Glossario del Legno

Moderatore: Moderatore Area Tecnica

Rispondi
Avatar utente
Aldebaran
Messaggi: 5931
Iscritto il: 31/03/2010, 18:26
Località: Milano - Chieti
Contatta:

Glossario del Legno

Messaggio da Aldebaran »

Aghi
foglie aghiformi delle conifere
Alburno
porzione di legno che circonda il durame. La sua estensione dipende dalla specie, dall’età e dalle condizioni di crescita. Nell’alburno avviene il trasporto dell’acqua e l’immagazzinamento delle sostanze di riserva. L’alburno è sensibile all’attacco di funghi ed insetti
Alterazioni cromatiche da radiazione luminosa
la maggior parte dei legni diventano più scuri, i legni chiari ingialliscono, alcuni schiariscono (faggio vaporizzato)
Anelli annuali
vedi zone di crescita
Azzurramento
colorazione da grigia a blu-nera causata da alcune specie di funghi; essa non comporta alcuna perdita di resistenza meccanica
Cambio
la “parte viva” del fusto tra corteccia e legno, da cui vengono prodotte cellule floematiche verso l’esterno e legnose verso l’interno. Ad esso è legato l’incremento diametrico del tronco
Canali resiniferi
spazi tubiformi riempiti di resina, generalmente nella stessa direzione delle fibre. Sono spesso riconoscibili solo dalla fuoriuscita di resina oppure dal colore della stessa
Cellule
piccole strutture “cave”, generalmente di forma allungata, le cui pareti sono costituite da cellulosa, emicellulosa e lignina. Appressate le une alle altre, formano il legno
Cellulosa
sostanza fondamentale (impalcatura) di quasi tutte le piante. Costituisce circa il 50% del legno
Chioma
insieme di getti, rami e fogliame
Chioma colonnare
chioma poco assottigliata nella parte alta
Chioma conica
chioma fortemente rastremata o assottigliata nella parte altaa
Chioma globosa
chioma sferica o leggermente ovale
Corteccia
parte più esterna del fusto, composta da floema e sughero
Costolature
gli anelli annuali presentano un andamento ondulato. I seni sul fusto iniziano spesso già dalle radici e raggiungono la chioma. Frequente nel carpino bianco o anche nel tasso
Cuore bagnato
zona del durame con umidità molto elevata (fino al 100%). Si presenta soprattutto nell’abete bianco. Il cuore bagnato deve essere debitamente preso in considerazione durante l’essiccazione artificiale
Cuore stellato
forma insolita del cuore rosso del faggio con numerosi raggi frastagliati sul bordo esterno
Deformazioni
alterazioni della forma, che allontanano spigoli e superfici dalle posizioni originarie
Diametro in punta
diametro dellaparte terminale più sottile del fusto
Diametro medio
diametro medio di una sezione trasversale del fusto
Disegno
insieme dei caratteri cromatici e strutturali che contribuiscono a creare l’aspetto del legno
Disegno
vedi tessitura
Disegno a rigatino
struttura deilegni a porosità anulare, i cui vasi in sezione longitudinale sono riconoscibili come sottili scanalature o solchi
Durabilità
resistenza, o meglio capacità naturale del legno di resistere agli agenti dannosi. Secondo la norma önorm en 350-2 per quanto riguarda i funghi si distinguono le seguenti classi di resistenza: 1 molto durevole, 2 durevole, 3 mediamente durevole, 4 poco durevole, 5 non durevole; per gli insetti: s attaccabile, sh anche durame attaccabile, n/a dati disponibili insufficienti
Durame
porzione interna del tronco circondata dall’alburno e spesso caratterizzata da un colore più scuro. Rispetto all’alburno nessuna funzione di trasporto dell’acqua e sostanze nutrienti
Durame differenziato
generalmente durame color bruno-rosso che a causa del deposito di sostanze coloranti e tanniche si differenzia in modo evidente dall’alburno più chiaro. Il durame è sempre più resistente dell’alburno all’attacco dei funghi
Durezza di Brinell
prova di durezza nella quale una sfera di acciaio viene spinta, con una determinata pressione, nel legno. La durezza di Brinell è il rapporto tra la forza applicata e la superficie di spinta (N⁄ mm2). Per i parquet vale la prova secondo la norma en 1354
Essiccati
sono detti i legni il cui contenuto idrico corrisponde alle future condizioni climatiche di impiego. Per gli elementi costruttivi che rimangono costantemente a contatto con l’aria esterna, l’umidità corrispondente è del 12–15%; per le parti interne dell’8–12%
Essiccazione artificiale
essiccazione in condizioni climatiche artificiali, generalmente in camere. Rispetto all’essiccazione naturale si raggiunge un’umidità finale più bassa e si ottengono tempi di essiccazione più brevi
Essiccazione naturale (stagio-natura)
o essiccazione all’aria; deposito del legno all’aria aperta; o sotto una copertura aperta per l’essiccazione alle condizioni climatiche locali. La possibilità di con-trollare il processo è, rispetto all’essiccazione artificiale, molto scarsa. Viene impiegata solitamente come fase preparatoria all’essiccazione artificiale
Fasce parenchimatiche
cellule parenchimatiche assiali riunite in grossi gruppi. Riconoscibili ad occhio nudo in sezione trasversale; nelle querce, nel carpino bianco e nel noce come strisce trasversali sottili e chiare, nella robinia come macchie chiare. Nelle conifere non sono presenti
Fiammatura
disegno del legno; motivo generalmente a forma di cono o ovale, visibile nelle sezioni tangenziali e prodotto da differenze di colore e struttura nel legno. La fiammatura può essere a) evidente (abete rosso, pino silvestre, larice), b) delicata (acero, betulla), c) confusa o irriconoscibile (melo, pero)
Fibratura elicoidale
andamento della fibratura spiralato invece che parallelo all’asse del fusto. Esso influenza notevolmente le proprietà di resistenza

Fibre
cellule allungate con pareti spesse o sottili. Nelle latifoglie esse costituiscono la componente principale del legno; sono assenti nelle conifere
Floema
porzione interna della corteccia, con trasporto di linfa
Foglia lobata
foglia suddivisa in più lobi, generalmente da 3 a 5
Foglie opposte
foglie inserite una di fronte all’altra rispetto all’asse che porta le gemme
Fotosintesi
trasformazione dell’energia solare in energia meccanica, che avviene in tutte le parti verdi delle piante. Con essa le piante producono carboidrati a partire da anidride carbonica (dall’aria), acqua (dal terreno) ed energia solare
Fusti concresciuti
fusti singoli cresciuti insieme a stretto contatto
Fusto
parte colonnare dell’albero compresa tra l’inserzione delle radici ed il suo dissolvimento nei rami della chioma. Nelle specie a ramificazione monopodiale esso si estende fino al getto apicale
Getto
parte terminale dei rami che cresce in un anno
Grosso diametro
tondame con diametro medio superiore a 40cm
Ibrido
individuo originato da un incrocio interspecifico
Impregnabilità
capacità del legno di assorbire liquidi (ad es. prodotti protettivi), che varia molto a seconda della specie legnosa. Secondo la norma önorm en 350-2 le classi sono: 1 impregnabile, 2 mediamente impregnabile, 3 difficilmente impregnabile, 4 molto difficilmente impregnabile, “v” significa che la specie evidenzia una elevata variabilità
Impregnazione
trattamento del legno con prodotti atti a proteggerlo da agenti atmosferici e patogeni
Invecchiamento
il legno non viene distrutto nella sua sostanza, tuttaviacambia nell’aspetto. L’invecchiamento avviene attraverso la degradazione della lignina per effetto della radiazione uv ed il dilavamento per effetto della pioggia. Una facciata in legno invecchiata naturalmente diviene più scura, o meglio grigia
Legname squadrato
assortimento segato con sezione trasversale maggiore di 100x100mm
Legni a durame differenziato
legni il cui durame appare più scuro rispetto all’alburno per il deposito di diverse sostanze. Es. larice, pino silvestre, abete di douglas, quercia, robinia, ciliegio, noce
Legni a durame differenziato ed indifferenziato
raro caso in cui viene prodotto durame differenziato e non. È ad esempio il caso dell’olmo e, se viene prodotto un durame differenziato facoltativamente, anche del frassino o del faggio
Legni a durame differenziato facoltativamente
alberi con durame differenziato solo in determinate circostanze
Legni a durame indifferenziato
il durame può avere lo stesso colore dell’alburno (abete rosso e bianco, faggio, pero, tiglio, acero campestre) e non essere distinguibile se non allo stato fresco appena tagliato
Legni privi di durame
presentano in tutta la sezione radiale lo stesso colore ed un contenuto idrico elevato. La formazione del durame avviene molto tardi o non avviene affatto. Esempi sono l’acero riccio, la betulla, l’ontano, il carpino bianco e il pioppo tremulo
Legno a venatura fine
anche a fibra stretta; legno con ampiezza limitata degli anelli annuali; il termine non indica una qualità parametrizzabile. Vedi anche legno a venatura grossa
Legno a venatura grossa
legno - con ampiezza elevata degli anelli annuali; il termine non indica una qualità parametrizzabile. Vedi anche legno a venatura fine
Legno di reazione
tessuto legnoso anomalo prodotto dall’albero come reazione a sollecitazioni prodotte da fattori esterni (vento, neve, inclinazione). Si può formare legno di trazione (nelle latifoglie) o di compressione (nelle conifere), con caratteristiche diverse da quelle proprie della specie. In alcune assortimentazioni tale legno viene scartato
Legno di testa
sezione di taglio trasversale alle fibre con gli anelli annuali ben visibili
Legno marezzato
struttura delle fibre irregolare e diversa dalla crescita normale; nella sezione tangenziale si presentano in prevalenza forme tondeggianti. Il legno marezzato può essere presente nelle protuberanze o anche nei fusti
Legno massiccio
legno inalterato nella propria struttura di crescita. Si differenzia dai prodotti derivati dal legno originati da separazione ed assemblaggio
Legno primaverile
porzione dell’anello annuale generalmente più chiara e tenera, prodotta all’inizio del periodo vegetativo e particolarmente evidente nelle conifere
Legno squadrato
assortimento segato con sezione quadrata da 40x40mm a 100x100mm
Legno tardivo
chiusura di una zona di crescita, o meglio di un anello annuale, che segue al legno primaverile. Nelle latifoglie generalmente meno dotato di pori, nelle conifere zona particolarmente dura e scura
Lignina
componente strutturale che, insieme alla cellulosa e ad altre sostanze, costituisce la parete delle cellule legnose. Nella carta rappresenta una sostanza indesiderata, che ne provoca l’ingiallimento. Nella produzione della cellulosa essa viene separata chimicamente. La disgregazione della lignina per effetto dei raggi uv è responsabile della colorazione bruna del legno

Macchie di acido tannico
in alcune specie legnose, come le querce, il legno reagisce al contatto con ferro e metalli producendo colorazioni
Macchie midollari
piccole macchie scure provocate generalmente dall’azione di rosicchiamento ripetuta di alcune larve nel cambio. Nelle latifoglie, come la betulla, l’ontano etc.
Marezzatura
disegno del legno; vedi anche fiammatura e tessitura
Massa volumica
rapporto tra la massa e il volume (g/cm3 o kg/m3) ad una determinata temperatura ed umidità dell’aria. La massa volumica cambia con l’umidità del -legno. La massa volumica normale viene determinata a 20°C e con un’umidità dell’aria del 65%. La massa volumica allo stato anidro viene invece determinata allo stato completamente anidro
Midollo
è l’asse centrale del fusto, che si sviluppa dalle radici fino all’apice della pianta
Modulo di elasticità
modulo E; misura della rigidezza del materiale sottoposto a sollecitazione meccanica nel campo delle deformationi elastiche
Morali
assortimento segato con spessore fino a 39mm e larghezza fino a 59mm
Nodi cadenti
nodi generalmente neri e originati da rami morti, non ben legati al legno circostante, che nei segati spesso si staccano dopo l’essiccazione. Soprattutto nell’abete rosso e bianco
öhhu Österreichische Holzhandels-usancen, usanze commerciali au-striache, che regolamentano la qualità e il commercio del tondame e dei segati. www.holzindustrie.at
önorm vedi www.on-norm.at
Parenchima
cellule del legno deputate all’immagazzinamento di sostanze, dall’amido a grassi e zuccheri, e alla loro traslocazione. Esse sono le uniche cellule vive nell’alburno, anche nel durame esse non sono più attive. Si differenzia il parenchima assiale da quello radiale
Parenchima assiale
vedi parenchima
Parenchima radiale
vedi parenchima
Patogeni animali
le larve di alcuni insetti, ad esempio varie specie di tarli come il capricorno delle case, l’Anobium punctatum o il Lyctus brunneus, utilizzano il legno come habitat e fonte alimentare. L’attacco può portare alla completa distruzione del legno
Patogeni vegetali
le spore fungine sono onnipresenti nell’aria, esse tuttavia crescono solo in determinate condizioni. Se il legno è secco e lavorato in modo corretto non si hanno solitamente attacchi o degradazioni. I funghi cromogeni non degradano il legno, ma ne alterano solo il colore; essi possono penetrare attraverso le tinteggiature e danneggiarle
Peso secco
peso, o meglio massa del legno allo stato completamente anidro (contenuto idrico 0%)
Pori
vasi; essi appaiono in sezione trasversale circolari o ovali, in sezione longitudinale come piccoli solchi. In alcuni legni i pori sono riconoscibili ad occhio nudo
Porosità anulare
in sezione trasversale successione di cerchie costituite da grossi pori (legno primaverile) alternate a cerchie costituite da pori più piccoli (legno tardivo)
Porosità diffusa
in sezione trasversale i pori sono diffusi uniformemente, assenza di zone evidenti
Porosità semidiffusa
situazione intermedia tra la porosità anulare e quella diffusa (es. noce), in cui i vasi sono diffusi, ma abbastanza grandi da essere riconoscibili. Nel ciliegio i vasi sono molto più numerosi nel legno primaverile che in quello tardivo, così da creare l’impressione di un anello poroso
Porzione di fusto
toppo
Radici
porzione ipogea della pianta, che da un lato assorbe l’acqua ed i minerali (sostanze nutritive) in essa disciolti, dall’altro áncora l’albero al suolo
Raggi midollari
parenchima radiale, cellule trasversali all’asse del fusto e dirette verso il midollo, visibili in sezione trasversale come sottili linee (raggi) ed in sezione radiale come “specchiature”. Talvolta sono così larghi da condizionare in modo marcato il disegno del legno (es. querce). Sono deputate al deposito e alla traslocazione in direzione radiale delle sostanze di riserva
Rastremazione
evidente diminuzione del diametro del fusto già su brevi tratti; in sua presenza, si hanno forme del tronco coniche
Resistenza
vedi durabilità
Resistenza a compressione
capacità di un corpo sottoposto a compressione di resistere alla rottura
Resistenza a flessione
capacità di un corpo sottoposto a flessione di resistere alla rottura
Resistenza a trazione
capacità di un corpo sottoposto a trazione, di resistere alla rottura
Rigonfiamento
aumento delle dimensioni e del volume in seguito all’aumento dell’umidità. Le conseguenze sono dilatazioni o, nel legno messo in opera, inarcamenti
Ritiro
diminuzione delle misure e del volume in seguito alla perdita di umidità. Le conseguenze sono le fenditure o, nel legno messo in opera, la formazione di fughe
Ritiro massimo
ritiro del legno dallo stato di saturazione idrica a quello completamente secco
Sbiadire
nel legno secco, sbiadimento del colore naturale, dovuto ad intensa esposizione alla luce; si possono avere anche modificazioni del colore
Scurimento
vedi alterazioni cromatiche
Segato
legname lavorato in direzione longitudinale con la sega
Sezione di testa
sezione trasversale; presenta in modo evidente gli anelli annuali
Sezione fiammata
vedi sezione tangenziale
Sezione radiale
sezione specchiata; sezione longitudinale del fusto passante per il midollo e secante gli anelli annuali nella direzione di un raggio. Questa sezione presenta un disegno particolarmente semplice. I raggi midollari visibili ad occhio nudo riflettono spesso la luce incidente

Sezione specchiata
vedi sezione radiale
Sezione tangenziale
sezione fiammata; sezione longitudinale parallela all’asse del fusto. Presenta nella parte alta figure coniche arcuate e chiuse, dovute all’alternanza di legno primaverile e tardivo. Questo disegno viene detto fiammatura
Sezione trasversale
sezione di testa
Sfogliatura
i tronchi vengono dapprima vaporizzati, quindi con una macchina apposita tagliati a spirale.Si producono in questo modo lunghi nastri di legno che vengono successivamente arrotolati o tranciati in pezzi. Gli sfogliati hanno una marezzatura molto sobria
Sottomisura
tondame con diametro medio da 14 a 19cm
Specie legnosa sciafila
specie arborea che necessita di poca luce per il proprio sviluppo e riesce a sopravvivere anche in presenza di forte ombreggiamento
Specie pioniera
specie vegetale che per prima colonizza un terreno privo di vegetazione
Stabilità
comportamento del legno in relazione a cambiamenti nella forma e nelle dimensioni al mutare dell’umidità relativa dell’aria
Sughero
porzione esterna della corteccia
Taglio di quarto
sezione radiale nella quale gli anelli annuali sono il più possibile perpendicolari alla larghezza della tavola
Tasche di resina
nelle conifere, grosse fessure appiattite e lentiformi, riempite di resina, parallele agli anelli annuali
Tavole
segati con spessore fino a 37mm
Tavoloni
assortimenti segati con spessore di almeno 38mm
Tessitura
aspetto dei tessuti legnosi nei riguardi della dimensione degli elementi cellulari, p. es. fine (legno di Bosso), grossolana (legno di -Rovere); un legno ha tessitura tanto più grossolana quanto più grande è il lume dei vasi o di altre cellule (fibre, tracheidi)
Tille
Intrusioni cellulari specifiche all’interno del sistema di conduzione dell’acqua delle latifoglie. Esse occludono i pori e condizionano l’assorbimento e la cessione dell’acqua
Tondame
legname abbattuto, cimato e sramato, con o senza corteccia, anche accorciato, ma non ulteriormente lavorato e trattato
Toppo
porzione di fusto; misura di tondame con lunghezza rispondente a determinate prescrizioni
Trachee
vedi vasi
Tracheidi
cellule allungate e chiuse su tutti i lati. Il legno delle conifere è costituito quasi interamente da tracheidi, nelle latifoglie esse sono meno diffuse. Le tracheidi hanno funzione di sostegno e conduzione
Tranciare
vedi tranciati
Tranciati
i tronchi vengono dapprima vaporizzati, quindi tagliati in sottili fogli. Il vantaggio di tale tecnica è quello di conservare la marezzatura originaria
Turno
periodo di tempo tra la nascita di un popolamento e il taglio dello stesso
Valori di rigonfiamento e ritiro
indicazioni numeriche della variazione di lunghezza o volume provocate da ritiri e rigonfiamenti. La variazione percentuale riferita allo stato secco (rigonfiamento) o saturo (ritiro) è diversa nelle tre direzioni principali del legno
Vaporizzazione
trattamento del legno con vapore o acqua bollente per ottenere diversi scopi, ad es. eliminare le tensioni interne durante l’essiccazione, preparare il legno alla piegatura o alla produzione di impiallacci, ottenere determinate colorazioni ed eliminare gli agenti patogeni
Vasi
o trachee; strutture cellulari del legno aventi la funzione di condutture per il trasporto dell’acqua composte da singoli elementi tubiformi, disposti uno sopra l’altro in modo ordinato. Gli elementi sono in comunicazione tra loro attraverso interruzioni delle pareti cellulari. Caratteristici delle latifoglie. Vedi anche pori
Venatura
disegno del legno; vedi anche marezzatura e fiammatura
Zone di crescita
zone anulari condizionate dall’andamento climatico, visibili in sezione trasversale e costituite da legno primaverile e tardivo. Se si formano annualmente vengono anche dette anelli annuali
Rispondi

Torna a “Autocostruzione Manici”