chi partecipa, sia chi si da da fare per migliorare sempre di più il livello del forum, gli unici a non essere graditi sono gli attaccabrighe e fortunatamente sono pochissimi.
Siccome non vogliamo che pochi rovinino l'ambiente ed l'impegno di tutti, chiunque in maniera organizzata o meno decida di creare zizzania solo per il gusto viene allontanato.

Decidi tu come preferisci rapportarti con gli altri utenti se in maniera rispettosa o meno, sapendo che non hai ulteriori jolly nel mazzo ;)

Grazie e buona giornata,
Andrea
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Max Slo
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Re: Fotografia Buco Nero raccontata facile facile

Messaggio da Max Slo »

"[...] il risultato scientifico è assolutamente straordinario, ma non si tratta di una foto. Non è stata ottenuta puntando dei telescopi ottici, ma dei radiotelescopi, il cui segnale è stato elaborato per generare un’immagine equivalente tramite una tecnica denominata interferometria. La struttura è reale e la luminosità corrisponde all’intensità delle emissioni, ma la scelta dei colori è arbitraria. In altre parole, se potessimo guardare con i nostri occhi, non vedremmo necessariamente giallo, bianco e arancione, ma vedremmo comunque una struttura a ciambella, con un centro scuro e una porzione più luminosa rispetto alle altre."

Il Disinformatico
Max Slo
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Accutron
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Re: Fotografia Buco Nero raccontata facile facile

Messaggio da Accutron »

Grazie del chiarimento Max Slo,
anche se era già stato evidenziato nei post sopra :
Accutron ha scritto:................

La foto di destra l’avrete oramai vista tutti. Già la chiamano la foto del secolo.
È la prima foto mai scattata di un buco nero.

Più o meno.

Più o meno perché non è davvero una foto, ma un’elaborazione grafica di dati radio. E più o meno perché il buco nero è letteralmente il cerchietto nero al centro della ciambella, e quindi non si vede davvero. Ma non si vede non per nostri limiti tecnologici, è che non si può vedere: un buco nero è infatti una regione dello spazio (spaziotempo, a fare i pignoli) in cui l’attrazione gravitazionale di una massa risucchia tutto, luce compresa. ...........

70153
Comunque l'Interferometria è uno strumento usato abitualmente dagli Astrofisici per comprendere i fenomeni celesti da noi lontanissimi e poco individuabili con i telescopi ottici..
hanno sbagliato a chiamarla "foto" ?
Ni
se la chiamavano Elaborazione grafica di dati radio
(tra l'altro dovrebbero essere state usate le emissioni di lunghezza d'onda pari ai millimetri o micrometri non ricordo..)
probabilmente non avrebbe avuto lo stesso impatto mediatico per i profani delle scienze! ;)
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altus
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Re: Fotografia Buco Nero raccontata facile facile

Messaggio da altus »

Tutto ciò mi ricorda l'apologo del dito e della luna....
In una "civiltà" dell'immagine come quella in cui viviamo la riproduzione fotografica di un qualsiasi oggetto viene considerata più "importante" dell'oggetto stesso e genera più discussioni del fenomeno che ne è all'origine.

Onestamente spero di arrivare a 90 anni con la stessa lucidità di Zichichi.....


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Picone
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Re: Fotografia Buco Nero raccontata facile facile

Messaggio da Picone »

Osservazione che mi trova pienamente in linea col tuo pensiero.
P.S.: come te spero di arrivare all’età del grande Prof. (come c’arrivo c’arrivo!.. Scherzo, ovviamente ;) ; ritengo che la demenza senile abbia come una sorta di timore reverenziale ad avvicinarsi alla corteccia cerebrale di quell’uomo..! :lol: )
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Aldebaran
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Re: Fotografia Buco Nero raccontata facile facile

Messaggio da Aldebaran »

Buongiorno,

penso sia doverosa una precisazione. Il thread scritto in principio da me ha un inizio, appunto, un corpo, ed una fine. La fine sintetizza l'intero testo e rivela chiaramente perché ho pubblicato questo articolo.
Tra le prima righe si può leggere:
[...]Sfruttando il fatto che la Terra è in rotazione e rivoluzione, per ogni singola stazione, è stato possibile "fotografare" il buco nero[...]
Fotografare, proprio per i motivi espressi sul sito il " disinformatico ", l'ho scritto virgolettato.

Infine, ho scritto:
[…]Il progetto Event Horizon Scope unisce tutti i telescopi e radio-telescopi della Terra e nello Spazio e ricostruisce le immagini come se fossero generate da un unico grande telescopio. Dunque, questo traguardo non è la conquista di una singola nazione, ma del globo intero[…].
Il testo scritto del Prof.Recami è molto simile a ciò che ha detto a parole, in radio, il Prof. Zichichi: il primo ha chiarito cos'è un buco nero e ciò che era già stato scoperto, senza polemiche, il secondo ha contestato l'immagine perché fa riferimento ad un oggetto di cui sappiamo già le caratteristiche. Il Professor Zichichi però non ha affatto notato/detto che dietro questa ricerca ve ne sono state altre ( potenziamento dell'elettronica e telecomunicazioni, studio matematico algoritmi e creazione software, ecc.) che hanno portato a nuove scoperte, effettivamente...in laboratorio :!: ( luogo privilegiato proprio dal Prof. Zichichi per sua stessa ammissione ), e che hanno visto il coinvolgimento di molte Menti e vari Saperi. Questo è il vero traguardo :!:

Questo dovrebbe accadere sempre, in ogni ricerca scientifica, affinché l'Umanità possa Progredire.

Dal canto mio posso dire che per quanto riguarda questo tipo di ricerca anche gli SPAD ( contatori di singoli fotoni ) che vengono utilizzati anche nell'ottica adattiva in astronomia, e che io ho utilizzato passato per altri motivi ( studio difetti braccio corto cromosoma 20 ), ne hanno giovato in innovazione.

65796

Altus ha ragione quando afferma che la riproduzione fotografica di un qualsiasi oggetto oggi viene considerata più "importante" dell'oggetto stesso e genera più discussioni del fenomeno che ne è all'origine.

E' per questo motivo che la Scienza, nel suo modo di comunicare un risultato concreto che ai non addetti ai lavori può sembrare astratto, se non addirittura privo di valore, ha utilizzato parole e usato mezzi di comunicazione da " prendere con le pinze " ma che, altrimenti, senza questi, non sarebbe riuscita a comunicare nell'Era Social.
E' uno stratagemma ormai consolidato da chi si occupa di Scienze Sociali e della Comunicazione: utilizzare un metodo poco consono e poco ortodosso per far arrivare alle persone messaggi relativi alle scoperte scientifiche; ad esempio usando divi del cinema e della televisione legati a film e serial fantascientifici per raccontare al pubblico i progressi della ricerca invece di chiamare in causa scienziati, troppo avvezzi a lezioni frontali.

Infine, vorrei ricordare un altro episodio analogo che mi ha riguardato da vicino ( in modo da poterlo raccontare meglio ) di quando ero full-member del CISE. Riepilogando la Storia del CISE, quando ho scritto questo articolo poi divulgato in vari altri modi e occasioni, tra i miei appunti ho riletto l'episodio in cui il Prof. Bottani, ordinario di Misure Elettriche al Politecnico, aveva creato il centro di metodo di calcolo scientifico e studio dei modelli elettrici al CNR nel 1945 . Aveva utilizzato degli strumenti, algoritmi già consolidati dal Prof. Mauro Picone nel 1927. Nel 1930 Il prof. Bruno Rossi aveva applicato la suddetta teoria al primo circuito logico per apparecchiature ed esperienze sui raggi cosmici. Dal 1945 in poi queti studi servirono a studiare i lcampo magnetico del primo sincrotone italiano e a studiare il flusso di neutroni impattanti su un reattore ad uranio naturale per arricchirlo in primis e poi per produrre energia, il che portò alla creazione, negli anni 60, del più potente reattore al mondo, quello di Trino a Vercelli. Non si ha l' idea degli uomini e delle menti dalle culture più disparate che vi hanno lavorato.
Quindi, da idee già consolidate che hanno portato a fatti concreti, sono scaturite altre che hanno perfezionato anche le prime.
Grazie, buona giornata,
Andrea
Grazie
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coirof
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Re: Fotografia Buco Nero raccontata facile facile

Messaggio da coirof »

una lettura davvero interessante!

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