Colle per il Legno

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Aldebaran
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Colle per il Legno

Messaggio da Aldebaran »

Incollando due pezzi di legno con la colla apposita e nel modo corretto otteniamo una unione molto forte e duratura.
La colla più usata per il legno è la colla vinilica, della quale esistono anche apposite formulazioni per velocizzare l'asciugatura
I pezzi di legno da unire devono essere perfettamente puliti da trucioli, polvere o vernici, altrimenti vanno carteggiati fino a trovare la fibra del legno e poi ripuliti.
Se decidete di lavare i pezzi di legno, allora dovete aspettare che si asciughino completamente ed in profondità altrimenti la colla non penetra nelle fibre e l'unione sarà meno forte.
Su pezzi piccoli la colla può essere stesa con un pennello, su grandi superfici è meglio usare una spatola dentata.
L'azione della colla vinilica richiede del tempo, per evitare che movimenti dei pezzi ne compromettano l'unione bisogna utilizzare dei morsetti o altre tecniche per tenerli saldamente uniti.
incollaggio legno morsettoI morsetti sono lo strumento principe per le unioni di pezzi di legno, affinché il serraggio non lasci tracce sui pezzi da incollare bisogna interporre tra questi e le ganasce del morsetto spezzoni legno, plastica o cartone.
Per alcuni unioni particolari, ad esempio le cornici, esistono dei morsetti specifici, in altri casi possiamo ricorrere a delle corde o delle cinghie, anche in questo caso è bene interporre pezzi di legno o di cartone o degli stracci per evitare segni e seguire meglio il profilo.
Sebbene la colla vinilica una volta asciutta sia trasparente, di fatto lascia sempre un velo che rende impossibile l'applicazione di mordenti e può compromettere la verniciatura pertanto i residui di colla vanno tolti subito con una spugna o un panno inumiditi in acqua.

Le Colle

Caratteristiche

La colla tradizionale si presenta come una gelatina adesiva. La sua origine può essere di varia provenienza. Un tempo era ottenuta facendo bollire in acqua sostanze collagene di origine animale (ossa, pelle, cartilagini), ma ricavabile anche da soluzioni proteiche di diversa origine (caseina, albumina) o di sostanze vegetali (gomme, colofonia, amido e destrine).

La colla, oggigiorno, è fatta rientrare in una categoria molto ampia: gli adesivi. In base a questa categoria, esistono colle di diverso genere che rispondono ad esigenze ben precise. Non esistono adesivi universali e, anzi, il loro campo di applicazione è molto variabile secondo le condizioni di impiego, come la resistenza al calore, agli acidi o all’umidità, per fare un esempio. Molte delle colle o adesivi in commercio sono di natura sintetica, ovvero sono materie plastiche di vario tipo rielaborate in laboratorio e industrie.

Gli adesivi, naturali o artificiali che siano, vengono usati sotto forma di soluzione più o meno viscosa. Questa soluzione viene applicata sulle superfici da unire. La colla o adesivo riesce a legare le molecole delle superfici. Tant’è vero che si necessita di un solvente (che praticamente scioglie) per cessare l’azione adesiva della colla.

Tante colle, tanti nomi. Autoadesive, viniliche, a base d’acqua. Solida, liquida o cianoacrilica. Ognuna di queste risponde ad una esigenza diversa. Un esigenza relativa alle superfici da incollare. Questo per garantire una qualità eccellente dell’adesione delle parti che deve durare nel tempo e resistere ad azioni esterne che le potrebbero danneggiare. Per uso domestico, spesso, le colle più utilizzate sono funzionali per incollare carta, ceramica, superfici di legno o plastica. Per bricolage o rimedio ad incidenti di percorso come può essere il lavare una tazzina da caffé, ed accidentalmente rompere il manico. Naturalmente bisogna ricordare che, indipendentemente dal tipo, le colle vanno maneggiate con cura e da persone adulte. Poiché sono sostanze dannose.
Tipologie

Le usiamo, magari anche spesso, ma sappiamo davvero a che tipologia e natura chimica appartiene la nostra colla? Saperlo non è indispensabile, ma nello specifico è pur sempre un’informazione in più, che può farci perfezionare il modo di usarla…

Innanzitutto, è bene fare una breve descrizione delle colle che si producono. Innanzitutto in base al loro impiego, si distinguono adesivi di chiusura, come il mastice, adoperato per sigillare. E adesivi strutturali, quando, cioè gli adesivi devono essere sottoposti a carichi o, comunque, sono soggetti a sforzi e movimenti. Pensiamo al Super Attak, quindi, la colla classica per riparare la tazzina da caffé è una colla “strutturale”.

Una breve descrizione della natura chimica e dei campi di applicazione dei principali adesivi:

* Resine e adesivi naturali
Gomma arabica, caseina, resine, proteine della soia, colle animali. Questo tipo di colla va bene per plastica, carta, legno, compensato.
* Cellulosa e derivati
Acetato di cellulosa, etilcellulosa, nitrocellulosa, amido. Questo tipo di colla va bene per cuoio, carta, tessuti, legno.
* Elastomeri
Gomma naturale, lattice di gomma, policloroprene e miscele gomme-resine. Questo tipo di colla va bene per carta, tessuti, gomma, metalli, cuoio, ceramica, cemento, plastica.
* Colle a base di resine termoindurenti
Fenolo-formaldeide, resorcina-formaldeide ed altre miscele, poliesteri, poliuretani. Vengono utilizzati per legno, carta, tessuti, cuoio, materie plastiche, vetro.
* Colle a base di resine termoplastiche
Polistirolo, poliammidi, acetato di polivinile, siliconi e altre miscele. Sono utilizzati per legno, carta, come isolanti, collanti da scarpe.

Questa classificazione è utile nella lettura della composizione sul tubetto di colla acquistato. Ciò per essere sicuri di acquistare quella che fa al caso nostro.
In commercio è più semplificata la distinzione. I gruppi di colle, per facilitare il consumatore, sono distinti in: universali (molto comune), cianoacriliche, a contatto.
Poiché naturalmente si sta parlando di colle di uso comune. Dato che ne esistono di altre impiegate in ambito industriale.
Liquida o stick

I formati in cui la colla è in commercio sono davvero parecchi. Dalla versione liquida (pur sempre viscosa) allo stick, al tubetto a goccia, al nuovissimo roller (colla a nastro). Ecco alcune in dettaglio. Usate per piccole riparazioni, bricolage, decoupage e in ufficio…

Tra le colle “sempre verdi” c’è sicuramente la colla vinilica detta anche colla polivinilica, o meglio conosciuta come il nome del produttore Vinavil. Anche se ora molte aziende la producono. Rientra nella categoria delle colle a base di resine termoplastiche. È un tipo di colla molto versatile. Di semplice utilizzo. Si trova in pratici flaconcini con tappo dosatore. Di consistenza densa, di colore bianco-latte, ma una volta asciugata è trasparente. Il flaconcino va agitato bene prima dell’uso. In modo da renderla fluida nell’applicazione. Particolarmente indicata per l’incollaggio di legno, sughero, truciolati, carta, cartone, stoffe, feltro, pelletteria, cuoio, plastica, ecc.

Una delle colle molto conosciute è la Super Attack o anche la Uhu Twist&Glue. In entrambi i casi si tratta di colla cianoacrilica. È una colla trasparente e molto forte in quanto resistenza. Ottimo per porcellana, vetro, plexiglas, cuoio, tessuti e molte altre superfici. Soprattutto con la Super Attack bisogna star attenti alla pelle e agli occhi. A causa della forte componete abrasiva contenuta in questo tipo di colle che contenente, tra gli altri elementi, cianuro.

Le colle utilizzate in casa hanno, anche, una funzione di riparare superfici molto grandi. La colla cosiddetta americana utilizzabile per interni ed esterni. Verniciabile, che resiste all’acqua. Questo tipo di colla è ottima per grandi superfici, ha presa immediata, entro 10-20 minuti.

Infine un classico, la colla in stick: Pritt o Scotch. Molto usata in ufficio o dagli studenti è ideale il suo utilizzo per carta, cartone, foto, etichette. Di questa categoria è in commercio, da alcuni anni la versione Roller. Una sorta di penna che contiene un nastro adesivo che si stende sulle superfici da incollare. Permette un incollaggio preciso e pulito.
Istruzioni per l’uso

Ogni prodotto se usato in maniera corretta ed adeguato alla sua funzione è ciò che rende il successo stesso di un buon lavoro. Una buona colla resta tale, ma bisogna saperla utilizzare. Le colle in commercio hanno formati e consistenze differenti. Per usare una colla “giusta” per le nostre necessità dobbiamo seguire alcune accortezze. Sicuramente scegliere quella con il formato più maneggevole. Dicevamo che ne esistono in stick, liquida, roller. Una volta deciso questo, anche, in base alla superficie da incollare si possono effettuare delle scelte. Facciamo un esempio di utilizzo domestico della colla per la riparazione di un oggetto di qualsiasi materiale. L’uso della colla deve avvenire preferibilmente in un posto privo di intralci. È bene organizzare un piccolo piano di lavoro. Riparando la superficie dello stesso piano da eventuali perdite della colla. La colla va distesa sulla superficie da incollare in una quantità moderata.

La quantità impiegata deve essere proporzionale alla superficie da incollare. È inutile sprecare quantitativi del prodotto. Naturalmente dobbiamo considerare che l’oggetto che andiamo a riparare debba, poi, rispondere a dei canoni estetici. Nel senso che la riparazione, anche visivamente deve essere accettabile. Pertanto le colle cianoacriliche sono ottime, di per sé il loro colore è trasparente. Infatti, possono essere utilizzate su vetro, e porcellana.

Mentre per materiali come cuoio, cartone ecc… si può optare per la colla vinilica. Il colore è bianco, ma una volta asciugatosi diventa trasparente. Il suo uso su materiale come tessuto o cuoio è, in termini di resa, migliore rispetto a quelle cianoacriliche che, una volta asciugate, lasciano degli aloni su questo tipo di superfici.
Su lavori con carta, invece, sono da preferire gli stick. Pratici puliti, sono la soluzione perfetta per lavori di decoupage, o incollare fotografie ed etichette.
Avvertenze

La colla è un prodotto molto utile, ma necessita di alcune accortezze. Naturale o sintetica che sia, le sue componenti possono essere nocive. Per questo ogni azienda è tenuta ad indicare sui flaconi o confezioni le avvertenze per l’uso. Innanzitutto deve essere indicata la composizione e le informazioni sugli ingredienti. Ossia sulle sostanze contenute pericolose per la salute ai sensi della direttiva 67/548/CEE e successivi adeguamenti o per i quali esistono limiti di esposizione riconosciuti o se il preparato non contiene sostanze pericolose in base al decreto suddetto. In generale se avviene un contatto non adeguato cosa bisogna fare? Queste le direttive contenute sulle etichette:

* Se avviene il contatto con la pelle: bisogna lavare abbondantemente con acqua e sapone.
Per il contatto con gli occhi: lavare immediatamente con acqua per almeno 10 minuti ed eventualmente consultare un medico.
* Se si ingerisce o si inala il prodotto bisogna bere molta acqua e consultare un medico conservando la confezione della colla dove sono contenute le indicazioni e gli ingredienti.

Sicuramente questo tipo di prodotto non può essere maneggiato da bambini, o comunque sempre alla presenza di adulti. Questo perché i piccoli hanno sempre il vizio di mettere qualcosa in bocca e rischierebbero di intossicarsi. Tra le avvertenze ci sono i consigli per una buona conservazione del prodotto. La colla nel flacone va conservata in posti asciutti e ben riparati da fonte di calore. Ricordiamo che c’è una forte percentuale di infiammabilità. Per una buona conservazione del prodotto è necessaria una perfetta chiusura del tappo, in modo da preservarne la qualità. Affinché il prodotto non si secchi all’aria. Inoltre, bisogna assicurarsi che dopo l’uso lo stesso beccuccio sia ben ripulito. Altrimenti si potrebbe rischiare (e vi assicuro succede) che il tappo si incolli rendendo un’impresa la riapertura.




La Colla Vinilica

La colla vinilica è uno dei collanti più utilizzati nel settore del legno e del mobile. È spesso nota anche sotto il nome commerciale di Vinavil o come colla bianca da falegname.
Composizione

Si tratta di una dispersione di resine polivinil acetato (PVAc) in base acquosa pur esistendo anche collanti PVAc a base di solventi. Ha l'aspetto di un liquido bianco latte ed un odore non particolarmente penetrante o fastidioso, caratteristico, leggermente acidulo.
Usi ed effetti

È considerata una colla poco costosa e non pericolosa per l'uomo.

Penetra molto a fondo nelle fibre del legno dando incollaggi solitamente molto buoni ed addirittura più resistenti del pezzo integro del legno stesso. Può essere usata anche per l'incollaggio di carta e pelle ma asciugando per eliminazione dell'acqua necessita in ogni caso che almeno una delle due superfici sia porosa e assorbente.

Il collante indurito forma una pelle soffice, trasparente ed elastica. La colla vinilica fresca può essere diluita in acqua tiepida.

In presenza di acqua o umidità, la colla anche indurita tende a ravvenire ritornando soffice ma non sciogliendosi. Esistono tuttavia delle particolari resine da aggiungere prima dell'incollaggio che permettono di ottenere incollaggi anche resistenti all'acqua.

Attorno ai 180 gradi la colla pur in assenza di acqua ravviene tornando completamente liquida come una qualsiasi resina termoplastica. È da evitare lo stoccaggio in ambienti troppo freddi (sotto zero) in quanto l'acqua potrebbe dissociarsi dalla miscela decantando e calcificando il prodotto.

La scarsa resistenza alle alte temperature e la consistenza gommosa della colla indurita rende difficilmente levigabile o carteggiabile una superficie trattata con tale colla.

Viene usata ampiamente sia nell'incollaggio di listelli di legno per la produzione di pannelli listellari, sedie, telai sia come collante per placcare pannelli in truciolare e MDF con carte, pvc o laminati decorativi. Dato che per ottenere un incollaggio valido la parte acquosa deve evaporare completamente o essere assorbita dal pezzo da incollare i pezzi vengono solitamente posti in pressa o sotto morsa. Viene considerato quindi un collante piuttosto lento e quindi inadatto all'incollaggio di bordi con macchine bordatrici automatiche per le quali si usano solitamente collanti hotmelt di tipo EVA o PUR che fanno presa in pochissimi secondi. Un altro aspetto negativo di tale collante è che non sempre è adatto alla placcatura di pannelli con carte decorative molto sottili infatti le scaglie di legno tipiche dei pannelli in truciolare bagnate possono gonfiarsi rendendo la superficie più ruvida (in gergo il pannello "alza il pelo") e dando al pannello così nobilitato un aspetto a buccia d'arancia.

Queste, nel restauro, sono le più svariate (colla ossalica, colla di coniglio, colla di pesce) e quella che viene usata maggiormente è la colla forte prodotta dai cascami di animali (si trova anche sotto il nome di "colla caravella"), che va preparata con meticolosa attenzione. I mobili di una certa epoca venivano tutti incollati con questo tipo di colla la quale permette lo scollamento dei vari pezzi opportunamente riscaldata.
Nel caso debba essere effettuato un restauro di un manufatto incollato con questo prodotto è necessario, dopo le opportune cure, procedere all'incollaggio dei pezzi rimossi o sostituiti con la stessa colla forte.

Preparazione della colla forte

E' piuttosto difficile da trovare. Solo alcuni colorifici molto forniti o negozi per ebanisti possono averla. Si presenta sotto forma di palline e si prepara e si utilizza a caldo.
In una latta si mette una manciata di palline e si ricopre con acqua fredda. Si lasciano le palline immerse per 24 ore, poi si riscalda a bagnomaria e si toglie dal fuoco solo quando è completamente sciolta. Infine si lascia raffreddare.

Applicazione

Si scalda a bagnomaria la colla preparata fino a completo scioglimento e poi si spennella velocemente, sempre quando è calda (nel raffreddarsi perde le sue capacità incollanti), sulle parti da incollare. Si lascia agire per almeno 12 ore mantenendo l'incollaggio a pressione.
Per pezzi non aventi valore storico elevato o lavorazioni di mobili comuni si può usare la colla vinilica che ha il pregio di incollare veramente bene, ma il difetto di non permettere più di separare agevolmente i pezzi pena la loro rottura.
Attenzione, la colla vinilica macchia! Non basta togliere l'eccedenza con un semplice panno, ne rimane sempre una leggera presenza che impedisce ai mordenti ed altri prodotti di impregnare il legno, va tolta con una spugnetta umida.
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