Vocabolario di Metallurgia (A-G)

Moderatore: Moderatore Area Tecnica

Bloccato
Avatar utente
Aldebaran
Messaggi: 5930
Iscritto il: 31/03/2010, 18:26
Località: Milano - Chieti
Contatta:

Vocabolario di Metallurgia (A-G)

Messaggio da Aldebaran »

Definizioni Spiegazione
ACCIAIERIA Stabilimento per la produzione e la lavorazione dell’acciaio. Le acciaierie che utilizzano ghisa liquida sono definite a ciclo integrale e si differenziano da quelle elettriche che fondono rottame con forni elettrici.
ACCIAIO Lega di ferro e carbonio con tenore di carbonio inferiore all’1,8% che può acquisire, per trattamenti termici, caratteristiche fisiche particolari.
ACCIAIO A ZOLFO CONTROLLATO Come acciaio risolforato ma con percentuale di zolfo 0.020 – 0.040. Lo zolfo imprime un marcato effetto fragilizzante che si manifesta sotto le sollecitazioni di taglio che facilitano la rottura e il distacco del truciolo. Es. C45R con campo di variazione specificato del tenore di S% 0.020 – 0.040 oppure C45E con tenore massimo di zolfo precisato 0.035%
ACCIAIO AL CARBONIO Lega ferro-carbonio con tenore di C% inferiore a 1.8 che può contenere manganese 1.6% max e tracce d’altri elementi.
ACCIAIO ARMONICO Lega di ferro e carbonio con aggiunta di silicio e manganese, che da elasticità e resistenza. E' usato per la costruzione di molle.
ACCIAIO DI BASE NON
LEGATO Acciai per i quali non è richiesta nessuna prescrizione di qualità che comporti precauzioni speciali durante il processo produttivo. (EN 10020)
ACCIAIO DI QUALITÁ
LEGATO Acciai la cui utilizzazione è simile a quella degli acciai di qualità non legati, ma che contengono degli elementi di lega che li fanno classificare come acciai legati. (EN 10020)
ACCIAIO DI QUALITÁ NON LEGATO Acciai per i quali, in generale, non è richiesta alcuna regolarità di risposta ai trattamenti termici ed alcuna prescrizione concernente la purezza nei confronti delle inclusioni non metalliche. (EN 10020)
ACCIAIO EUTETTOIDE Acciai con contenuto di carbonio pari a 0.83%
ACCIAIO INOSSIDABILE Lega ferro-carbonio contenente almeno il 12% di cromo che impartisce resistenza all’ossidazione e alla corrosione.
ACCIAIO IPEREUTETTOIDE Acciai con contenuto di carbonio oltre 0.83% e fino a 2.06%
ACCIAIO IPOEUTETTOIDE Acciai con contenuto di carbonio < 0.83%
ACCIAIO LEGATO Lega ferro-carbonio che contiene altri elementi aggiunti quali: cromo, manganese, nichel, molibdeno, vanadio, tungsteno, cobalto ecc.
ACCIAIO LIQUIDO In statistica si intende per acciaio liquido un acciaio pronto per la colata, in quanto provenga direttamente dalla fusione di materie prime o da rottame.
ACCIAIO MARAGING Acciaio ad alta duttilità, alto limite di snervamento, ottima temprabilità, buona predisposizione alla saldatura. In fase di trattamento termico non è sensibile alle deformazioni e alla decarburazione. Ha una buona tenacità alle basse temperature. Viene indurito con una semplice operazione di invecchiamento a 400-500 °C (dall'inglese martensite-aging) che innalza la durezza e il limite di rottura. Prima della lavorazione meccanica deve essere solubilizzato. Applicazioni: stampi, elementi per pressofusione e componenti meccanici.
ACCIAIO RISOLFORATO Sono acciai con una percentuale di (S) zolfo% > 0.10 (zolfo alto). Questo elemento è introdotto intenzionalmente in fase di colata al fine di migliorare la truciolabilità.
ACCIAIO SPECIALE
LEGATO Acciai per i quali una regolazione precisa della composizione chimica e delle condizioni particolari d’elaborazione e di controllo conferisce loro le più diverse proprietà di formatura e d’attitudine all’impiego, in combinazione ed entro limiti ristretti. (EN 10020)
ACCIAIO SPECIALE NON LEGATO Acciai che presentano, rispetto agli acciai di qualità, una purezza superiore, particolarmente nei confronti delle inclusioni non metalliche. Nella maggior parte dei casi essi sono destinati ad un trattamento di bonifica. (EN 10020)
ACCIAIO SUPER CLEAN Acciaio super pulito dal punto di vista inclusionale.
ACCIAIO SUPERCLINC Acciaio atto a contrastare la fragilità nel tempo. Viene impiegato per la fabbricazione di rotori. Gli elementi Si-Al-Mn sono mantenuti a livelli molto bassi.
ACCRESCIMENTO Cristallizzazione degli atomi sulla nucleazione endogena.
ACICULARE Detta di struttura a forma di spine, aghiforme.
ADESIONE Legame che nasce per effetto di forze d’attrazione, generalmente di natura fisica, tra le molecole di sostanze diverse.
AFFINAZIONE Trattamento al convertitore che trasforma, mediante iniezione d’ossigeno, la ghisa in acciaio, riducendo i contenuti di carbonio, zolfo, fosforo e silicio.
AFFINAZIONE Al fine di ottimizzare la produttività, quando l’acciaio ha raggiunto lo stato fuso, viene colato in siviera in modo da liberare il forno fusorio. Nel forno siviera avviene l’affinazione ed è qui che l’acciaio assume l’identità finale, analisi, purezza e, nella maggior parte dei casi, trattamento sotto vuoto per eliminare i gas come idrogeno, ossigeno e azoto.
AFFINAZIONE
STRUTTURALE Trattamento termico avente per scopo di affinare il grano. Consiste in un riscaldo ad una temperatura leggermente superiore ad Ac3 (Ac1 per gli acciai ipereutettoidi) senza permanenza prolungata a tale temperatura, seguito da un raffreddamento a velocità opportuna.
AGGREGATI I cristalli sono la forma con cui gli atomi si aggregano nei corpi solidi, comunemente denominati grani.
ALCALI O ALCALINI Nome dato agli idrossidi dei metalli alcalini gruppo 1 periodo da 2 a 7 della tavola periodica.
ALLIGAZIONE Fusione di vari elementi allo scopo di ottenere una lega.
ALLOTROPIA (1) Fenomeno per il quale una medesima sostanza può presentare diverse forme cristalline dotate di proprietà differenti. Molti elementi possono presentarsi in forme diverse allo stato cristallino come ad es. lo zolfo α e lo zolfo β, il fosforo bianco e il fosforo rosso, il diamante e la grafite. Nello zolfo α si hanno cristalli rombici e in quello β cristalli monoclini.
ALLOTROPIA (2) Diversa simmetria di un reticolo cristallino che si verifica nei metalli a seconda della temperatura assunta.
ALTOFORNO Particolare tipo di forno in muratura refrattaria, rafforzata da una struttura metallica, in cui viene effettuata la fusione e la riduzione dei minerali di ferro per l’elaborazione della ghisa.
AMAGNETICO L’acciaio che presenta comportamenti ferromagnetici può essere smagnetizzato con opportuno trattamento termico che prevede il superamento del punto critico del magnetismo ( 770° ), la permanenza al di sopra di tale punto per un adeguato periodo ed il raffreddamento solitamento all’aria o in forno.
AMORFO Sostanze che non hanno forma cristallina propria (es. carbone amorfo).
ANALISI CHIMICA Insieme dei metodi che permettono di determinare la composizione chimica delle sostanze.
ANCORAGGIO Trattamento per favorire la verniciatura mediante modifica della superficie metallica, in modo da renderla macroscopicamente rugosa, mediante la formazione di uno strato
aderente di ossido, fosfati o cromati che conferiscono una microrugosità capace di ancorare saldamente lo strato di vernice che verrà applicato nella fase successiva
ANCORAGGIO MECCANICO Si intende un ancoraggio fra due elementi metallici grazie all'apporto di flange metalliche, dadi e bulloni, saldature ecc.
ANFOTERO Si dice di un corpo capace di combinarsi con gli acidi e con le basi (basi: sostanza capace di legare ioni idrogeno di un acido).
ANISOTROPIA La forma di un cristallo è differente nelle diverse direzioni, e sono anche diverse le proprietà fisiche (indice di rifrazione, conducibilità elettrica, conducibilità termica, proprietà meccaniche ecc.). che variano a seconda della direzione considerata.
ANODIZZAZIONE L’anodizzazione, è un processo elettrolitico di passivazione utilizzato per aumentare lo spessore dello strato di ossido naturale sulla superficie delle parti metalliche. Ossidazione anodica aumenta la resistenza alla corrosione e resistenza all'usura . Film anodici sono applicati a protezione di leghe di alluminio, titanio, zinco, magnesio e niobio. L'anodizzazione non è utile per acciai al carbonio, perché questi metalli formano ossido dannoso per questo trattamento.
APPORTO TERMICO Energia elettrica fornita dalla torcia (torcia a plasma: dispositivo convertitore di energia elettrica in energia termica conferita ad un gas che passa allo stato di plasma) al pezzo da saldare.
ATMOSFERA Ambiente nel quale il metallo da trattare è riscaldato per il processo produttivo.Atmosfere particolari sono utilizzate per proteggere la superficie del metallo o per modificare la composizione chimica degli elementi sulla superficie, in modo da aggiungere o rimuovere carbonio, azoto, idrogeno, e per aggiungere alcuni elementi quali cromo, silicio ecc.
ATMOSFERA ENDOTERMICA Atmosfera di forno con un potenziale di carbonio regolabile.
ATMOSFERA ESOTERMICA Atmosfera di forno prodotta esotermicamente e controllata in modo tale che non ossidi il materiale.
ATOMO La più piccola frazione di materiale che possa entrare in combinazione e che conservi le caratteristiche chimiche dei singoli elementi.
AUSTENITE Soluzione solida di cementite (Fe3C) nel ferro g, è amagnetica e presenta ottima resistenza alla corrosione. La sua formazione inizia quando, in fase di riscaldo, si supera il punto Ac1 ed è la struttura di partenza per i trattamenti termici di qualità (in genere normalizzazione e bonifica). La sua formazione inizia quando, in fase di riscaldo, si supera il punto Ac1 ed è la la sua elevatissima durezza e la notevole tendenza all’incrudimento durante le lavorazioni a rendere difficoltosa la truciolabilità.
AUSTENITE RESIDUA Austenite non trasformata che sussiste a temperatura ambiente dopo un trattamento d’indurimento mediante tempra.
AUSTENITIZZAZIONE Formazione dell’austenite mediante riscaldamento di una lega ferrosa nell’intervallo di trasformazione (austenitizzazione parziale) oppure al di sopra dell’intervallo di trasformazione (austenitizzazione completa). Senza ulteriori indicazioni, il termine fa riferimento all’austenitizzazione completa.
AUTO TEMPRA Raffreddamento per conduzione termica verso le parti non riscaldate.
AUTOTEMPRANTI Acciai la cui temprabilità è tale per cui un raffreddamento in aria, consente di conferire una struttura martensitica ai manufatti.
AZIONE COMPLESSIVA DEGLI ELEMENTI DI LEGA Quando in un acciaio si trovano due o più elementi di lega, in genere la loro azione complessiva non è la somma delle azioni esercitate da ciascun elemento.
BAGNABILITA’ Termine spesso usato anche in saldatura per esprimere il contenuto di metalli leganti nel metallo duro che sono in grado di assorbire il saldante e garantire un forte collegamento.
BAGNI DI SALI Sono formati da un sale fuso o da miscugli di più sali fusi che costituiscono un mezzo liquido ad alta temperatura in cui viene immerso il materiale. Si ha una velocità di riscaldo più alta rispetto all’aria, una maggior precisione e uniformità del riscaldamento e una protezione contro l’ossidazione e la decarburazione.
BAGNO FUSO Massa liquida d’acciaio all’interno del forno fusorio.
BAINITE Costituente strutturale formato da cementite aciculare in una matrice ferritica, con una durezza compresa fra 30 e 55 HRC A velocità di raffreddamento intermedie la diffusione del carbonio è ancora possibile e la cementite si forma ancora. Tramite movimenti “a scatto”, dovuti a scambi atomici, la struttura che ne risulta è denominata bainite.
BANDEGGIO Allineamenti di microsegregazioni (C, Mn, P ..) paralleli alla direzione della deformazione plastica. Possono produrre deformazioni in fase di trattamento termico. Questa struttura rende difficoltosa la lavorazione meccanica.
BARENATURA Asportazione di materiale, mediante bareno, sul diametro interno di bussole o cilindri con foro passante o cieco.
BARICENTRO TERMICO Zona ultima a solidificare dove si concentrano maggiormente le impurezze. Nei lingotti dotati di materozza è la testa che sarà tagliata per eliminare la parte inquinata.
BILLETTA Semilavorato a sezione generalmente quadra con spigoli arrotondati, ottenuto dalla colata continua.
Dimensioni standard da 40 a 220 mm.
BINARIO Composto di due elementi.
BISELLATURA Esecuzione di un bisello.
BISELLO Smussatura dello spigolo (normalmente eseguito sull’estremità delle barre) ottenuta mediante un taglio inclinato 45° - 35° ecc.
BLUMO Semilavorato generalmente a sezione quadra con spigoli arrotondati ottenuto da laminazione al blooming del lingotto o direttamente da colata continua. Dimensioni standard da 220 a 400 mm.
BOBINA (COIL) Rotolo di laminato avvolto in spire ordinate.
BONDERIZZAZIONE Applicazione sulla superficie di un metallo, prima della trafilatura, di una soluzione di fosfato di zinco e successiva saponatura al fine di ridurre l’attrito.
BONIFICA Trattamento termico costituito dalla sequenza di tempra seguita da rinvenimento.
BORDIONE Prodotto laminato e avvolto in matasse, in generale di dimensioni nominali da 15 mm a 52 mm.
BORURAZIONE Trattamento termochimico al quale viene sottoposto un prodotto ferroso e che ha per scopo l’ottenimento di uno stato superficiale di boruro duro e antiusura.
BORURO Sono materiali ceramici avanzati, come il boruro di titanio, boruro di tungsteno, boruro di magnesio …
BRAMMA Semilavorato a sezione rettangolare prodotto dalla colata continua che verrà laminato dal treno di laminazione a caldo.
BRASATURA Unione permanente di due o più pezzi meccanici mediante un particolare tipo di saldatura. Es. pezzi d’acciaio uniti con una saldatura d’ottone. Normalmente è eseguita con fasci laser che permettono un controllo preciso del riscaldamento del materiale base di entrambe le parti da unire e la fusione del filo di apporto.
BRUCIATURA Alterazione irreversibile della struttura e delle proprietà, provocata da un inizio di fusione interessante i giunti dei grani.
BRUNITURA Operazione effettuata in ambiente ossidante e a temperatura opportuna in modo che la superficie levigata del prodotto ferroso si ricopra di un sottile strato d’ossido aderente di colore scuro.
BURATTATURA Trattamento superficiale in massa d’accessori metallici. Gli equipaggiamenti sono a flusso continuo e con dispositivi vibranti che permettono di ottenere il grado di finitura desiderato. La barilatura è fatta con miscele di granuli di vetro, graniglia minerale, ceramica o graniglia al corindone.
CALANDRA Macchina di formatura per tubi elicoidali o per imprimere curvatura a lamiere.
CALEFAZIONE Fenomeno per il quale piccole gocce di liquido riescono a mantenersi su una superficie metallica fortemente riscaldata. Viene anche usato nell'ambito dei trattamenti termici per indicare la persistenza della fase vapore o l'adesione alle superfici di bolle di vapore che sono spesso la causa d'insufficiente velocità di raffreddamento.
CALETTAMENTO Collegamento rigido senza possibilità di movimento relativo, fra due organi meccanici. La tecnica sfrutta le dilatazioni termiche a caldo (es. +300°C) o la contrazione a freddo (es. -180°C con azoto liquido) dell’acciaio al fine di creare un accoppiamento inamovibile.
CALIBRO Strumento di misura di precisione usato per il controllo delle dimensioni dei particolari soprattutto nelle lavorazioni di macchina.
CALMANTE Di un metallo o una lega che, aggiunti nell’acciaio liquido, permettono di eliminare i gas disciolti. Lo sono V (vanadio) Al (alluminio) Ti (titanio) Si (silicio) Ca (calcio) ecc..
CALORE LATENTE Energia termica assorbita o rilasciata quando una sostanza è sottoposta ad un cambiamento di stato, solido-liquido, liquido-vapore.
CALORE SPECIFICO Quantità di calore necessario per innalzare di un °C la temp. dell’unità di massa di unasostanza.
CALORIZZAZIONE Processo termochimico consistente nell’effettuare la diffusione di un metallo sulla superficie di un altro metallo, in particolare d’alluminio sulla superficie di una lega d’acciaio.
CAPACITÁ DI RAFFREDDAMENTO Attitudine di un mezzo (aria, olio, polimero, acqua, bagno di sale ecc.) a realizzare un determinato programma di raffreddamento.
CAPACITÁ TERMICA Numero di calorie che si devono fornire ad un corpo per innalzare di un grado la sua temperatura. Nei corpi omogenei è uguale al prodotto della massa del corpo per il calore specifico della sostanza che lo costituisce.
CARATT. MECCANICHE FATT Temperatura di transizione alla quale l’area di frattura intergranulare è il 50% dell’area originale dopo rottura di varie provette Charpy con intaglio a V. Possono essere impiegate diverse temperature da – 180° C (azoto liquido) fino a + 150°C e oltre.
Em Energia nella prova di rottura, al pendolo, di resilienze tipo Kv - KCU - DVM - Mesnager.
E Modulo elastico longitudinale, usato dai progettisti per la verifica degli sforzi flessionali, sotto sollecitazione, in esercizio. Il valore è ottenibile da prova trazione. Più il valore è alto, più sarà rigida la struttura e verrà a mancare la deformazione elastica desiderata.
G Modulo di elasticità a torsione o, tangenziale. Per ottenere il valore usare la formula:
G = m x E E = modulo elastico longitudinale
2 (m+1) m = 1/rapporto di Poisson = 3,30
N Forza : Newton.
J Energia: Joule.
Ksi Tensione: migliaia di libbre – forza per pollice quadro.
lbf Libbra - forza.
Rm - R Carico unitario di rottura determinato con provette proporzionali di trazione, si esprime in N/mm²
Rp 0.2 Carico unitario di scostamento della proporzionalità comunemente detto snervamento allo 0,2% che è quello valido in caso di contestazione; il valore è dedotto dalla prova di trazione e si esprime in N/mm². Il carico di snervamento superiore ReH è invece normalmente usato per gli acciai al carbonio.
A% - Allungamento dopo rottura. Valore dedotto da prova di trazione
C% - Z% Contrazione dopo rottura. Valore dedotto da prova di trazione.
Kcu Resilienza con intaglio a U, provette proporzionali rotte al pendolo con rilievo energia espressa in J.
Kv Resilienza con intaglio a V.
HB 10/3000 Durezza Brinell EN 10003, determinata sulla superficie del materiale, è utile per conoscere, indicativamente, il valore di rottura del materiale. 10=Ø sfera 3000 = Kgf di pressione.
HRC Durezza Rockwell “C” EN 10109, normalmente determinata su materiale con Resistenza da 760 N/mm² a 2420 N/mm²
HV - Durezza Vickers, normalmente determinata su materiale con Resistenza da 1320 N/mm² a 2500 N/mm² e oltre.
CARATTERIZZAZIONE Ricerca mirata a definire ed evidenziare le caratteristiche principali di un prodotto.
CARBONIO LIBERO Indica la frazione di carbonio in un acciaio oppure in una ghisa presente sotto forma di grafite.
CARBONIO TOTALE Ammontare complessivo del carbonio in una lega a matrice ferrosa, costituito dalla sommatoria del carbonio libero e del carbonio legato.
CARBONITRURAZIONE Trattamento termico degli acciai che consiste nell’arricchimento superficiale in carbonio ed azoto da un’atmosfera ricca di questi elementi, in condizioni più vicine a quelle di cementazione.
CARBONITRURAZIONE IN BAGNO
DI SALE Carbonitrurazione in bagno di sale contenente cianuro.
CARBURAZIONE La carburazione provoca un aumento della percentuale di carbonio in una lega Fe-C e viene ottenuta per mezzo di operazioni chimico-termiche.
CARBURI Composto binario del carbone con un altro elemento, si formano per unione di un metallo con il carbonio a temperature abbastanza elevate. I carburi di silicio (SiC carborundum) sono altamente abrasivi. Per la fabbricazione degli utensili da taglio si utilizzano acciai con buona distribuzione di carburi di tungsteno e di titanio (acciai rapidi).
CARRO SILURO Speciale carro ferroviario rivestito internamente di mattoni refrattari in cui è versata e trasportata la ghisa liquida.
CATAFORESI Fenomeno di migrazione verso il catodo di particelle (colloidi: resina epossidica o acrilica) in sospensione in un liquido, sotto l'azione di un campo elettrico. E' un trattamento superficiale in grado di conferire all'acciaio o leghe, ottima resistenza alla corrosione; permette inoltre una migliore adesione delle vernici di finitura.
CELLA ELEMENTARE Simmetria del reticolo cristallino.
CEMENTAZIONE Aggiunta di carbonio alla superficie di un metallo mediante riscaldamento in contatto con solidi, liquidi o gas ricchi in carbonio.
CEMENTAZIONE GASSOSA Trattamento in un mezzo-ambiente gassoso.
CEMENTAZIONE LIQUIDA Trattamento in bagni di sali fusi.
CEMENTAZIONE SOLIDA Trattamento in un mezzo-ambiente solido, si esegue in casse metalliche chiuse (tecnica superata)
CEMENTITE Carburo di ferro di formila Fe3C, combinazione chimica di ferro e carbonio, con percentuale di C = 6.7%. la sua durezza può arrivare anche a 63 HRc. Ha propietà ferromagnetiche al di sotto dei 210°C, è una sostanza cristallina durissima ma estremamente fragile. Con raffreddamenti lentissimi, è decomponibile in ferrite e carbonio grafitico o grafite.
Può essere:
● primaria quando si forma per separazione diretta dal liquido
● secondaria quando si separa dall’austenite
● terziaria quando si separa dalla ferrite
L’aspetto morfologico può essere: globulare e/o sferoidale , lamellare e aciculare.
CERTIFICAZIONE Documento riportante una dichiarazione rilasciata da un ente o da una persona autorizzata che attesta le caratteristiche e la qualità di un prodotto.
CESOIATURA Taglio a freddo, con macchine utensili, di lamiere, nastri ecc.
CIANURAZIONE Carbonitrurazione eseguita in un bagno di sali fusi contenente dei cianuri.
CICLO TERMICO Evoluzione della temperatura in funzione del tempo.
CICLOTRONE Acceleratore di particelle utilizzato per ottenere fasci di ioni positivi dotati di elevata energia cinetica, superiore al valore necessario per produrre delle reazioni nucleari (trasmutazioni, disintegrazioni). Es. Ciclotrone superconduttore che impiega un magnete superconduttore.
CLIVAGGIO In mineralogia è sinonimo di sfaldatura. S’intende la frattura dovuta alla propagazione di una cricca attraverso piani cristallografici a basso indice di scorrimento. Nell’acciaio, tale frattura taglia i bordi dei grani e per questo è chiamata anche “frattura fragile transgranulare”
COALESCENZA Evoluzione geometrica delle particelle di un precipitato (v. precipitazione) mediante diffusione degli elementi costitutivi attraverso la matrice, dalle particelle piccole (che spariscono) verso le più grosse (il cui volume aumenta).
COERCITIVITA' Quando è riferita a dei materiali, viene definita forza cercitiva la forza magnetizzante che deve essere applicata ad un materiale magnetico in una direzione opposta all'induzione residua, al fine di ridurre l'induzione a zero. La coercitività si misura quindi in A/m o in Oersted, Gauss ecc.
COKERIA Impianto di distillazione a secco del carbon fossile o cottura dei fossili per la preparazione del coke. I carbon fossili possono essere sottoposti oltre che all’operazione di vagliatura, anche all’operazione di frantumazione. Il carbon fossile all’interno delle celle viene riscaldato in camere di combustione che trasmettono il calore attraverso la muratura in materiale refrattario, a più alta temperatura corrispondente un minor tempo di distillazione e viceversa. Il riscaldamento avviene mediante la combustione di gas di cokeria o gas d'altoforno miscelato con gas di cokeria
COLAGGIO Insieme dell’acciaio o della ghisa fabbricati, in una serie d’operazioni nel forno o nell’altoforno. Il termine viene usato anche per designare l’insieme di prodotti derivanti da una stessa composizione chimica.
COLAGGIO Operazione con la quale l’acciaio liquido passa dalla siviera alla lingottiera.
COLATA Insieme dell’acciaio o della ghisa fabbricati, in una serie d’operazioni nel forno o nell’altoforno. Il termine viene usato anche per designare l’insieme di prodotti derivanti da una stessa composizione chimica.
COLTRE BIANCA Strato superficiale di spessore 35 – 40 µm che si forma con il trattamento di nitrurazione. In genere è costituito da soli nitruri a cristallizzazione tetragonale.
COMPARATORE Strumento per misure molto precise. Con il suo utilizzo è possibile determinare: planarità, ovalizzazione, circolarità ecc. può essere centesimale o millesimale.
COMPOSIZIONE CHIMICA Definisce il tipo di materiale e la quantità percentuale degli elementi che compongono un prodotto.
COMPOSTO INTERMETALLICO Composti chimici, con una specifica struttura cristallina, formati dall’unione di due o più metalli in vari rapporti. (es. nel bronzo l’unione fra rame e stagno).
CONCREZIONE Parte di composizione differente (es. di una roccia stalattitica) dal resto della formazione o di consistenza più dura, che si è accresciuta per apporto progressivo di materia.
CONDIZIONAMENTO Trattamento atto ad eliminare i difetti superficiali di semilavorati siderurgici prima del processo di trasformazione finale. L’operazione consiste in molatura o sfiammatura.
CONDUTTIVITÁ Proprietà dei materiali di trasmettere il calore, l’energia sonora o la corrente elettrica. La sua grandezza fisica corrisponde all’inverso della resistività.
CONDUZIONE TERMICA Quando i due estremi di un corpo sono mantenuti a temperature diverse, si ha passaggio di energia sotto forma di scambio di calore, senza movimento e alterazione macroscopica del corpo stesso, tra l’estremo più caldo e quello più freddo.
CONFERMA D’ORDINE Documento che regola il rapporto di fornitura. Contiene: descrizione della merce, patti e condizioni di vendita e ha prevalenza su accordi verbali e/o richieste d’offerta.
CONTROLLI DISTRUTTIVI Controlli che implicano la distruzione di una parte del manufatto (trazione, resilienze ecc.).
CONTROLLI NON DISTRUTTIVI Controlli eseguiti sul materiale senza che lo stesso subisca distruzione o danneggiamento (ultrasuoni, magnetoscopico, liquidi penetranti ecc.). Le prove non distruttive comprendono i vari metodi di controllare per vedere se ci sono irregolarità nei prodotti fabbricati senza danneggiare la forma o le caratteristiche. I più comuni sono controllo visivo, liquidi penetranti (PT), gli ultrasuoni (UT), la prova radiografica (RT), la prova elettromagnetica (ET)
CONTROLLI RADIOGRAFICI Il principio di funzionamento si basa sulla variazione di alterazione che radiazioni elettromagnetiche subiscono quando incontrano un difetto nel loro percorso all’interno del materiale. Con raggi X si possono controllare spessori massimi di 60 mm mentre i raggi gamma γ arrivano a 180 mm max.
CONTROLLI SPECIFICI Sono tutti quei controlli che vanno concordati in fase d’offerta od ordine. L’analisi chimica di colata può essere considerata un controllo non specifico ma quella di prodotto è un controllo specifico. Altri controlli specifici sono: prove meccaniche, durezza, decarburazione, inclusioni non metalliche, controlli non distruttivi, grano, Jominy, piega ecc.
CONTROLLO CON LIQUIDI PENETRANTI Metodo che ricerca difetti superficiali sfruttando la legge della capillarità. Un liquido (rosso) penetra nelle incrinature molto sottili, segue la pulitura e un altro liquido (rivelatore bianco) evidenzia i difetti.
CONTROLLO MAGNETOSCOPICO Il principio d’esame è basato sulla distorsione delle linee di forza che percorrono un corpo magnetizzato quando è presente una discontinuità che interrompe il loro percorso. Nella zona della cricca si creano due poli magnetici che attraggono delle particelle magnetiche colorate che evidenziano il difetto.
CONTROLLO ULTRASUONI Tecnica principalmente impiegata per la ricerca di difetti interni, ma con l’impiego di sonde angolate anche di difetti esterni. Il principio si basa sulla propagazione delle onde sonore nelle sostanze solide e liquide. Apposite sonde trasmettono e ricevono un fascio d’onde che attraversano i manufatti; quando incontrano una discontinuità, riflettono un segnale che compare sull’apparecchiatura e viene interpretato / valutato dagli operatori.
CORROSIONE Fenomeno chimico-fisico consistente nell’azione esercitata su materiali metallici da agenti esterni.
CORROSIONE INTERGRANULARE Corrosione che avviene preferibilmente al bordo grano, solitamente con un attacco trascurabile o nullo dei grani adiacenti.
COSTITUENTE Fase unica o miscela di più fasi che appare come un componente individualizzato nel corso dell’esame metallografico di una struttura.
COVALENZA Legame chimico in cui due atomi si uniscono mettendo entrambi in comune degli elettroni.
CRESCITA DEL GRANO La crescita di grani a spesa di altri, implica un complessivo aumento della dimensione media dei grani che costituiscono il manufatto.
CRICCA Discontinuità microscopica o macroscopica di un metallo in cui due dimensioni sono decisamente più importanti della terza( lunghezza-profondità-larghezza). La presenza di questa discontinuità in un manufatto sollecitato implica all’apice della cricca l’incremento delle sollecitazioni locali.
CRICCA INTERGRANULARE Cricca o frattura che si verifica fra i grani o i cristalli in un aggregato policristallino.
CRICCA TRANSGRANULARE Cricca o frattura che ha luogo attraverso i grani.
CRIOGENICO Detto di acciai inerenti il loro impiego nella produzione del freddo.
CRISTALLI Reticolo tridimensionale regolare formato da una successione di celle elementari contenenti ciascuna un’identica distribuzione d’atomi e ioni.
CRISTALLIZZAZIONE Azione di cristallizzare. Si attua per fusione, per soluzione ed evaporazione, per soluzione a caldo e raffreddamento.
CROMATAZIONE Passivazione cromica delle superfici, ottenuta mediante apposito bagno.
CROMATURA Trattamento galvanico di rivestimento atto a depositare, su barre rettificate, una pellicola di cromo d’elevata durezza. Questo trattamento conferisce resistenza all’abrasione e alla corrosione, determina un più basso coefficiente d’attrito negli accoppiamenti mobili e in particolare con la gomma delle guarnizioni.
CROMIZZAZIONE Trattamento termochimico con lo scopo di ottenere un arricchimento superficiale di cromo.
CROMO ESAVALENTE Elemento chimico con valenza 6, altamente cancerogeno, si esprime con Cr 6+. Può essere anche bivalente Cr 2+ e trivalente Cr 3+
CRUDO Detto di materiale non ricotto, allo stato di trasformazione naturale (trafilato, laminato, fucinato).
CUORE Parte interna di un prodotto acciaioso la cui composizione non cambia in un trattamento termochimico di diffusione.
CURVA DI RAFFREDDAMENTO Una curva che mostra la relazione fra tempo e temperatura durante il raffreddamento del metallo.
CURVA DI TRANSIZIONE Variazione dei valori nella prova di resilienza ottenuti tramite la rottura dei provini ad alte e a basse temperature, denominata anche FATT (Fracture Appearance Transition Temperature). Può evidenziare la fragilità dell’acciaio e il suo punto di transizione (decadimento brusco della duttilità o tenacità).
DEALLIGAZIONE Fenomeno corrosivo che si manifesta nelle leghe CuZn (ottoni), CuAl (bronzi d’alluminio) ecc.
DECAPAGGIO Trattamento atto ad eliminare gli strati di ossidi superficiali formatisi durante la lavorazione a caldo. Può essere chimico o meccanico.
DECARBURAZIONE : Decarburazione
DEFECTOMAT Apparecchiatura per ricerca difetti superficiali su materiali elettricamente conduttori. Utilizzando il metodo a correnti indotte, rileva principalmente difetti con orientamento trasversale, mentre il circograph rileva prevalentemente difetti longitudinali.
DEFERRIZZATORI Piastre, barre e rulli magnetici che vengono impiegati per togliere o separare il ferro da altro materiale. Sono usati anche per trattenere oggetti e materiali ferrosi lungo i nastri trasportatori.
DEFORMAZIONE DIMENSIONALE Alterazione della forma e delle dimensioni iniziali di un prodotto, nel corso di un trattamento termico o di un riscaldo.
DEFORMAZIONE PLASTICA E’ un tipo di deformazione permanente creata da sollecitazioni esterne e dal punto di vista microscopico corrisponde allo scorrimento di specifici piani atomici. La deformazione plastica può essere generata a caldo o a freddo.
DEFORMAZIONE UNITARIA La deformazione unitaria ingegneristica è il rapporto della lunghezza lineare misurata dopo lo sforzo e la lunghezza iniziale di un componente.
DEFOSFORARE Eliminazione del fosforo durante l’allestimento dell’acciaio.
DEGASAGGIO Trattamento sotto vuoto al fine di eliminare dall’acciaio liquido i gas come idrogeno, ossigeno e azoto.
DEIDROGENAZIONE Trattamento termico che consente l’eliminazione dell’idrogeno occluso in un prodotto ferroso senza modificarne la struttura. Si effettua dopo un’operazione di rivestimento elettrolitico oppure dopo un’operazione di decapaggio chimico.
DENDRITE Cristallo a struttura arborescente più evidente nei getti raffreddati lentamente nell’intervallo di solidificazione. Tipica struttura a forma d’albero di pino la cui crescita segue direzioni ramificate.
DENSITÁ Rapporto fra la massa di un corpo e quella di un ugual volume d’acqua a 4°C.
DESCAGLIATURA Operazione di rimozione a caldo dello strato di ossido superficiale delle billette ottenuta mediante getto di acqua o aria ad alta pressione.
DESOLFORAZIONE Trattamento mirante a ridurre la concentrazione dello zolfo nell’acciaio liquido.
DEUTERIO Detto anche idrogeno pesante. E’ l’isotopo pesante e stabile dell’idrogeno. Il suo nucleo contiene un protone e un neutrone, quindi la sua massa è all’incirca doppia di quella dell’idrogeno.
DIAGRAMMA DI EQUILIBRIO
(O DI STATO) Rappresentazione grafica di temperatura e composizione dei limiti d’esistenza delle fasi in una lega in condizioni di completo equilibrio
DIAGRAMMA DI RINVENIMENTO Rappresentazione grafica della relazione tra le caratteristiche meccaniche e la temperatura di rinvenimento per un determinato tempo di permanenza.
DIAGRAMMA DI TRASFORMAZIONE Insieme di curve tempo / temperature che definiscono per ciascun livello di temperatura, gli istanti iniziali e finali della trasformazione dell’austenite in condizioni isotermiche. Sono curve tipiche d’ogni acciaio e variano in funzione dell’analisi chimica e della grandezza del grano.
DIAMAGNETICO Materiale che non viene attratto da un magnete
DIAMANTE SINTETICO Si ottiene riscaldando il carbonio oltre 2000°C e sottoponendolo a pressione di circa 102 Mpa.
DIAMETRO CRITICO Diametro di una barra che può essere completamente temprata con il 50% di martensite al suo centro.
DIAMETRO EQUIVALENTE 1) Diametro di riferimento per il trattamento termico di sezioni quadre o rettangolari, per tempra in olio o acqua. Le norme riportano dei diagrammi di correlazione es. EN 10083-1 figura A.1
2) Usato anche nel gergo degli ultrasuoni per stabilire delle soglie di registrazione. I difetti sono paragonati a fori a fondo piatto ( fbh = flat - bottom hole ) praticati su blocchi campioni di vari diametri e altezze es. difetti con Ø eq. 3 mm max
DIFFUSIONE Movimento degli atomi in un reticolo per distanze superiori alle distanze interatomiche.
DIMENSIONE DEL GRANO AUSTENITICO E’ la dimensione dei grani austenitici di un acciaio se riscaldato in campo austenitico; può essere evidenziata mediante attacco chimico appropriato di una sezione dopo raffreddamento a temperatura ambiente.
DIMETRICO Insieme dei sistemi di simmetria trigonale, esagonale e tetragonale, nei quali si hanno due costanti parametriche uguali e la terza disuguale.
DISLOCAZIONE Difetto reticolare lineare che deriva dal processo di solidificazione. Se il manufatto è sollecitato, le dislocazioni si possono muovere nel manufatto e possono aumentare la loro densità, dando luogo microscopicamente ai processi di deformazione plastica e d'incrudimento.
DISOSSIDAZIONE (1) Rimozione di ossigeno da un bagno metallico fuso mediante l’impiego d’opportuni disossidanti. (2) Talora si riferisce alla rimozione di elementi indesiderati oltre all’ossigeno mediante l’introduzione di elementi o composti che reagiscono con loro rapidamente.
DISSOCIAZIONE Rottura di un composto chimico in composti più semplici oppure in elementi. Uno degli esempi più comuni è la dissociazione dell’ammoniaca (NH3) in azoto ed idrogeno (N + H).
DISTENSIONE Riscaldamento ad una temperatura (600-650°C) tale da ridurre le tensioni, seguito da un raffreddamento lento in forno fino a 250-300°C in modo da minimizzare il rischio di formare nuovamente sforzi interni ed esterni. Per i materiali bonificati si esegue normalmente a 50°C sotto la temperatura di rinvenimento. Quando viene eseguita in forni ad atmosfera protetta es. con azoto, prende anche il nome di distensione in bianco.
DOG HOUSE Sistema per l’insonorizzazione e l'aspirazione dei fumi generati durante il processo di fusione del rottame nei forni elettrici.
DOPPIA PELLE Sovrapposizione di materiale parzialmente collegata al materiale base. Nella doppia pelle generalmente vi è una preponderanza d’inclusioni non metalliche.
DOPPIA TEMPRA Trattamento di bonifica eseguito due volte al fine di migliorare il valore di snervamento dell’acciaio.
DOPPIO RINVENIMENTO Trattamento nel quale un acciaio temprato è sottoposto a due cicli completi di rinvenimento, solitamente il secondo a temperatura inferiore al primo, in modo da assicurare il completamento delle trasformazioni e da promuovere la stabilità della microstruttura risultante.
DUAL PHASE Acciai strutturali dolci o basso legati in cui, attraverso trattamenti termo-meccanici eseguiti in linea di produzione si governa la formazione di una struttura bifasica (ferrite a grano fine e isole di martensite). Questo, comporta un’elevata resistenza meccanica statica e a fatica.
DUREZZA Proprietà dei materiali solidi, collegata alla forza dei legami interatomici o intermolecolari. Si esprime in termini di resistenza che il materiale oppone alla penetrazione.
DUREZZA SECONDARIA Durezza più elevata sviluppata da alcuni acciai legati quando vengono rinvenuti a temperature prestabilite.
DUTTILE Proprietà di un materiale metallico di deformarsi plasticamente senza fratturarsi.
EFFETTO MASSA Influenza del volume del pezzo sul raffreddamento del pezzo stesso: più sarà la massa, maggiore risulterà la resistenza al raffreddamento.
ELABORAZIONE ACCIAIO Denominazione prevista per indicare il procedimento d’elaborazione dell’acciaio.
Processo LD la carica è costituita da ghisa liquida, da rottami e da ossido di calcio CaO.
Processo OLP permette di affinare le ghise contenenti fino al 2% di fosforo mediante insufflazione di calce mescolata ad ossigeno.
Processo OBM e LWS utilizza la tecnica dell’antico processo Thomas. S’insuffla ossigeno puro attraverso degli ugelli posti sul fondo del convertitore (vedere altoforno).
Processo BOF tradizionali forni ad ossigeno basico. La rimozione di P, S, Si e in parte Mn avviene mediante calce.
Processo EBT Eccentric Bottom Tapping forno a carica di rottame dall’alto, il colaggio avviene attraverso un foro posto sul fondo del tino (bussaggio eccentrico) ed evita il trascinamento delle scorie durante la colata.
Processo Thomas metodo ideato per defosforare la ghisa ottenuta partendo da materiali fosforosi.
Processo EAF moderni forni ad arco elettrico. La carica generalmente è costituita da rottame.
Processo AOD Argon Oxygen Decarburization, tecnica simile al VOD solo che la miscela insufflata, tramite i setti porosi posti alla base del forno, è costituita da una miscela d’argon e ossigeno. Il forno è normalmente asservito da un sistema di caricamento leghe automatizzato e gestito da sotware che rende il processo perfettamente riproducibile.
Processo VIM fabbricazione in forno ad induzione sotto vuoto.
Processo VOD Vacuum Oxygen Decarburization, tecnica che permette il “perfezionamento” dell’acciaio(di solito inossidabile) con riduzione del contenuto di carbonio a valori minimi (< 0,03%). La rimozione del carbonio avviene mediante insufflaggio d’ossigeno nell’acciaio liquido.
Processo VAD Vacuum Arc Degassing, processo spesso abbinato al VOD dove avviene un degasaggio profondo (idrogeno < 1,2 ppm) ed è limitata la basicità della scoria.
Processo VDG Vacuum DeGas, degasaggio sotto vuoto con insufflazione di argon.
Processo VAR rifusione in forno ad arco sotto vuoto.
Processo ESR rifusione sotto scoria elettroconduttrice.
Processo EBR rifusione in vuoto di un elettrodo consumabile sotto un bombardamento di elettroni.
Processi combinati VIM + VAR , VIM + ESR, ASLD + WIR ecc.
ELEMENTI INDURENTI Sono elementi che vengono aggiunti quando l’acciaio è in fase liquida e hanno la proprietà di innalzare la durezza mentre il materiale passa alla fase solida. Alcuni di questi elementi sono: C, Cr, W, Mo, Co, Nb Ni e alcune terre rare ( lantanidi ).
ELEMENTO NATIVO Si dice dello stato in cui si può trovare in natura un elemento sotto forma minerale.
ELEMENTO O ELEMENTI Corpi semplici considerati come non decomponibili; nella tavola periodica degli elementi, questi, sono disposti ordinatamente secondo il loro peso atomico e le proprietà chimiche. L’atomo di ogni elemento è costituito da un certo numero di particelle comuni e la caratteristica più importante è il numero atomico che rappresenta la carica del nucleo e il numero d’elettroni che lo circondano. Gli elementi si distinguono in metalli, semimetalli e non metalli.
ELETTROEROSIONE Asportazione di materiali metallici per mezzo di scariche elettriche. Centinaia di migliaia di scariche al secondo creano delle cavità mirate nel metallo con una precisione massima. Le scariche sono regolate da sistemi meccanici ed elettronici altamente sofisticati. Normalmente il processo di erosione avviene in un liquido isolante e filtrato per eliminare tutti i residui di metallo.
ELETTROFORMATURA Produzione di pezzi meccanici mediante elettrodeposizione in uno stampo, su un modello apposito es. filiere, stampi ecc.
ELETTROLISI Decomposizione chimica. Con questo procedimento, basato sul passaggio di corrente elettrica da anodo a catodo attraverso una soluzione di cloruro ferroso, è possibile ottenere ferro puro.
ELETTRONI Particelle di massa trascurabile rispetto ai protoni e neutroni, dotate di carica elettrica, disposte attorno al nucleo che contiene la massa dell’atomo.
ENDOGENE Inclusioni che si formano in fase di solidificazione all'interno dell’acciaio es. solfuri di manganese.
ENDOTERMICO Chimica: assorbe calore
ENERGIA DI ATTIVAZIONE Energia che deve essere fornita ad un sistema o ad una parte di sistema, affinchè abbia luogo un particolare processo. Ad esempio: l’energia necessaria affinchè un atomo in un cristallo si sposti da una posizione all’altra (diffusione).
ENERGIA DI COESIONE E’ l’energia necessaria per dissociare una mole (mòl) di un solido nei suoi costituenti (atomi o molecole).
ENERGIA DI IMPATTO Quantità di energia richiesta per fratturare un metallo, solitamente misurata mediante prove di resilienza Charpy (Kv). Le caratteristiche dei provini e le condizioni di prova influenzano notevolmente i valori ottenuti e quindi devono essere precisati i tipi (Kcu, DVM ecc.).
ENTALPIA E’ una funzione di stato di un sistema ed esprime la quantità di energia che esso può scambiare con l’ambiente. Ad esempio, in una reazione chimica, l’entalpia scambiata dal sistema consiste nel calore assorbito o rilasciato nel corso della reazione. In un passaggio di stato, come la trasformazione di una sostanza dalla sua forma liquida a quella gassosa, l’entalpia del sistema è il calore latente di evaporazione.
ENTROPIA Funzione di stato termodinamica, rappresenta la quantità di calore che il sistema in esame ha scambiato.
EPOSSIDICO Termine per resine termoindurenti ottenute per condensazione e usate per la produzione di vernici, adesivi, laminati, colle e come matrice per compositi con fibra di vetro e carbonio.
EQUIASSICO Si dice di grano a forma poliedrica e non lamellare.
EQUILIBRIO TERMODINAMICO Un sistema termodinamico è in equilibrio quando le variabili che caratterizzano il suo stato non cambiano nel tempo.
ESAUSTO Termine spesso associato ad un liquido che ha esaurito la sua funzione. Es. olio per tempra, bagni chimici per decapaggio ecc.
ESOGENE Inclusioni che restano intrappolate nell’acciaio e che vengono dall’esterno es. dai mattoni refrattari.
ESOTERMICO Fisica: che libera calore
ESPANSIONE TERMICA Aumento di una dimensione o di un volume di un materiale causato da una variazione di temperatura.
ESSUDAZIONE Affioramento di metallo liquido nella crosta superficiale solidificata, attraverso cricche o fessure.
ESTRUSIONE Forzatura, di un materiale metallico o plastico, in modo continuo attraverso un’apertura più o meno stretta per mezzo di viti elicoidali o pistoni. Le attrezzature impiegate sono dette estrusori.
ETEROGENEITÁ Composto di parti che non si fondono in un tutto.
EUTETTICO (1) Reazione isotermica reversibile nella quale una soluzione liquida si trasforma mediante raffreddamento in due o più soluzioni solide intimamente miscelate. Il numero di fasi solide ottenute è pari a quello dei componenti del sistema.
(2) Struttura di una lega costituita da una miscela di soluzioni solide che si formano mediante reazione eutettica.
FANTINA Contenitore per utensili da trafila (spalle, sellette, cunei) che permette di rettificare gli stessi al fine di eliminare deformazioni, rigature e ripristinare le condizioni ottimali d’impiego.
FASE Parte del sistema chimicamente e fisicamente omogenea che forma un tutto unico, perfettamente distinguibile e limitata da confini noti.
FASE BETA ( β ) La fase solida β si forma per reazione fra la fase solida alfa (α) e il liquido residuo in via di solidificazione.
FATICA Rottura che avviene mediante propagazione di una cricca sollecitata ripetutamente mediante carichi che ne inducono, singolarmente, macroscopiche deformazioni.
FATICA TERMICA Frattura causata dalla presenza di gradienti termici variabili nel tempo che provocano degli sforzi ciclici nella struttura.
FERRITE Ferro puro, che appare sotto forma di poliedro all’analisi micrografica degli acciai; questa, denomina una struttura e non una composizione. Può presentarsi sotto due forme: ferrite aciculare (aghiforme), oppure ferrite libera ottenuta direttamente dalla decomposizione dell’austenite durante il raffreddamento, senza la contemporanea formazione di cementite. La f. è un costituente molto duttile e provoca il fenomeno della formazione del tagliente di riporto (il truciolo si incolla all’utensile e fatica a rompersi). Gli acciai dolci contenenti alte percentuali di ferrite si lavorano relativamente male.
FERRITE ACICULARE Ferrite fortemente substrutturata non equiassica che si forma a seguito di un raffreddamento continuativo ad una temperatura leggermente superiore all’intervallo relativo alla formazione di bainite superiore.
FERRITE LIBERA Ferrite ottenuta direttamente dalla decomposizione di austenite ipoeutettoidica (ipoeutettoide) durante il raffreddamento, senza la contemporanea formazione di cementite, indicata anche come ferrite proeutettoidica.
FERRO Primo elemento della triade dell’8° gruppo. E’ un solido grigio chiaro malleabile e duttile, è il più tenace dei metalli di normale impiego e il più abbondante fra i metalli magnetici. Presenta l’inconveniente d’essere attaccabile dall’aria umida contenente biossido di carbonio e di trasformarsi in ruggine, ossido di ferro idrato. Peso specifico a 20°C = 7,874 g/cm3 Punto di fusione 1536 °C
FERRO α (alfa) Stato stabile del ferro puro a temperatura di 911°C, la sua struttura cristallina è cubica centrata.
FERRO γ (gamma) Stato stabile del ferro puro tra 911 e 1392 °C, la sua struttura cristallina è cubica a facce centrate.
FERRO δ (delta) Stato stabile del ferro puro tra 1392 °C e il punto di fusione, la sua struttura cristallina è cubica centrata come quella del ferro α.
FERROMAGNETICO Materiale suscettibile di un’elevata magnetizzazione indotta; quest’ultima può essere eliminata mediante smagnetizzatori o riscaldando i manufatti sopra 769°C (punto di Curie).
FILARI Allineamenti di cristalli secondo rette giacenti su piani e parallele fra loro.
FILIERA Utensile per trafilare recante il foro calibrato attraverso il quale si fa passare il materiale da deformare a freddo secondo sagome prestabilite. Le filiere sono costruite con metalli duri prodotti con la tecnica delle polveri, oppure con acciai rapidi induriti con processi PVD. L’angolo d’entrata ha la funzione di guida per il materiale da trafilare ma soprattutto serve per l’adduzione del lubrificante. L’angolo di trafilatura è la zona dove avviene la vera e propria deformazione e dove sono localizzati i maggiori sforzi.
FILO Prodotto a sezione piena, costante su tutta la sua lunghezza, ottenuto mediante trafilatura a freddo e che può essere avvolto a freddo in matasse a spire ordinate o non ordinate.
FISSILE Si dice dei materiali che subiscono la fissione per effetto dei neutroni lenti, in pratica, dei combustibili dei reattori nucleari.
FISSIONE Processo in cui il nucleo di un atomo bombardato da neutroni si scinde in due parti approssimativamente uguali.
FONDENTE Materiale aggiunto durante la fusione di un metallo per la fluidificazione degli ossidi e la formazione della scoria.
FORMABILITÁ Valuta la facilità con la quale un metallo può raggiungere la forma desiderata mediante deformazione plastica.
FORMATO A CALDO Si dice di materiale sagomato ad alte temperature (laminati, fucinati ecc.)
FORMATO A FREDDO Si dice di materiale sagomato a temperatura ambiente (trafilato, stampato a freddo ecc.)
FORNO A CAMERA Forno da trattamento termico. La camera di lavoro può essere a sezione quadrata o rettangolare con all’interno una muratura in mattoni refrattari. Il riscaldamento è per combustione mediante bruciatori oppure elettrico mediante resistenze. Quasi tutti questi forni a muffola sono dotati di circolazione d’aria per uniformare la temperatura interna.
FORNO A CAMPANA Forno da trattamento. In genere, ha una base circolare con al centro un diffusore che fa circolare l’atmosfera protettiva. La camera mobile è denominata campana e viene sovrapposta alla base per proteggere la carica.
FORNO A CARRO Forno da trattamento termico a suola mobile indipendente dalla camera dalla quale può essere estratta al fine di agevolare le operazioni di carico e scarico.
FORNO A POZZO Forno da trattamento termico a camera verticale, spesso impiegato per trattamenti in verticale al fine di contenere le deformazioni dimensionali che si manifestano con trattamenti in orizzontale.
FORNO CONTINUO Forno utilizzato per trattamento termico che progredisce continuamente con il metallo che entra da un lato e fuoriesce dall’altro.
FORNO DA TRATTAMENTO TERMICO Particolare tipo di forno le cui camere di riscaldo sono rigorosamente controllate termicamente allo scopo di conferire all’acciaio le caratteristiche tecnologiche desiderate.
FORNO ELETTRICO AD
ARCO Forno a suola refrattaria sulla quale sono posti i materiali da fondere. L’energia termica è fornita dalla produzione di archi elettrici fra tre elettrodi e la carica di rottame.
FORNO ELETTRICO AD INDUZIONE Forno da trattamento termico in cui il riscaldamento è prodotto dalla corrente elettrica indotta nel corpo da riscaldare per mezzo di una bobina induttrice.
FORNO FUSORIO Impianto in cui viene effettuata la fusione di rottame o leghe.
FORNO ROTATIVO Forno da trattamento termico con suola di forma anulare rotante. Generalmente sono forni di preriscaldo.
FORNO SIVIERA Parte dell’acciaieria dove avviene l’affinazione dell’acciaio liquido.
FOSFATAZIONE Applicazione a freddo o a caldo sulla superficie di un metallo, prima della verniciatura, di una soluzione acquosa di fosfato acido di metalli pesanti come manganese, zinco ecc.
FOTONE Particella neutra che si propaga nel vuoto alla velocità di ~ 300.000 Km/s. con un’energia che dipende dalla sua frequenza e con massa a riposo nulla.
FRAGILITÁ AL
RINVENIMENTO Infragilimento caratteristico degli acciai altoresistenziali dovuto al rinvenimento per temperature comprese fra 200 e 400 °C. E’ ritenuto essere il risultato dell’effetto combinato della precipitazione della cementite ai bordi grano della primitiva austenite (quella poi trasformatasi in martensite).
FRAGILITA' AL ROSSO Negli acciai ricchi di zolfo si ha presenza non trascurabile di solfuro di ferro che fonde a 988 °C (temperatura inclusa nel campo delle lavorazioni plastiche a caldo es. laminazione e fucinatura. Tale composto, se in quantità superiori allo 0,10% crea una pellicola liquida ai giunti dei grani e pregiudica la coesione dei cristalli.
FRATTURA AL BLU La prova consiste nella rottura di un campione preintagliato e successivo riscaldo a circa 300°C in forni a muffola. La struttura del materiale assume una colorazione bluastra e l’eventuale presenza d’inclusioni non metalliche è evidenziata da un colore molto chiaro e brillante.
FRATTURA DUTTILE Frattura caratterizzata da un’evidente deformazione plastica del metallo e che procede mediante consumo di una notevole quantità d’energia.
FRATTURA GRANULARE Tipo di superficie irregolare prodotta a seguito della rottura di un metallo, caratterizzata da una morfologia ruvida e granulosa, da contrapporre alla morfologia liscia fibrosa. Può essere classificata in transgranulare oppure intergranulare. Questo tipo di frattura è spesso denominata “frattura cristallina”.
FRATTURA INTERGRANULARE Frattura fragile di un metallo nella quale la frattura si verifica fra i bordi dei grani, o i cristalli, che costituiscono il metallo.
FRATTURA TRANSGRANULARE Frattura che si propaga attraverso i grani.
FRESATURA Modellare dei componenti metallici mediante macchine a fresare.
FUCINATO Prodotto ottenuto mediante deformazione a caldo dei metalli. La lavorazione è fatta mediante presse, magli, martellatrici ecc.
FULLERENI Famiglia di molecole formate da atomi di carbonio uniti da legami covalenti (v. covalenza) scoperte nel 1985. Costituiscono la quarta struttura solida del carbonio, insieme alla grafite, al diamante e al carbone amorfo.
FUSIONE Passaggio di una sostanza dallo stato solido allo stato liquido mediante somministrazione di calore.
FUSIONE SOTTO SCORIA Processo per la fabbricazione di acciai speciali. Consiste nella rifusione di acciai (sotto forma di elettrodi, generalmente lingotti tondi) mediante immersione in un bagno di scoria liquida. Il vantaggio di questo processo di fabbricazione è quello di migliorare la sanità interna dei lingotti e le caratteristiche di purezza. (ESR = Electro-Slag-Remelting )
GABBIA DI LAMINAZIONE La gabbia del laminatoio è l’insieme dei cilindri e della struttura che li sostiene.
GALVANICO Complesso di tecniche per rivestimento che sfruttano l’elettrolisi. Vedere elettrolisi.
GEMINATO Unione secondo precise leggi, di due o più porzioni cristalline diversamente orientate ma in modo tale da determinare continuità reticolare fra le stesse.
GETTER Metallo volatile con il potere di assorbire neutroni o gas. Un assorbente metallico è lo zirconio.
GHISA Termine generico che indica un’ampia famiglia di leghe ferrose per getti nelle quali il tenore di carbonio supera la solubilità (v. solvus) del carbonio nell’austenite alla temperatura eutettica. La maggior parte delle ghise contiene almeno il 2% di carbonio, più silicio e zolfo, e possono o meno contenere altri elementi di lega. Si possono suddividere in ghise grigie, ghise bianche, ghise malleabili, ghise sferoidali, ghise legate.
GHISA BIANCA Ghisa che solidifica secondo il diagramma di fase metastabile, nella quale il carbonio si presenta in forma legata come cementite. Può essere ottenuta riducendo il tenore di silicio e d’altri elementi grafitizzanti, oppure aumentando la velocità di solidificazione e di raffreddamento. Caratterizzata da elevatissima fragilità, è il materiale di partenza per la produzione di ghise malleabili.
GHISA GRIGIA Ghisa che solidifica secondo il diagramma di fase stabile, nella quale il carbonio si presenta in forma libera come grafite. Può essere ottenuta aumentando il tenore di silicio e d’altri elementi grafitizzanti, oppure diminuendo la velocità di solidificazione e di raffreddamento.
GHISA LEGATA Ghisa nella quale la resistenza alla corrosione, all’ossidazione oppure al calore viene incrementata da tenori anche importanti, quali ad esempio Si, Ni, Cu, Cr.
GHISA MALLEABILE Ghisa ottenuta mediante ricottura prolungata di una ghisa bianca. Durante tale processo la decarburazione (ghise malleabili a cuore bianco) o la grafitizzazione (ghise malleabili a cuore nero) oppure entrambi i processi avvengono in modo da eliminare almeno in parte la cementite. La grafite ottenuta è denominata grafite di rinvenimento. Le ghise malleabili ferritiche o perlitiche sono rispettivamente costituite da una matrice in prevalenza ferritica o perlitica.
GHISA SFEROIDALE Ghisa che, allo stato fuso, viene trattata mediante aggiunta di magnesio o cerio con formazione di grafite nodulare o sferoidale e conseguente aumento della duttilità.
GHOST - LINE Linee fantasma. Sono bande di segregazioni che si formano in colata continua e poi vengono allungate nel senso della laminazione. Questi allineamenti di segregazioni possono influire negativamente sulle proprietà meccaniche dei prodotti in acciaio.
GIUNTO (O BORDO DEI GRANI) Zona di separazione dei grani, avente simmetria irregolare.
GLOBULIZZAZIONE Evoluzione geometrica delle particelle di carburi, quali le lamelle di cementite, verso la forma sferica stabile.
GRADIENTE TERMICO Termine usato per indicare i °C / h in fase di salita o discesa nei trattamenti termici per raggiungere temperature prestabilite.
GRAFFI Danni meccanici sulla superficie dei manufatti. Il difetto è provocato dall’attrito tra il pezzo e le parti del macchinario impiegato per la fabbricazione.
GRAFITIZZAZIONE Precipitazione del carbonio sotto forma di grafite (la grafite è la fase stabile del carbonio a pressione e temperatura ambiente).
GRANO Regione individuale in una lega o un metallo policristallino. Si definiscono grani sia i cristalli di fase pura che gli aggregati di cristalli con struttura eutettica.
GRANO AUSTENITICO E FERRITICO Il grano austenitico è inteso come la dimensione media dei cristalli o grani dell’acciaio allo stato austenitico. Per gli acciai ferritici, che non possono subire la tempra, il grano è denominato ferritico.
GREZZO Si dice di materiale non lavorato di macchina utensile es. laminato grezzo, fucinato grezzo ecc.
GROSSEZZA DEI GRANI Numero di grani per unità di superficie.
Bloccato

Torna a “Acciai”